Le malattie che minacciano la vista interessano milioni di persone solo in Italia.
Il rischio di perdere in parte o del tutto la funzione visiva è cresciuto negli ultimi anni con l’allungarsi della vita media. La prevenzione è il modo migliore per conservare la tua vista per tutta la vita.
VISTA MOZZAFIATO
VISTA MOZZAFIATO
I PROBLEMI DEGLI OCCHI
SONO COMUNI?
Le malattie che minacciano la vista interessano milioni di persone solo in Italia.
Il rischio di perdere in parte o del tutto la funzione visiva è cresciuto negli ultimi anni con l’allungarsi della vita media. La prevenzione è il modo migliore per conservare la tua vista per tutta la vita.
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CI VEDO BENE! A CHE MI
SERVE FARE CONTROLLI?
Questa è una convinzione molto diffusa, ma nasconde delle insidie.
L’occhio ha un’incredibile capacità di adattamento: se la perdita della vista è lenta e graduale nel tempo, la persona può non accorgersi che ci sia un problema. In alcuni casi il danno subito negli anni può essere irreversibile. Infatti, nelle campagne di prevenzione delle malattie della vista realizzate da IAPB Italia, circa il 40% delle persone visitate erano a rischio o avevano già problemi agli occhi, più o meno seri, senza saperlo.
VISTA STRAORDINARIA
VISTA STRAORDINARIA
CI VEDO BENE! A CHE MI
SERVE FARE CONTROLLI?
Questa è una convinzione molto diffusa, ma nasconde delle insidie.
L’occhio ha un’incredibile capacità di adattamento: se la perdita della vista è lenta e graduale nel tempo, la persona può non accorgersi che ci sia un problema. In alcuni casi il danno subito negli anni può essere irreversibile. Infatti, nelle campagne di prevenzione delle malattie della vista realizzate da IAPB Italia, circa il 40% delle persone visitate erano a rischio o avevano già problemi agli occhi, più o meno seri, senza saperlo.
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A CHI DEVO RIVOLGERMI PER
PRENDERMI CURA DELLA VISTA?
Quasi tutte le malattie dell’occhio possono essere curate con successo se individuate in tempo. Solo il Medico oculista (anche detto Medico oftalmologo) ha la competenza per farlo.
VISTA INDIMENTICABILE
VISTA INDIMENTICABILE
A CHI DEVO RIVOLGERMI PER
PRENDERMI CURA DELLA VISTA?
Quasi tutte le malattie dell’occhio possono essere curate con successo se individuate in tempo. Solo il Medico oculista (anche detto Medico oftalmologo) ha la competenza per farlo
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LA VISITA OCULISTICA
COMPRENDE:
La misurazione della vista;
La valutazione dei movimenti degli occhi per individuare un eventuale strabismo.
La misurazione della pressione dell’occhio;
L’esame di tutte le strutture oculari: da quelle più esterne (le palpebre) a quelle più interne (il fondo oculare)
Tutti questi passaggi sono ugualmente importanti per garantire la salute dei tuoi occhi e possono fornire informazioni utili per tenere sotto controllo altre patologie generali (ad esempio il diabete e l’ipertensione arteriosa).
Se necessario, alla fine della visita ti verranno prescritti degli occhiali, eventuali terapie o degli ulteriori esami da fare.
VISTA INCREDIBILE
VISTA INCREDIBILE
LA VISITA OCULISTICA
COMPRENDE:
La misurazione della vista;
La valutazione dei movimenti degli occhi per individuare un eventuale strabismo.
La misurazione della pressione dell’occhio;
L’esame di tutte le strutture oculari: da quelle più esterne (le palpebre) a quelle più interne (il fondo oculare)
Tutti questi passaggi sono ugualmente importanti per garantire la salute dei tuoi occhi e possono fornire informazioni utili per tenere sotto controllo altre patologie generali (ad esempio il diabete e l’ipertensione arteriosa).
Se necessario, alla fine della visita ti verranno prescritti degli occhiali, eventuali terapie o degli ulteriori esami da fare.
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DEVO CONTROLLARMI
ANCHE SE SONO GIOVANE?
Una buona abitudine prima la acquisisci e meglio è! Il bambino impara progressivamente a vedere nei primi anni di vita: perciò è fondamentale che i difetti di vista vengano corretti con gli occhiali il prima possibile. Se si interviene troppo tardi, l’occhio resterà “pigro” (ambliope) per tutta la vita, perché non ha mai imparato a vedere bene. Il primo controllo è raccomandato entro i 3 anni.
VISTA DA CONTROLLARE
VISTA DA CONTROLLARE
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DEVO CONTROLLARMI
ANCHE SE SONO GIOVANE?
Una buona abitudine prima la acquisisci e meglio è! Il bambino impara progressivamente a vedere nei primi anni di vita: perciò è fondamentale che i difetti di vista vengano corretti con gli occhiali il prima possibile. Se si interviene troppo tardi, l’occhio resterà “pigro” (ambliope) per tutta la vita, perché non ha mai imparato a vedere bene. Il primo controllo è raccomandato entro i 3 anni.
Nelle piazze di tantissime città verranno organizzate iniziative di distribuzione di materiale informativo, incontri divulgativi sulla prevenzione delle patologie oculari e controlli oculistici gratuiti.
COSA POSSO FARE NELLA VITA DI
TUTTI I GIORNI PER PRENDERMI CURA
DELLA MIA VISTA?
Uno stile di vita sano aiuta a prevenire tutte le patologie, anche
quelle degli occhi;
Proteggi gli occhi dalla luce solare intensa. Evita traumi, schegge o ustioni, indossando visiere/ occhiali protettivi durante le attività a rischio.
Non utilizzare colliri senza consultare il medico.
Usa le lenti a contatto con particolari accorgimenti: preferisci quelle giornaliere e gettale dopo l’uso, non metterle mai a contatto con l’acqua (rubinetto, mare, doccia o piscina) e toglile sempre prima di dormire.
Evita un uso promiscuo di asciugamani e di trucchi.
Evita un uso prolungato degli schermi e fai frequenti pause.
QUANDO BISOGNA ANDARE A FARE
LA VISITA OCULISTICA?
Controlli periodici sono raccomandabili durante tutta la vita.
Tuttavia, ci sono alcune età critiche in cui la valutazione oculistica è fortemente raccomandata: la prima alla nascita, la seconda assolutamente entro i 3 anni, la terza e la quarta rispettivamente durante la frequenza delle scuole elementari
e medie. Nel corso della vita giovanile ed adulta sarà il proprio oculista a stabilirne la frequenza. Se nei familiari stretti sono presenti gravi patologie degli occhi (come il glaucoma) oppure si soffre di malattie che possono danneggiarli (come il diabete)è fondamentale controllarsi con regolarità.
Ci sono casi in cui invece bisogna andare dall’oculista subito, anche tramite pronto soccorso:
Se all’improvviso hai un calo di vista;
Se subisci un trauma oculare di qualsiasi natura; se ti raggiunge una sostanza chimica o una scheggia nell’occhio;
Se vedi dei lampi di luce persistenti o compaiono all’improvviso corpi mobili che disturbano la visione;
Se percepisci la presenza di una zona fissa e grigiastra nel campo visivo;
Se vedi deformate linee dritte quando le fissi;
Se hai un occhio rosso con dolore;
Se noti, in una foto o dal vivo, che il tuo bambino ha una pupilla bianca.
… IN QUESTI CASI NON ASPETTARE!
QUAL È LA MISSIONE DELLA FONDAZIONE IAPB ITALIA ETS?
La Fondazione Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità da più di quarant’anni è impegnata nel promuovere buone pratiche di prevenzione delle malattie della vista e potenziare i servizi di cura e riabilitazione visiva nel nostro Paese, lavorando a stretto contatto con le istituzioni sanitarie nazionali e internazionali.
Iapb Italia ETS
Fondazione Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità
Via U. Biancamano, 25 – 00185 Roma Cod. Fisc. 80210310589
“Oftalmologia Sociale” è una rivista di sanità pubblica, la pubblicazione trimestrale della Fondazione Sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità – IAPB Italia ETS
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Il Numero Verde di consultazione oculistica è attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13. Scrivi nel Forum: un medico oculista ti risponderà gratuitamente.
È una procedura chirurgica che consiste nell’asportazione del corpo vitreo (sostanza gelatinosa e trasparente che riempie la cavità oculare tra il cristallino e la retina e che costituisce indicativamente i 4/5 del volume del bulbo oculare) e nella sua sostituzione con un mezzo analogo che viene inserito all’interno dell’occhio e definito “sostituto vitreale” (aria, gas, olio di silicone).
Quando si effettua?
La vitrectomia può essere indicata per trattare diverse patologie oculari, principalmente si effettua in caso di:
Distacco della retina. Il trattamento chirurgico viene utilizzato in questi casi per trattare quelle condizioni in cui la retina si separa dalla sua posizione normale nella parte posteriore dell’occhio. Durante la vitrectomia, si può ricorrere al laser o alla crioterapia per sigillare le rotture della retina e riposizionarla.
Foro maculare. Consiste in una lacerazione della regione centrale della retina detta macula, responsabile della visione distinta. La vitrectomia viene eseguita per chiudere il foro maculare e stabilizzare/migliorare il visus.
Pucker maculare (membrana epiretinica). Si tratta di un’alterazione anatomica dell’interfaccia vitreoretinica (zona di confine tra il corpo vitreo e la retina) caratterizzata dallo sviluppo di una sottile membrana traslucida sopra la macula. Quando tale membrana si ispessisce e tende a raggrinzirsi, causa una deformazione e una progressiva distorsione della retina, con conseguente peggioramento della visione centrale. La vitrectomia può essere utilizzata per rimuovere questa membrana e ripristinare l’anatomia maculare.
Emorragia vitreale. Consiste in un versamento ematico più o meno importante (dovuto alla rottura di un vaso sanguigno) all’interno della camera vitreale. Nei casi in cui l’emorragia risulta piuttosto grave e il sangue non si riassorbe spontaneamente è necessario ricorrere alla vitrectomia, in modo da ottenere un miglioramento del visus.
Retinopatia diabetica proliferante. È una sofferenza della retina, tipica dei soggetti affetti da diabete e caratterizzata dalla continua formazione di vasi sanguigni a livello retinico. Questi vasi sono fragili, anomali e con la tendenza a dar luogo a sanguinamenti (emorragie). Anche in questi casi è indicata la vitrectomia.
Uveite. Si tratta di un’infiammazione dell’occhio che interessa l’ùvea ovvero lo strato intermedio del bulbo oculare (situato tra la retina e la sclera), costituito da iride, corpo ciliare e coroide. La vitrectomia viene eseguita in presenza di opacità vitreale persistente, emorragia intraoculare o distacco della retina.
Presenza di frammenti catarattosi in camera vitrea: complicanza dell’intervento chirurgico di cataratta.
No, il corpo vitreo non si rigenera spontaneamente nell’immediato: nell’occhio operato può essere inserito temporaneamente un sostituto vitreale che funziona sia come mezzo diottrico (attraverso di esso passa la luce), sia come mezzo tamponante (mantiene la retina in sede). Alcuni sostituti vitreali devono essere rimossi obbligatoriamente dopo un certo periodo di tempo, ad esempio l’olio di silicone va asportato dopo circa 3-6 mesi perché altrimenti potrebbe provocare glaucoma o danni corneali; invece altri mezzi, come l’aria o il gas, si riassorbono spontaneamente e vengono progressivamente sostituiti dai normali fluidi organici presenti all’interno dell’occhio.
Come si esegue l’intervento?
La procedura più diffusa è la vitrectomia a tre vie. Si inseriscono nell’occhio tre strumenti. Il primo è la sonda che inietta l’acqua (BSS, soluzione salina bilanciata) per mantenere costanti la pressione e il volume dell’occhio; il secondo è una fibra ottica che serve ad illuminare; infine, c’è il vitrectomo, uno strumento che taglia e contemporaneamente aspira il corpo vitreo. Da diversi anni l’intervento chirurgico è stato migliorato, può essere infatti realizzato mediante micro-incisioni che, non necessitando di punti di sutura, favoriscono un rapido recupero funzionale e provocano minore infiammazione oculare. Questo tipo di vitrectomia è denominata mini-invasiva da 27G. Con la lettera “G” = Gauge, si indica la misura del diametro degli aghi delle siringhe, più è grande il numero più piccolo è il diametro. La vitrectomia mininvasiva consente, dunque, un rapido ripristino delle funzioni dell’occhio e un ricovero di qualche ora per il paziente, che potrà tornare a casa in tempi brevi dopo l’intervento. Il giorno successivo è prevista la visita di controllo con l’oculista, dopodiché il paziente potrà riprendere gradualmente le sue attività normali; per quelle più faticose (quali palestra o sport), sarà necessario attendere qualche settimana. Ovviamente, verranno programmate altre visite di controllo, secondo le tempistiche indicate dall’oculista.
Cosa si può concludere?
La vitrectomia è un intervento che presenta alcuni rischi: l’occhio potrebbe diventare più delicato. Resta però l’unica soluzione per risolvere alcune patologie oculari e si rende necessario per evitare complicanze più gravi.
Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus Leggi le condizioni generali di consultazione di questo sito
Pagina pubblicata il 3 giugno 2009. Ultimo aggiornamento: 13 giugno 2025.
Ultima revisione scientifica: 13 giugno 2025.
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Il melanoma della coroide (tessuto vascolare tra la retina e la sclera) è il tumore maligno primitivo intraoculare più frequente nell’adulto, con un’incidenza pari a 6 casi su un milione di abitanti. Si presenta più comunemente nei soggetti di sesso maschile, con età compresa tra i 50 e i 60 anni; la razza bianca ha un rischio otto volte maggiore rispetto a quella nera.
A cosa è dovuto?
L’origine della neoplasia è dovuta a diverse cause ed è necessaria l’interazione di fattori genetici ed ambientali perché si sviluppi. Oltre all’età e alla razza i principali fattori di rischio sembrerebbero essere: colore chiaro della pelle, capelli biondi, iride chiara, esposizione al sole e presenza di nevi.
Come insorgono i melanomi?
I melanomi insorgono nella maggioranza dei casi ex novo, mentre in una ridotta percentuale di casi si sviluppano a partire da un nevo. Alcuni nevi presentano un alto rischio di trasformazione maligna; di conseguenza richiedono un’accurata osservazione clinica. Il monitoraggio periodico avviene mediante valutazione oftalmoscopica ed attraverso il confronto nel tempo di fotografie della lesione (anche se biologicamente benigna). La frequenza dei controlli sarà inizialmente dettata dalle dimensioni e dalle caratteristiche cliniche del nevo: un nevo di spessore inferiore ai 2 mm, con drusen superficiali, assenza di pigmento arancio, a margini netti, asintomatico e senza alterazioni circostanti dell’epitelio pigmentato retinico, può essere controllato una volta all’anno. I nevi con spessore superiore a 2mm, segni di liquido sotto retinico, insorti in soggetti giovani, localizzati nella zona maculare o in prossimità del disco ottico, devono essere controllati ogni tre mesi o eventualmente sei. Segni di una trasformazione maligna sono facilmente valutabili, con l’esame oftalmoscopico ed ancor meglio con un’ecografia oculare.
Che sintomi dà?
Il melanoma della coroide si sviluppa generalmente senza sintomi specifici; tuttavia, qualora esso sia localizzato nella fovea (zona centrale della retina) o parafoveale (in prossimità del centro retinico) può determinare una riduzione dell’acuità visiva. Altri sintomi riferiti dai pazienti sono: fosfeni (lampi di luce a volte colorati), immagini distorte (metamorfopsie), alterazioni del campo visivo, dilatazione dei vasi sclerali, dolore (nelle fasi più avanzate).
Come si diagnostica?
Oggi il melanoma coroideale può essere diagnosticato con una precisione del 99,7% grazie alla notevole esperienza clinica che caratterizza i centri di oncologia oculare e alle moderne tecniche diagnostiche. L’esame oftalmoscopico indiretto e l’ecografia oculare sono le tecniche più importanti per poter giungere alla diagnosi. Con l’oftalmoscopia si possono individuare i seguenti aspetti clinici: forma, dimensione, colore, localizzazione, presenza di essudazione, emorragie, alterazioni a carico dell’epitelio pigmentato retinico. L’ecografia oculare con tecnica A-B scan consente, a sua volta, di definire altri aspetti della lesione come: la morfologia, la struttura interna e l’infiltrazione sclerale, al fine di determinare con precisione la natura del tumore, definirne le esatte dimensioni, valutarne il trattamento più appropriato.
Quali altri esami si usano per diagnosticare un tumore oculare?
Si può far ricorso alla fluorangiografia (FAG) che, al contrario dell’ecografia, non fornisce dati fondamentali ai fini diagnostici, ma risulta fondamentale per differenziare il melanoma da altre patologie, come ad esempio un’emorragia sottoretinica. Inoltre la FAG, insieme all’angiografia al verde di indocianina, può fornire utili indicazioni per differenziare il melanoma amelanotico da lesioni benigne ad alta vascolarizzazione (come l’emangioma della coroide).
Il nevo della coroide, l’ipertrofia dell’epitelio pigmentato retinico (EPR), le emorragie sottoretiniche, le metastasi coroideali, l’emangioma, l’osteoma ed il melanocitoma della coroide sono le condizioni di più frequente riscontro che devono essere differenziate dal melanoma coroideale. A tal fine occorre sempre eseguire un accurato esame clinico, ecografico ed, eventualmente, angiografico.
Metastasi
Il melanoma della coroide, metastatizza unicamente per via ematica, data l’assenza di vasi linfatici a livello del bulbo. Gli organi e le strutture che risultano maggiormente coinvolti da metastasi sono: il fegato (nella maggior parte dei casi), i polmoni, lo scheletro, la cute ed il sistema nervoso centrale.
Qual è la terapia?
Oggi un trattamento di tipo conservativo è indicato nella maggior parte dei melanomi: in genere non è necessario asportare chirurgicamente l’occhio. Le tecniche conservative maggiormente utilizzate sono le seguenti:
tumorectomia (resezione chirurgica transclerale). Può essere impiegata per tumori di qualsiasi spessore con un diametro basale inferiore ai 15 mm, il cui margine posteriore disti almeno 4 mm dalla fovea e 3 mm dal disco ottico;
termoterapia transpupillare (TTT). Metodica che, attraverso l’utilizzo di un laser a diodi, determina un aumento di temperatura entro il tumore, provocandone la morte (necrosi non coagulativa). Questa tecnica può essere impiegata anche per melanomi di maggiori dimensioni o localizzati in sede juxtapapillare qualora venga associata alla radioterapia con placche episclerali (terapia sandwich);
teleterapia con acceleratore di protoni (BPT) e gamma-knife (radioterapia ab-esterno con Cobalto);
brachiterapia (radioterapia con placche radioattive). Rappresenta attualmente il trattamento radiante più diffusamente utilizzato. La placca, precedentemente caricata con iodio 125 o rutenio 106, viene messa a contatto col bulbo oculare: le sue emissioni possono “uccidere” il tumore (viene suturata alla sclera in corrispondenza della base del tumore e lasciata in sede per il tempo necessario all’emissione della dose richiesta, in genere 4-7 giorni). Con la brachiterapia, possono essere trattati i melanomi ovunque localizzati e di spessore non superiore ai 9 mm per lo iodio ed ai 5 mm per il rutenio (che salgono a 12,5 mm e 8,5 mm rispettivamente se associate a termoterapia).
Esiste una tecnica di radioterapia ancora più potente, che sfrutta protoni accelerati per colpire le cellule tumorali: fa effetto fino a 14 mm di profondità (l’adroterapia). Tale metodica, pertanto, risulta particolarmente indicata in pazienti monocoli con tumori di spessore superiore a quello consentito per il trattamento con brachiterapia o con terapia sandwich.
Anche nei casi in cui le dimensioni della lesione, l’estensione extrasclerale, l’associazione a glaucoma secondario impongano un intervento demolitivo (enucleazione del bulbo oculare), le tecniche operatorie e i materiali oggi disponibili consentono di ripristinare un aspetto estetico assolutamente soddisfacente, con evidente beneficio psicologico. Un’adeguata programmazione dei controlli oftalmoscopici ed ecografici dopo il trattamento, con cadenza semestrale nei primi cinque anni e annuale nel periodo successivo, è parte integrante del programma terapeutico.
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Pagina pubblicata il 3 luglio 2008. Ultimo aggiornamento: 13 giugno 2025
Ultima revisione scientifica: 13 giugno 2025
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Si tratta di una grave malattia infettiva degli occhi, una tra le più antiche conosciute dal genere umano, provocata dal batterio Chlamydia Tracomatis. Nella diffusione della patologia occorre tenere in considerazione vari fattori:
il tracoma si trasmette facilmente attraverso il contatto diretto con persone infette, in particolare con le loro secrezioni oculari;
la presenza di ambienti con scarse condizioni igieniche, la mancanza di acqua pulita per il lavaggio del viso e delle mani e la condivisione di oggetti contaminati (come asciugamani e fazzoletti), contribuiscono alla diffusione dell’infezione;
il tracoma è più frequente in climi aridi e regioni sabbiose, dove le condizioni ambientali favoriscono la sopravvivenza del batterio;
la patologia è endemica in molte aree povere del mondo, in cui si ha un accesso limitato ai servizi igienico-sanitari e alle cure mediche;
la Musca sorbens, comunemente nota come mosca bazar, svolge un ruolo significativo nella trasmissione meccanica del Chlamydia trachomatis. Questa mosca è attratta dalle secrezioni oculari umane, nutrendosi di esse facilita la diffusione del batterio tra gli individui. Molti studi hanno dimostrato che la Musca sorbens è il principale vettore meccanico del tracoma in alcune regioni, evidenziando l’importanza del controllo di questa specie nella prevenzione della malattia.
Il tracoma quasi sempre colpisce entrambi gli occhi. Il periodo di incubazione della malattia è tra i 5 e i 12 giorni, dopodiché compaiono i primi sintomi: occhi rossi, visione offuscata, palpebre gonfie, fastidio alla luce (fotofobia), lacrimazione, scolo nasale frequente. Negli stadi più avanzati della malattia i pazienti presentano: infezioni o infiammazioni ripetute, palpebre rivolte verso l’interno del bulbo (entropion), ciglia anch’esse rivolte all’interno (trichiasi), forte dolore oculare, visus ridotto e cecità, con formazione di cicatrici più o meno estese sulla cornea (nei casi più gravi si evidenzia un’opacizzazione completa della stessa e si forma un vero e proprio panno corneale).
Epidemiologia
Il tracoma è responsabile della cecità o della disabilità visiva di circa 1,9 milioni di persone e causa circa l’1,4% di tutta la cecità nel mondo [1]. Sulla base dei dati di aprile 2024, risulta che 103 milioni di persone vivono in aree in cui il tracoma è endemico e sono a rischio cecità; tali aree sono quella più povere e rurali dell’Africa, dell’America centrale e meridionale, dell’Asia, dell’Australia e del Medio Oriente. Nel complesso, l’Africa rimane il continente più colpito e quello in cui si concentrano gli sforzi di controllo più intensi. Ad ottobre 2024, 21 paesi (Benin, Cambogia, Cina, Gambia, Repubblica islamica dell’Iran, Repubblica democratica popolare del Laos, Ghana, India, Iraq, Malawi, Mali, Messico, Marocco, Myanmar, Nepal, Oman, Pakistan, Arabia Saudita, Togo, Vanuatu e Vietnam) sono stati convalidati dall’OMS come paesi che hanno eliminato il tracoma come problema di salute pubblica. Nel 2023, 130.746 persone hanno ricevuto un trattamento chirurgico per lo stadio avanzato della malattia e 32,9 milioni di persone sono state curate con antibiotici. La copertura antibiotica globale nel 2023 è stata del 29%.
I programmi internazionali di prevenzione e di lotta alla malattia, portati avanti in particolare dall’OMS e dalla IAPB (Sezione italiana), negli anni stanno dando risultati positivi.
In aree dove è diffusa, l’infezione da tracoma colpisce quasi tutti i bambini nei primi due anni di vita. I piccoli malati sono la principale riserva d’infezione nella comunità, soprattutto per le donne che vi stanno a più stretto contatto, giustificando l’incidenza due o tre volte più alta della forma più grave di tracoma nel sesso femminile rispetto a quello maschile. I bambini ospitano il batterionei tratti superiori dell’apparato respiratorio e gastrointestinale, cosicché la trasmissione può avvenire anche attraverso la propagazione di goccioline respiratorie oppure contaminazione per mezzo delle feci. Con la crescita dei bambini diminuisce la prevalenza e la gravità della malattia attiva. Verso i 15-20 anni inizia la fase cronica cicatriziale della patologia.
Patogenesi e caratteristiche cliniche
Il tracoma è molto probabilmente dovuto a una risposta di carattere immunologico in conseguenza di ripetute e continue esposizioni al batterio Chlamydia Tracomatis. Un tracoma infettivo acuto è caratterizzato da una congiuntivite non purulenta in entrambi gli occhi e generalmente si evidenzia gonfiore a livello delle ghiandole linfatiche del collo e davanti all’orecchio.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha identificato cinque stadi nello sviluppo del tracoma:
infiammazione follicolare: stadio iniziale che presenta cinque o più follicoli visibili sulla superficie interna della palpebra superiore (congiuntiva);
infiammazione intensa: l’occhio è gravemente irritato con un ispessimento o gonfiore della palpebra superiore;
cicatrici palpebrali: le infezioni ripetute creano cicatrici sulla palpebra interna che può assumere una forma distorta o diventare rivolta verso l’interno;
ciglia rivolte verso l’interno (trichiasi): la palpebra continua a deformarsi causando l’inversione delle ciglia che sfregano e graffiano la superficie esterna dell’occhio (cornea);
opacità della cornea: infiammazione della cornea che porta ad una perdita della sua normale trasparenza e riduzione della vista del paziente
Diagnosi
Durante la visita medica l’oculista, in prima istanza, prende in esame l’anamnesi del paziente ponendo specifiche domande per verificare se di recente sia stato in aree affette dal tracoma. Poi, procede con l’ esame obiettivo alla lampada a fessura per individuare l’eventuale presenza di cicatrici all’interno della palpebra, le condizioni della cornea e la presenza di possibili follicoli sulla congiuntiva. Per effettuare una diagnosi precisa lo specialista potrà prelevare un campione dall’occhio del paziente per inviarlo al laboratorio. Per individuare la presenza del batterio, si potranno eseguire i seguenti test: analisi PCR per il DNA del batterio, esame culturale, test di immunofluorescenza diretta.
Terapia
Nelle forme acute sporadiche il trattamento con antibiotici per via sistemica è sufficiente. Il trattamento del tracoma endemico rappresenta, invece, una sfida particolare. VISION 2020– un progetto mondiale per eliminare la cecità evitabile portato avanti dalla IAPB e inizialmente dall’OMS – comprende un programma specifico per l’eliminazione globale del tracoma attuando la cosiddetta strategia “SAFE“. L’acronimo S.A.F.E. rappresenta le quattro componenti chiave di questa strategia:
Surgery(chirurgia): interventi chirurgici per correggere la trichiasi nel tentativo di limitare il più possibile danni gravi alla cornea;
Antibiotics(antibiotici): distribuzione di massa di antibiotici per curare l’infezione da Chlamydia trachomatis, l’agente eziologico del tracoma. L’azitromicina è l’antibiotico di scelta nel protocollo SAFE per il controllo della malattia. La sua somministrazione in dose singola orale di 20 mg/kg (fino a un massimo di 1 g) ha dimostrato un’efficacia compresa tra il 78% e il 95% nel trattamento dell’infezione;
Facial cleanliness(igiene del viso): educazione alle corrette norme igieniche per prevenire la diffusione del batterio, come il lavaggio frequente del viso e delle mani con acqua pulita;
Environmental Improvement(miglioramento ambientale): costruzione di pozzi e bagni per migliorare le condizioni igienico-sanitarie e ridurre la diffusione del batterio.
È stato fissato il 2030 come nuova data per riuscire ad ottenere l’eliminazione globale del tracoma (insieme ad altre malattie).
Pagina pubblicata il 27 aprile 2007. Ultimo aggiornamento: 25 marzo 2025
Ultima revisione scientifica: 25 marzo 2025
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Il campo visivo è quella porzione di spazio che l’occhio è in grado di percepire, quando viene osservato un punto fisso. Occorre fare una distinzione tra campo visivo monoculare e campo visivo binoculare: il primo rappresenta ciò che è visibile con un solo occhio, mentre il secondo si riferisce ad entrambi gli occhi. Di norma, il campo visivo viene suddiviso in quattro quadranti, ottenuti tramite l’intersezione di due assi perpendicolari in un punto, detto punto di fissazione e corrispondente alla fovea retinica. La fovea è la regione centrale della retina in cui si ha la massima acutezza visiva.
Qual è lo strumento impiegato per misurarlo?
Lo studio del campo visivo può essere effettuato mediante perimetria manuale o automatica; quest’ultima attualmente è sicuramente la più diffusa e si avvale di macchinari automatizzati che rendono più semplice l’analisi dei risultati grazie alla presenza di dispositivi hardware e software. Nella perimetria automatizzata, il campo visivo viene valutato qualitativamente e quantitativamente. Il perimetro automatico consente di testare un numero maggiore di punti rispetto a quello manuale. In particolare, grazie a degli algoritmi numerici è possibile determinare la distribuzione del difetto e la sensibilità della retina, dati che vengono poi comparati con i risultati della popolazione “normale” (cioè senza deficit del campo visivo). Attualmente, alla ‘’perimetria’’ viene associato il termine ‘’campimetria’’, in quanto si utilizzano moderne apparecchiature computerizzate (i campimetri) che elaborano vere e proprie mappe del campo visivo.
Come funziona?
Per il funzionamento del campo esistono due metodi: il “cinetico” e lo “statico”. Tali metodi si differenziano a seconda di come vengono proiettate le luci su uno schermo. Il metodo cinetico utilizza luci che si muovono (stimoli luminosi) dall’esterno all’interno variando al contempo la loro intensità luminosa. Col metodo statico si utilizzano, invece, luci fisse; ma anche in questo caso varia la loro luminosità. Per l’esecuzione del campo visivo, il paziente è seduto di fronte ad una piccola cupola concava con un target al centro e gli viene chiesto di focalizzarsi su di esso. L’occhio non in esame viene coperto. Il computer dà l’input di stimolo luminoso alla cupola e il paziente preme un pulsante ogni volta che ne riconosce uno. Sarà il computer stesso a fornire una mappatura automatica e a calcolare il campo visivo del paziente. Per valutare l’attendibilità dei risultati del campo visivo, l’oculista deve controllare appositi parametri (definiti appunto come indici di affidabilità):
FP (falsi positivi), esprime il numero di volte in cui il paziente ha premuto il pulsante in risposta a stimoli luminosi mai presentati. L’avere un numero elevato di falsi positivi può indicare la presenza di un comportamento ansioso da parte del paziente;
FN (falsi negativi), esprime il numero di volte in cui il paziente non ha premuto il pulsante in risposta a stimoli luminosi sicuramente percepibili (presenti in un’area la cui sensibilità è già stata determinata). Un numero elevato di falsi negativi, può essere correlato ad affaticamento da parte del paziente;
perdite di fissazione, esprime il numero di risposte affermative alla presentazione di stimoli presenti nella macchia cieca, il che indica che in quel momento il paziente non fissava la mira centrale. Un numero alto di perdite di fissazione, può indicare una scarsa comprensione da parte del paziente di come deve essere eseguito il test, affaticamento, agitazione, scarsa collaborazione.
Quali sono i sistemi usati?
L’Humphrey Field Analyzer (HFA) rappresenta il gold standard di riferimento per la perimetria e, in particolare, per la diagnosi del glaucoma.
Il metodo di Zingirian-Gandolfo permette un’analisi completa del campo visivo binoculare, con calcolo della minorazione della visione periferica (fino all’ipovisione o alla cecità). Consente di effettuare una valutazione ottimale a livello funzionale, dato importante per quantificare il danno visivo periferico e, di conseguenza, le difficoltà avvertite dal paziente nello svolgimento delle normali attività quotidiane. Il campo visivo percentuale di Zingirian-Gandolfo ha tantissimi vantaggi:
è di breve durata: 5-7 minuti, massimo 10;
è di facile esecuzione;
va bene anche per soggetti che hanno problemi di collaborazione, come gli anziani, i bambini ed i pazienti neurologici.
Il test si fa con entrambi gli occhi aperti, facendo fissare il paziente con l’occhio migliore. Ha una estensione orizzontale complessiva di circa 120°.Con tale metodo vengono esplorati 100 punti, dei quali 60 si trovano nella zona bassa del campo visivo (emicampo inferiore) e i rimanenti 40 in quella superiore. Inoltre 64 punti sono collocati nel campo visivo paracentrale (5°-30°) e solo 36 in quello periferico (30°-60°).
A cosa serve e cosa valuta?
Il campo visivo permette di quantificare e rilevare le perdite assolute e relative di sensibilità retinica, evidenziando gli eventuali difetti periferici o centrali. Quindi è estremamente utile per valutare non solo l’esordio, ma anche la progressione di una malattia tanto invalidante quale il glaucoma.
Viene, inoltre, utilizzato per studiare le alterazioni campimetriche che si riscontrano nelle patologie neurologiche (neuriti ottiche, edema della papilla) e nelle affezioni cerebro-vascolari (ischemia del nervo ottico). L’architettura delle zone cieche del campo visivo (scotomatose) segue la disposizione delle fibre nervose, quindi, la valutazione di queste zone ci consente di risalire alla patologia in atto.
Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus Leggi le condizioni generali di consultazione di questo sito
Pagina pubblicata il 29 gennaio 2009. Ultimo aggiornamento: 11 febbraio 2019.
La cecità notturna, definita tecnicamente “emeralopia”, è una condizione oculare caratterizzata da una ridotta capacità visiva in condizioni di scarsa illuminazione. Il soggetto che ne è affetto vede meno di notte o in ambienti poco illuminati, non manifesta invece particolari problemi di visione durante le ore diurne.
Classificazione
La cecità notturna può essere di due tipologie a seconda della sua origine:
emeralopia congenita o cecità notturna stazionaria congenitaquando la patologia è ereditaria ed è provocata da un deficit funzionale dei bastoncelli, che sono i fotorecettori della retina preposti alla visione notturna;
emeralopia acquisita quando la difficoltà nella visione notturna si manifesta durante il corso della vita, per cause di natura oculare o sistemica.
Quali sono le cause?
La causa più comune in assoluto di cecità notturna è senza dubbio la carenza di vitamina A dovuta a insufficienza alimentare oppure a difficoltà di assorbimento della stessa a livello intestinale; la vitamina A, conosciuta anche con il nome di retinolo, è fondamentale per il funzionamento dei bastoncelli, e per questo una sua carenza può andare ad influenzare la visione notturna. Oltre alla carenza di vitamina A, ci sono svariate condizioni oculari e sistemiche che possono provocare cecità notturna, tra cui:
retinite pigmentosa;
cataratta;
glaucoma;
retinoblastoma;
neurite ottica;
miopia;
degenerazione maculare senile;
retinopatia diabetica;
gravidanza;
epatopatie;
Nelle persone anziane si può talvolta instaurare una diminuzione parafisiologica di rodopsina, il pigmento contenuto nei bastoncelli, con conseguente cecità notturna (accompagnata da altri disturbi visivi causati in genere da una riduzione del flusso ematico oculare).
Esempi di patologie genetiche in grado di provocare emeralopia:
– retinite pigmentosa, distrofia retinica ereditaria causata dalla perdita dei fotorecettori e caratterizzata da depositi retinici di pigmento visibili all’esame del fondo dell’occhio. Tali condizioni determinano una perdita progressiva della vista;
– sindrome di Usher, caratterizzata dalla perdita parziale o totale dell’udito e della vista, a causa di anomalie rispettivamente dell’orecchio interno e della retina;
– abetalipoproteinemia (ABL) o sindrome di Bassen-Kornzweig, rara malattia ereditaria dovuta a carenze dell’apolipoproteina B, che genera danni a livello metabolico con ripercussioni a carico dei muscoli e di vari organi, tra cui gli occhi.
Cos’è la miopia notturna?
Non ha niente a che fare con la cecità notturna in senso stretto. La cosiddetta miopia notturna si verifica quando c’è maggiore difficoltà nella visione in situazioni di bassa illuminazione, anche se la visione diurna è normale. Il punto di messa a fuoco dell’occhio varia con il livello di luminosità: la miopia notturna è causata dalla dilatazione delle pupille, con aumento dell’aberrazione sferica e diminuzione della profondità di fuoco. I giovani hanno più probabilità di esserne colpiti.
Sintomi della cecità notturna
I sintomi tipici che si manifestano nei soggetti affetti da cecità notturna sono:
difficoltà di vedere al buio o in condizioni di scarsa illuminazione;
difficoltà di messa a fuoco passando da un ambiente molto illuminato ad un ambiente scarsamente illuminato;
visione scarsa durante la guida notturna, per presenza dei fari di altre autovetture e lampioni stradali;
mal di testa dovuto allo sforzo eccessivo eseguito nel tentativo di mettere a fuoco gli oggetti;
secchezza oculare.
Diagnosi
La diagnosi di cecità notturna parte sicuramente da una corretta anamnesi del paziente, durante la quale il medico pone domande e raccoglie dati sulla sua condizione. Successivamente, il paziente si dovrà sottoporre ad una visita oculistica completa ed eventualmente ad esami di approfondimento (in particolare elettroretinogramma (ERG) per valutare la funzionalità retinica ed esami del sangue per evidenziare un’eventuale carenza di vitamina A).
La cecità notturna è curabile?
Per le forme congenite, purtroppo ad oggi non esistono terapie, ma ovviamente per il futuro si punta soprattutto alla terapia genica (si “riparano” i geni difettosi sostituendo alcune sequenze del DNA, generalmente sfruttando un virus vettore). Per le forme acquisite, il trattamento deve essere impostato in funzione della causa che ha provocato la malattia. Pertanto, se l’emeralopia è provocata da una carenza di vitamina A, è necessario intervenire con una terapia volta a colmare questo deficit nel paziente, così come vanno curate altre eventuali patologie sistemiche responsabili della cecità notturna.
Si può prevenire?
In linea di massima è sempre consigliabile seguire uno stile di vita corretto e delle sane abitudini, in modo da tutelare il più possibile la propria salute oculare e rallentare la riduzione della visione notturna. Può essere indicato: eseguire analisi del sangue periodiche per monitorare costantemente il livello di zuccheri nel sangue, assumere integratori di vitamina A (quando necessario), seguire una dieta sana ed equilibrata privilegiando cibi ricchi di vitamine e antiossidanti (ad es. verdure, frutta, latte, uova), utilizzare occhiali da sole o cappello con visiera per proteggere gli occhi e rendere meno traumatico il passaggio da ambienti molto illuminati ad ambienti poco illuminati.
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Pagina pubblicata il 7 luglio 2014. Ultimo aggiornamento: 4 febbraio 2025
Il glaucoma è una patologia oculare cronica, progressiva ed irreversibile, caratterizzata da un danno dello strato delle cellule nervose retiniche e della testa del nervo ottico con conseguente danno del campo visivo, correlata a una pressione dell’occhio troppo elevata. Nel glaucoma, considerata ormai una patologia neurodegenerativa a tutti gli effetti, si verifica la morte di una specifica popolazione di cellule della retina, le cellule ganglionari. La funzione di queste ultime, in un occhio sano, è quella di ricevere ed elaborare il segnale che arriva dai fotorecettori (cellule della retina deputate alla percezione delle immagini) ed inviarlo al cervello mediante i propri prolungamenti, detti assoni, il cui insieme costituisce il nervo ottico. La disabilità visiva provocata dal glaucoma (compresa l’ipovisione) si può prevenire purché la malattia sia diagnosticata e curata tempestivamente.
Epidemiologia
Il glaucoma è tra le principali cause di cecità nel mondo. Si stima che nei soggetti tra i 40 e gli 80 anni la prevalenza del glaucoma ad angolo aperto sia del 3,5%, mentre quella del glaucoma da chiusura d’angolo dello 0,5%. Secondo l’OMS ne sono affette circa 76 milioni di persone nel mondo [1]. Si tratta della seconda causa di cecità a livello planetario dopo la cataratta, ma è la prima a carattere irreversibile [2]; in Italia si stima che colpisca circa un milione di persone, ma la metà di esse non ne sarebbero a conoscenza perché non effettuano visite oculistiche periodiche complete ed esami strumentali di approfondimento (controllo del fondo oculare, tonometria, ovvero la misurazione della pressione oculare e campo visivo). L’etnia influenza la prevalenza della patologia, considerando che il glaucoma ad angolo aperto è maggiormente diffuso nei soggetti di etnia nera, mentre il glaucoma da chiusura d’angolo è maggiormente prevalente nelle popolazioni dell’Asia orientale.
Fattori di rischio
Pressione intraoculare: rappresenta il fattore di rischio più importante per lo sviluppo e la progressione del glaucoma, nonché l’unico bersaglio per le terapie attualmente a disposizione. La misurazione della pressione intraoculare rappresenta un cardine della valutazione iniziale e del follow-up dei pazienti con glaucoma o a rischio di svilupparlo (vedi “diagnosi”). Avere un alto valore di pressione intraoculare non significa avere il glaucoma; sebbene sia opinione comune che il glaucoma sia associato ad un’elevata pressione intraoculare, molti pazienti con pressione considerata elevata (> 21 mmHg) non sviluppano necessariamente la malattia, mentre soggetti con pressione considerata “normale” possono sviluppare il cosiddetto “glaucoma a bassa pressione”.
Età: rappresenta un fattore di rischio sia per lo sviluppo che per la progressione della malattia. Il glaucoma è raro prima dei 40 anni e colpisce generalmente individui di età più avanzata. Secondo alcune stime il glaucoma colpisce il 3,54% delle persone di età compresa tra i 40 e gli 80 anni [3]. La prevalenza della malattia cresce quindi significativamente all’aumentare dell’età della popolazione considerata.
Etnia: i soggetti di etnia afro-americana mostrano un’incidenza maggiore di glaucoma primario ad angolo aperto, mentre le popolazioni asiatiche mostrano una maggiore incidenza di glaucoma da chiusura d’angolo.
Familiarità: i parenti di primo grado di soggetti affetti da glaucoma sono più a rischio di svilupparlo, rispetto alla popolazione generale.
Miopia moderata/elevata.
Diabete
Ipertensione e ipotensione sistemica.
Spessore corneale ridotto (non rappresenta un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo o la progressione del glaucoma).
Rappresentano inoltre fattori di rischio per lo sviluppo di glaucoma primario da chiusura d’angolo: l’età avanzata, la familiarità, il sesso femminile e l’ipermetropia.
COME SI PRODUCE L’AUMENTO DELLA PRESSIONE OCULARE?
In condizioni normali all’interno dell’occhio è presente un liquido (umore acqueo) che viene continuamente prodotto e riassorbito. Pertanto, l’occhio si può paragonare a un piccolo serbatoio con un rubinetto e una via di deflusso sempre aperti. Se quest’ultima è però ostruita si avrà un aumento di pressione all’interno del serbatoio ovvero una maggiore pressione intraoculare. Se la pressione è troppo elevata, a lungo andare il bulbo oculare si danneggia a livello della testa del nervo ottico (ossia la papilla ottica che si trova nella zona centrale della retina). Dato che si tratta di danni irreversibili, è fondamentale evitarli mediante un’opportuna terapia.
COME SI PRODUCE IL DANNO ALLA VISTA?
Noi percepiamo un oggetto che fissiamo insieme a tutto ciò che lo circonda: l’area complessivamente percepita costituisce il campo visivo. L’immagine viene trasmessa dalla retina al cervello tramite il nervo ottico, che si può paragonare a un cavo elettrico contenente milioni di fili. Ciascuno di essi trasporta le immagini relative a una parte del campo visivo: le traduzioni di questi segnali bioelettrici vanno a costituire l’immagine nella sua interezza. L’aumento della pressione oculare può danneggiare irreparabilmente i neuroni che trasportano il segnale bioelettrico; dunque è come se si logorassero. In particolare, la morte delle cellule ganglionari retiniche comporta la mancata comunicazione tra i fotorecettori ed il cervello, determinando una perdita di campo visivo più o meno estesa, a seconda dell’entità del danno. Esiste infatti una corrispondenza topografica per cui la perdita di cellule ganglionari in una specifica area della retina corrisponde alla perdita di una parte di campo visivo.
Inizialmente il danno colpisce i “fili” che trasportano le immagini relative alla periferia del campo visivo: chi è malato continua a vedere l’oggetto che fissa, ma non si accorge che l’area visiva periferica si sta riducendo progressivamente (con perdita della visione laterale). Da ultimo vengono lesi anche i “fili” che provengono da quella zona della retina con cui si fissano gli oggetti (macula) e, se il glaucoma non viene trattato con successo, si riduce in maniera drastica l’acuità visiva. Come accade in molte patologie neurodegenerative, il danno da glaucoma non è reversibile e può esitare in cecità parziale o totale.
Sintomi della pressione oculare alta
Nelle varie forme di glaucoma, ad eccezione di quello acuto, la malattia insorge e si sviluppa senza che il paziente avverta sintomi particolari. Quando il soggetto si rende conto di non vedere bene nella parte periferica del proprio campo visivo, purtroppo i danni a carico delle fibre del nervo ottico sono già presenti. La visione centrale di solito è ben conservata, il visus può essere anche pari a 10/10, ma il paziente ha evidenti difficoltà nello svolgimento di azioni che sfruttano la parte periferica del campo visivo (come scendere le scale, guidare, attraversare la strada, ecc.).
I sintomi che possono comunque presentarsi in caso di pressione alta all’occhio sono:
dolore agli occhi (localizzato in particolare sul sopracciglio);
occhi arrossati;
mal di testa;
vista offuscata;
aloni intorno alle luci;
nausea;
vomito;
midriasi;
fotofobia;
lacrimazione.
Quali tipi di glaucoma esistono?
Con il termine glaucoma si indica un gruppo di patologie a diversa eziologia e con decorso clinico eterogeneo. A scopo meramente classificativo, si possono distinguere i glaucomi in due grandi famiglie: i glaucomi ad angolo aperto e i glaucomi da chiusura d’angolo, i quali differiscono significativamente per meccanismo patogenetico e per decorso clinico
Glaucoma primario ad angolo aperto (POAG)
Rappresenta la forma più comune di glaucoma nei paesi occidentali, è caratterizzata da un angolo irido-corneale di ampiezza normale. I principali fattori di rischio sono rappresentati da una pressione intraoculare (IOP) elevata e dall’età avanzata. La patogenesi del danno da POAG è, ad oggi, ancora incerta: si ritiene che la pressione intraoculare elevata, in concomitanza ad alterazioni vascolari, abbia un ruolo nell’induzione della morte delle cellule ganglionari retiniche e dei loro assoni, probabilmente ostacolando il normale trasporto assonale che avviene in queste cellule. L’aumento progressivo della pressione intraoculare sembra essere invece determinato da un aumento della resistenza a livello del trabecolato, ossia la parte dell’occhio deputata al filtraggio e allo “scarico” dell’umor acqueo: l’alterazione del trabecolato (dovuta all’età, allo stress ossidativo o ad altri fattori sconosciuti) comporta quindi una maggior difficoltà a drenare il liquido presente nell’occhio con conseguente incremento della pressione oculare . Una distinzione piuttosto arbitraria è stata proposta per dividere i POAG in base al livello di pressione intraoculare, esistono infatti i cosiddetti POAG a pressione elevata e i POAG a pressione normale: nel caso di questi ultimi i pazienti presentano livelli di pressione intraoculare considerati “normali” (di solito < 20 mmHg), oltre ad avere delle caratteristiche cliniche peculiari. Si ritiene che nel caso dei POAG a pressione normale, fattori di rischio diversi dalla pressione intraoculare elevata abbiano un particolare peso specifico nel determinare l’inizio e il peggioramento della malattia; tuttavia i principi di trattamento rimangono gli stessi (vedi sezione “terapia”).
POAG sospetto ed ipertensione oculare
Può sembrare paradossale, ma non sempre le visite e gli esami strumentali riescono a fornire una chiara indicazione sul fatto che il paziente possa essere sano o affetto da glaucoma. Una percentuale non trascurabile di pazienti infatti, soprattutto in fase iniziale di malattia, vengono considerati dei pazienti con sospetto glaucoma. Questi soggetti presentano uno o più segni clinici suggestivi per glaucoma, ad esempio un aspetto dei nervi ottici o un esame del campo visivo più o meno alterati, una pressione oculare borderline, misurazioni OCT che deviano dai valori normali; ma nessuno di questi esami è alterato in modo significativo o comunque in maniera concorde rispetto agli altri. Soltanto il tempo (ricordiamo come il glaucoma sia una malattia che peggiora nel tempo) e la ripetizione periodica dei suddetti esami di solito riescono a chiarire il quadro clinico del paziente. Sarà l’oculista a stabilire se, nel frattempo, il paziente dovrà eseguire una terapia o meno, in base ai dati a disposizione e ai fattori di rischio di ciascun soggetto. Soggetti con pressione oculare superiore ai valori considerati normali (> 21 mmHg) ma con nervo ottico sano, campo visivo normale, anatomia non suggestiva di possibile chiusura angolare e nessun altro fattore di rischio per glaucoma, sono definiti ipertesi oculari. Avere una pressione oculare elevata NON significa avere il glaucoma. Anche in questo caso, sarà l’oculista a valutare la necessità di una terapia e a programmare gli esami di follow-up, in base al rischio di conversione da ipertensione oculare a glaucoma.
Glaucomi secondari ad angolo aperto
Costituiscono un gruppo di patologie accomunate dal riscontro di un angolo irido-corneale aperto, dallo sviluppo di un danno al nervo ottico di tipo glaucomatoso e, cosa che le differenzia dai glaucomi primari, da una causa chiaramente responsabile dello sviluppo della malattia. Di seguito, verranno brevemente trattati soltanto i glaucomi secondari più frequenti.
Glaucoma Pseudoesfoliativo: è il più frequente, ed è associato alla Sindrome Pseudoesfoliativa (detta anche PEX). È una situazione clinica caratterizzata dalla produzione di materiale furfuraceo da parte della superficie del cristallino che esfoliandosi intasa le vie di deflusso dell’umore acqueo (trabecolato) depositandosi a livello dell’angolo irido-corneale. Pertanto, nel tempo si determina un aumento della pressione intraoculare (IOP) e, di conseguenza, un glaucoma. Inoltre il materiale furfuraceo può depositarsi a livello dell’apparato di sospensione del cristallino al corpo ciliare (fibre zonulari), creando un indebolimento di tali fibre e una dislocazione del cristallino (sublussazione).
Come si presenta la PEX? Può essere evidenziata dall’oculista durante l’esame obiettivo con la lampada a fessura (meglio ancora se con la pupilla dilatata). Si potrà ben vedere il deposito del materiale furfuraceo sulla faccia anteriore del cristallino, distribuito in maniera circolare in campo pupillare e in periferia, assente laddove l’iride compie un movimento di sfregamento.
Quali sono gli aspetti caratteristici del glaucoma pseudoesfoliativo?
Di solito colpisce entrambi gli occhi (ossia è bilaterale) e spesso le alterazioni riscontrate sono asimmetriche nei due occhi; si evidenziano valori della pressione oculare piuttosto elevati, che possono subire importanti fluttuazioni nell’ambito delle 24 ore; ha un’evoluzione abbastanza rapida; c’è maggiore predisposizione allo sviluppo della cataratta; è presente una maggiore percentuale di complicanze durante e dopo gli interventi di cataratta; la pupilla si dilata con più difficoltà.
Come si cura il glaucoma pseudoesfoliativo?
Il trattamento di prima scelta è quello di tipo farmacologico, con l’instillazione di colliri che servono ad abbassare la pressione oculare (ipotonizzanti). La terapia deve essere tempestiva ed efficace per cui, se non si ottengono buoni risultati, all’inizio è bene ricorrere a più somministrazioni quotidiane (eventualmente con farmaci diversi). Il trattamento laser (trabeculoplastica) riceve spesso una buona risposta anche se non duratura, nel qual caso occorre ricorrere all’approccio chirurgico tramite l’intervento di trabeculectomia. È bene eseguire la facoemulsificazione quando è presente la cataratta (anche se in fase iniziale) e spesso anche quando il cristallino è ancora trasparente. Tale intervento, infatti, può indurre un significativo abbassamento della pressione intraoculare. Inoltre, se effettuato precocemente è meno rischioso, in quanto la pupilla ha ancora una buona capacità dilatativa, c’è un basso rischio di dislocazione del cristallino nel vitreo durante l’operazione e si semplifica, infine, l’eventuale intervento di trabeculectomia (più facile da eseguire se il cristallino è già stato asportato in precedenza). Vale la pena, infine, ricordare l’importanza di controlli regolari per chi avesse una sindrome pseudoesfoliativa, ma non presenta ancora glaucoma. La misurazione periodica del tono, con esecuzione del campo visivo e della pachimetria nei casi sospetti (pressione oculare lievemente oltre i limiti della norma), aiuta a fare una diagnosi precoce e, quindi, a iniziare la giusta terapia prima che compaiano gravi danni oculari.
Glaucoma Pigmentario: associato alla sindrome da dispersione di pigmento. In questi pazienti, una particolare conformazione di alcune strutture intraoculari determina la liberazione di pigmento nell’umor acqueo, con conseguente alterazione della funzione trabecolare e incremento della pressione intraoculare. È più frequente nei maschi over 30. Alcune caratteristiche tipiche di questa condizione rendono generalmente agevole il riconoscimento di tale sindrome nei pazienti affetti da parte dell’oculista, che dovrà valutare la presenza o meno di glaucoma e la necessità o meno di una terapia. Le terapie e gli esami di follow-up sono gli stessi del POAG.
Altri glaucomi secondari ad angolo aperto:
Glaucoma uveitico: associato ad uveiti infettive o non infettive;
Glaucoma neovascolare: temibile conseguenza di patologie vascolari oculari o della retinopatia diabetica avanzata;
Glaucoma indotto da alterazioni del cristallino (traumi o cataratte ipermature);
Glaucoma post-traumatico;
Glaucoma post-chirurgico;
Glaucoma da farmaci (in particolare dopo terapie cortisoniche prolungate).
GLAUCOMI DA CHIUSURA ANGOLARE
Eterogeneo gruppo di condizioni patologiche che condividono, come principale responsabile dell’incremento della pressione intraoculare, e successivamente del danno glaucomatoso, l’apposizione della periferia iridea al trabecolato, la cosiddetta chiusura angolare. In questa condizione, il deflusso dell’umor acqueo attraverso il trabecolato viene ostacolato meccanicamente e si possono verificare quadri clinici più o meno severi ed eclatanti, dal glaucoma acuto alla chiusura angolare intermittente. I meccanismi patogenetici con i quali si innesca la chiusura angolare sono molteplici, il più frequente è il cosiddetto blocco pupillare (circa 2/3 dei casi), ossia il blocco del passaggio dell’umor acqueo attraverso il forame pupillare; altri meccanismi di induzione della chiusura angolare sono riconducibili ad alterazioni dell’anatomia dell’iride (iris plateau), ad alterazioni a livello del cristallino, ad alterazioni nella porzione posteriore dell’occhio, a somministrazione di farmaci o interventi di chirurgia oculare. I glaucomi da chiusura d’angolo sono meno frequenti nel mondo occidentale (vedi fattori di rischio), ma abbastanza frequenti per costituire una minaccia non trascurabile soprattutto in pazienti con determinati fattori di rischio, come l’ipermetropia. Il rischio di glaucoma da chiusura d’angolo deve essere sempre valutato dall’oculista durante le visite oculistiche di follow-up, perché in presenza di condizioni predisponenti, l’esecuzione di determinate procedure laser o chirurgiche (rispettivamente l’iridotomia YAG laser e l’intervento di cataratta a scopo idrodinamico) possono abbattere o addirittura eliminare l’eventualità futura di una chiusura angolare.
Di seguito, verrà brevemente trattata la chiusura angolare acuta (o glaucoma acuto), in quanto rappresenta la conseguenza clinica più eclatante di una chiusura angolare.
Chiusura angolare acuta: evento clinico drammatico, caratterizzato da valori molto elevati di pressione intraoculare (> 50 mmHg), sintomatologia tipica (dolore oculare acuto e intenso, cefalea frontale, riduzione dell’acuità visiva, nausea e vomito) e chiari segni riscontrabili all’esame dell’occhio (pupilla in media midriasi, edema corneale, camera anteriore periferica di profondità molto ridotta, iniezione pericheratica). Rappresenta una vera e propria emergenza oculistica e, se non trattata prontamente, può comportare un danno irreversibile della funzione visiva dell’occhio colpito. La terapia consiste in una combinazione di farmaci topici o sistemici per ridurre la pressione oculare e nell’esecuzione di una iridotomia YAG laser o di pratiche chirurgiche più o meno invasive per eliminare il meccanismo di innesco della chiusura angolare.
GLAUCOMA CONGENITO
In questa forma della patologia oculare il sistema di drenaggio è “cattivo” sin dalla nascita. Per questo motivo si verifica un aumento di pressione intraoculare. Il bambino presenta fastidio alla luce (fotofobia) e lacrimazione eccessiva. L’aumento pressorio può causare un aumento delle dimensioni dell’occhio (nei piccoli le pareti oculari sono meno resistenti) e la cornea può divenire opaca. Ogni sintomo sospetto deve indurre i genitori ad andare dall’oculista per effettuare una visita di controllo. Questo tipo di glaucoma è però raro: colpisce un neonato ogni diecimila.
Diagnosi
L’unico modo per effettuare una diagnosi precoce di glaucoma è sottoporsi a una visita oculistica completa. L’oculista prima di procedere con la visita vera e propria dovrà inoltre raccogliere i dati anamnestici del paziente, per venire a conoscenza subito dei suoi disturbi e indagare se ci sono casi di glaucoma in famiglia (l’ereditarietà è un fattore importante nell’ eziopatogenesi della malattia glaucomatosa). Di seguito vengono elencati i principali esami eseguiti nella diagnosi e nel follow-up dei pazienti con glaucoma o con sospetto glaucoma.
Visita oculistica
Consente di valutare le diverse strutture oculari coinvolte nella patogenesi e nella progressione della malattia. Mediante la visita oculistica è possibile valutare, tra le altre cose, l’ampiezza della camera anteriore (importante nella patogenesi del glaucoma da chiusura d’angolo), la presenza di cause di glaucoma secondario (sindrome pseudoesfoliativa, sindrome da dispersione di pigmento, neovascolarizzazione, ecc.), nonché l’aspetto della testa del nervo ottico e l’eventuale presenza di un danno da glaucoma più o meno avanzato. La visita oculistica deve comprendere la valutazione del fondo dell’occhio, preferibilmente in midriasi (mediante dilatazione della pupilla). In base alla gravità della malattia, alla rapidità di progressione della stessa, al tempo trascorso dalla diagnosi e a numerosi altri fattori, l’oculista deciderà quando eseguire la visita e/o gli esami di follow-up, generalmente in un tempo compreso tra i 3 e i 12 mesi. È importante ricordare come il glaucoma sia una malattia cronica, da cui non si può guarire; è necessario dunque effettuare delle visite e degli esami per tutta la vita, in modo tale da accorgersi per tempo di eventuali peggioramenti della malattia e prendere le giuste contromisure terapeutiche.
Misurazione della pressione oculare
Detta anche tonometria, rappresenta uno degli esami fondamentali che vengono eseguiti durante la visita oculistica, nonché un cardine della valutazione clinica del paziente glaucomatoso e dell’efficacia della terapia ipotonizzante. Attualmente, esistono diversi strumenti per misurare la pressione intraoculare; tra questi, quello considerato lo standard di riferimento è il tonometro ad applanazione di Goldmann. La misurazione della pressione oculare tramite questo strumento non è dolorosa né invasiva e prevede che lo strumento sfiori la superficie dell’occhio del paziente dopo l’applicazione di un collirio anestetico e di un colorante (fluoresceina). Tra gli altri strumenti a disposizione per la misurazione della pressione intraoculare abbiamo il tonometro a soffio e quello a rimbalzo, non sono invasivi e possono essere utilizzati senza l’instillazione del collirio anestetico e del colorante. La misurazione della pressione oculare può essere eseguita, a discrezione dell’oculista, una singola volta nell’arco della giornata o più volte al giorno (curva tonometrica).
Esame del campo visivo
Esame strumentale che non può mancare nell’inquadramento diagnostico e nel monitoraggio dei pazienti con glaucoma o con sospetto glaucoma. Il campo visivo è la porzione di spazio che può essere percepita da un occhio ed il danno causato dal glaucoma consiste nella riduzione progressiva dell’estensione del campo visivo stesso. Gli strumenti a nostra disposizione (detti perimetri), riescono a rilevare danni al campo visivo molto precocemente, prima che il paziente stesso sviluppi dei sintomi. L’esame non è invasivo e consiste nel proiettare degli stimoli luminosi sullo sfondo chiaro del perimetro, la percezione di tali stimoli da parte del paziente dovrà essere confermata premendo un pulsante. Eseguire un campo visivo in modo tale che sia attendibile richiede un certo grado di collaborazione e concentrazione da parte del paziente, possono quindi essere necessari diversi esami prima che il paziente acquisisca l’esperienza necessaria ad eseguirlo in maniera corretta. Così come la visita oculistica, anche il campo visivo deve essere ripetuto a intervalli regolari, a discrezione dell’oculista.
OCT
Acronimo di tomografia a coerenza ottica, l’OCT è un esame strumentale non invasivo, che consente di ottenere immagini tomografiche ad alta risoluzione delle strutture coinvolte nel danno glaucomatoso. L’OCT costituisce un importante ausilio per l’oculista nella valutazione della morfologia di tali strutture ed è complementare alla visita oculistica con esame del fondo dell’occhio. Gli strumenti attualmente a disposizione riescono a fornire delle immagini a risoluzione e dettaglio molto elevati. L’OCT ha ormai affiancato la visita oculistica e il campo visivo nella diagnosi e nel follow up dei pazienti con glaucoma conclamato o sospetto e la periodicità con cui ripetere l’esame è stabilita dall’oculista.
Pachimetria
È la misurazione dello spessore della cornea (la porzione più anteriore dell’occhio) con strumenti che richiedono o meno il contatto con la superficie dell’occhio. Viene generalmente eseguita una sola volta e dovrebbe far parte degli esami di inquadramento di tutti i pazienti glaucomatosi o con sospetto glaucoma. Avere una cornea sottile rappresenta un fattore di rischio non indipendente per lo sviluppo o la progressione del glaucoma, ma la pachimetria è strettamente correlata anche alla misurazione della pressione oculare: valori pachimetrici che deviano significativamente dai valori medi riscontrati nella popolazione generale possono infatti indurre delle sovrastime o delle sottostime della pressione intraoculare; in particolare, cornee spesse forniranno pressioni più alte del valore reale, cornee sottili forniranno pressioni più basse del valore reale.
Gonioscopia
Rappresenta l’esame diretto dell’angolo irido-corneale, ossia la regione della porzione anteriore dell’occhio (detta camera anteriore) dove l’iride e la cornea si incontrano. Questa regione anatomica è di fondamentale importanza per la fisiologia oculare in quanto è qui che risiedono le strutture deputate al drenaggio dell’umor acqueo, ossia il liquido che circola all’interno dell’occhio e la cui pressione idrostatica determina la pressione intraoculare . Nei glaucomi da chiusura d’angolo, questa regione anatomica risulta essere ridotta in ampiezza, tale da ostacolare il deflusso dell’umor acqueo e il mantenimento della pressione intraoculare fisiologica. L’esame necessita dell’applicazione di una lente apposita sulla superficie dell’occhio, previa instillazione di collirio anestetico, e di osservazione dell’angolo irido-corneale alla lampada a fessura. La gonioscopia dovrebbe essere eseguita almeno una volta in tutti i pazienti con diagnosi di glaucoma o con glaucoma sospetto, in particolare nei pazienti a rischio di glaucoma da chiusura d’angolo.
Terapia
Secondo le attuali linee guida, l’obiettivo della terapia del glaucoma non è semplicemente la riduzione della pressione oculare: il traguardo che ci si pone è quello di migliorare la qualità di vita del paziente glaucomatoso, o a rischio di glaucoma, a un costo sostenibile per la società. Per questo la decisione su quale terapia utilizzare e su quando iniziarla va personalizzata per ogni paziente. Questo perché non solo la malattia, ma anche la terapia stessa ha un impatto sulla qualità di vita del paziente, nonché sui costi per la società. Attualmente, il medico oculista non ha modo di guarire il danno glaucomatoso quando questo si è già reso manifesto. Può soltanto rallentare la progressione, e questo attualmente si può ottenere solo riducendo la pressione oculare fino a quel valore ideale, caratteristico per ogni paziente (IOP target), raggiunto il quale la riduzione delle cellule ganglionari retiniche diventa simile a quella che si ha fisiologicamente con l’avanzare dell’età. Le armi a disposizione per ridurre la progressione del danno da glaucoma sono la terapia medica, quella laser e quella chirurgica.
La terapia medica prevede l’instillazione quotidiana di farmaci in collirio. Le classi di farmaci utilizzate nella terapia del glaucoma sono gli analoghi delle prostaglandine, i beta bloccanti, gli inibitori dell’anidrasi carbonica, gli alfa-2 agonisti e i parasimpaticomimetici. È stata identificata anche una categoria più recente, gli inibitori delle rho chinasi. In casi selezionati, e generalmente nel breve termine, possono essere utilizzati anche farmaci con modalità di somministrazione diversa da quella in collirio, come il mannitolo, diuretico osmotico somministrato per via endovenosa, o l’acetazolamide in compresse. Ogni classe di farmaci ha uno specifico profilo per quanto concerne gli effetti collaterali e l’efficacia ipotonizzante: si va da una riduzione della pressione oculare da un minimo del 20% a un massimo del 35-40% per singolo principio attivo e possono essere utilizzate, da sole o in combinazione, fino al raggiungimento della IOP target. Affinché la terapia medica sia efficace è fondamentale che il medico oculista responsabilizzi il paziente e gliene spieghi l’importanza, nonché gli effetti collaterali che potrebbe aspettarsi; è altrettanto importante che il paziente sia in grado di autosomministrarsi il collirio, o farselo somministrare da terzi, con precisione e costanza. Tuttavia, se la terapia medica non è ben tollerata o non si dimostra sufficiente ad impedire la progressione della malattia, si pone indicazione alla chirurgia.
La terapia laser prevede la trabeculoplastica laser selettiva (SLT) e la trabeculoplastica argon laser (ALT). Entrambe non necessitano di ospedalizzazione, possono essere eseguite in ambulatorio e permettono una riduzione della pressione oculare media fino al 25%. Possono essere utilizzate come unica terapia, o in associazione a terapia medica o chirurgica. Non sono indicate nelle forme di glaucoma ad angolo chiuso, infiammatorie o neovascolari. Anche l’attacco acuto di glaucoma si giova della terapia laser: se presente un blocco pupillare, questo può essere risolto da un’iridotomia YAG laser, che permette di ristabilire la normale idrodinamica tra la camera posteriore e anteriore dell’occhio. La tecnica chirurgica tradizionale del glaucoma, nonché quella tuttora riconosciuta come gold standard, è la trabeculectomia. L’intervento prevede di creare una fistola tra la camera anteriore dell’occhio e lo spazio sotto la congiuntiva per permettere una via alternativa di deflusso dell’umore acqueo tramite una bozza filtrante. Altra possibilità è l’impianto di una valvola o di un tubo drenante, che solitamente vengono riservati ai casi più complessi, dove la chirurgia tradizionale ha fallito o rischia di fallire per la cicatrizzazione della bozza filtrante.
Altre tecniche possibili sono la sclerectomia profonda, la viscocanalostomia e la canaloplastica. Queste, se da una parte sono meno invasive rispetto alla trabeculectomia, dall’altra sembrerebbero avere una minore efficacia ipotonizzante e sono pertanto meno praticate.
Un’altra possibilità sono le cosiddette MIGS, acronimo per minimally invasive glaucoma surgeries. Queste prevedono l’utilizzo di diversi dispositivi che possono incentivare il deflusso dell’umor acqueo tramite vie diverse, bypassando il trabecolato per permettere all’acqueo di raggiungere il canale di Schlemm, dilatando il canale stesso, oppure oltrepassandolo direttamente per creare uno spazio di deflusso sottocongiuntivale. Queste tecniche prevedono una minore manipolazione chirurgica, un più rapido recupero postoperatorio e un tasso di complicanze piuttosto ridotto. Per contro, sembrano avere un’efficacia ipotonizzante minore rispetto all’intervento classico di trabeculectomia. Vengono di solito riservati a pazienti sui quali non è necessaria una drastica riduzione della pressione oculare. È importante comunque ricordare che la scelta del trattamento va attentamente calibrata per ogni paziente in base al quadro clinico e spetta sempre al chirurgo.
Da ricordare, infine, che anche la chirurgia della cataratta può contribuire enormemente alla riduzione della pressione oculare nelle chiusure angolari indotte dal cristallino.
La pressione intraoculare (Faq)
Da cosa è determinata la pressione degli occhi? La pressione intraoculare (IOP) è determinata dalla quantità di un liquido prodotto all’interno dell’occhio chiamato “umor acqueo”. Ovviamente più liquido c’è nel bulbo oculare più è alto il valore della pressione stessa.
Con quale unità si misura? Il valore della pressione interna dell’occhio, sebbene sia differente dalla pressione arteriosa, si misura con la stessa unità, ossia in “millimetri di mercurio” (mmHg). Mentre l’oculistica tradizionale considerava i due valori del tutto distinti (indipendenti), recenti studi hanno messo in evidenza l’esistenza di una correlazione (per quanto essa possa essere debole): secondo alcuni ricercatori con una pressione arteriosa elevata ci sarebbero maggiori probabilità di soffrire di pressione intraoculare elevata [5]
Qual è il valore massimo tollerabile dall’organismo?
La pressione intraoculare deve essere normalmente compresa tra i 10 e i 20 millimetri di mercurio (mmHg). Il glaucoma è generalmente associato a valori superiori a 20-21 mmHg, ma esiste anche una forma di glaucoma a bassa pressione in cui vengono prodotti danni al nervo ottico (pur con valori pressori compresi nei limiti normali) che sembra dipendere da uno scarso afflusso di sangue al nervo ottico, il quale a sua volta provoca la progressiva atrofizzazione delle fibre nervose. Inoltre bisogna tenere conto anche dello spessore della cornea e dell’eventuale presenza di una miopia elevata.
Come si misura la pressione intraoculare? Esistono diversi metodi: col passare degli anni la tecnica si è evoluta fino a raggiungere misurazioni più precise. Attualmente lo strumento più diffuso negli ospedali è il “tonometro ad applanazione” di Goldmann (con cui si esercita una pressione sulla cornea e si misura la resistenza del bulbo), mentre per gli screening di massa la tecnologia più diffusa è il “tonometro a soffio” (con cui non c’è contatto diretto perché si sfrutta un getto d’aria direzionato sulla cornea). (Vedi tonometria).
Quali possono essere altri esami utili? Può essere utile misurare lo spessore corneale (attraverso un apposito esame strumentale che si chiama pachimetria), in modo da capire quale sia il valore “reale” della propria pressione oculare. In particolare, si è visto, che nelle persone che presentano una pachimetria più bassa (ossia una cornea sottile) si deve aumentare di alcuni punti la pressione oculare rilevata, così da ottenere una misurazione tonometrica corretta (reale); viceversa, negli individui con pachimetria più alta (cornea spessa), si devono sottrarre alcuni punti.
Quando bisogna effettuare la pachimetria? È sufficiente eseguire la pachimetria corneale una sola volta, dal momento che lo spessore corneale non si modifica in maniera significativa nel tempo, a differenza di altri esami quali il campo visivo e altre valutazioni di eventuali danni provocati dal glaucoma.
Come si tratta il glaucoma?
Si cura di solito con colliri per abbassare la pressione oculare (detti “ipotonizzanti”). Per risultare efficace la terapia deve essere seguita regolarmente e con costanza.Talvolta, il trattamento può dar luogo ad effetti non desiderati: alcuni tipi di gocce possono causare bruciore, arrossamento dell’occhio e mal di testa, che di solito scompaiono dopo poche settimane. Talora si possono avere anche alterazioni di scarsa importanza del ritmo cardiaco. Chi accusa eventuali fastidi o disturbi dovrà sempre informare il medico oculista presso cui è in cura.
I glaucomatosi necessitano di controlli periodici. Questa malattia, infatti, può peggiorare senza che dia sintomi e, in tal caso, può essere necessario modificare il tipo di terapia. Una volta avvenuto il danno non è più reversibile: si ricorre a farmaci ed eventualmente alla chirurgia (trabeculectomia) per cercare di preservare almeno la funzionalità visiva residua.
Il trattamento del glaucoma è di solito efficace solo se viene seguita scrupolosamente la terapia prescritta dal medico oculista. Talvolta vengono prescritti integratori alimentari che potrebbero contribuire alla protezione del nervo ottico. La terapia per il glaucoma non deve mai essere sospesa senza consultare prima l’oculista, ma anche il medico di famiglia deve essere sempre al corrente della terapia praticata. Se tale terapia non fosse efficace nel controllare la pressione intraoculare, potrebbe rendersi necessario il ricorso alla chirurgia o al laser. Le complicanze di tali interventi sono rare. Nella maggioranza dei casi si riesce, con questi metodi, ad impedire l’evoluzione della malattia che altrimenti – se la pressione oculare non si riduce – può portare a ipovisione e cecità.
Quand’è più probabile che una persona sia affetta da glaucoma? Quando ha più di quarant’anni e ci sono altri casi in famiglia (per questo si parla di “familiarità” per il glaucoma). Più si è anziani e più aumenta il rischio di essere colpiti da questa patologia oculare detta anche “silente” perché non dà sintomi particolari nelle fasi iniziali. Soprattutto chi ha altri familiari con glaucoma dovrebbe sottoporsi indicativamente a un controllo oculistico una volta l’anno in assenza di altre patologie (con misurazione della pressione oculare). La maggiore incidenza di glaucoma sarebbe favorita anche dalla presenza di una miopia o di un’ipermetropia elevate, dal diabete e da eventuali terapie protratte a base di cortisonici.
[4] “Diffuse anomalie strutturali e funzionali nel cervello di un glaucomatoso possono essere, almeno parzialmente, indipendenti da una IOP più elevata (=pressione intraoculare, ndr) e dalla conseguente degenerazione retinica”, cit. tratta dall’articolo di Giorgio A, Zhang J, Costantino F, De Stefano N, Frezzotti P, “Diffuse brain damage in normal tension glaucoma“, Human Brain Mapping, 2017 Oct 24. doi: 10.1002/hbm.23862 (Epub ahead of print)
Pagina pubblicata il 25 gennaio 2013. Ultimo aggiornamento: 31 gennaio 2025
Ultima revisione scientifica: 31 gennaio 2025
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La malattia (o maculopatia) di Stargardt è una patologia ereditaria della retina che si manifesta generalmente entro le prime due decadi di vita, ma i sintomi possono presentarsi anche nell’età adulta. È la più frequente distrofia maculare ereditaria ad esordio giovanile con una prevalenza di circa 1:8000–10.000; uomini e donne sono colpiti in egual misura. . Il più delle volte viene trasmessa in forma autosomica recessiva (entrambi i genitori presentano il difetto genetico, pur potendo essere portatori sani) ma sono stati descritti anche casi di forme autosomiche dominanti (un solo genitore trasmette il difetto del DNA).
Da cosa è causata?
La malattia è provocata da una mutazione di un gene (ABCA4), localizzato sul braccio corto del cromosoma 1 (1p21-13). Tale gene codifica per una proteina trans-membrana coinvolta nel trasporto dei retinoidi dai fotorecettori all’EPR (epitelio pigmentato retinico). L’alterazione di questo trasporto comporta l’accumulo di materiale di scarto ( lipofuscina) nella retina che si pensa possa essere dannoso per l’EPR con secondaria degenerazione dei fotorecettori ( coni ebastoncelli).
Quali sono i sintomi e i segni della malattia di Stargardt?
Il sintomo principale consiste nella riduzione dell’acuità visiva centrale monolaterale che può iniziare durante l’adolescenza o anche nell’infanzia, con rapida estensione bilaterale. Inoltre, chi ne è affetto può lamentare disturbi nella percezione dei colori (discromatopsia), scotomi centrali (macchie nere nel campo visivo) e fotofobia (intolleranza alla luce). Lo studio del fondo oculare evidenzia negli stati iniziali della malattia minime alterazioni dell’EPR, con comparsa delle tipiche chiazzette bianco-giallastre (“flecks”), che tendono poi a confluire fino a provocare una maculopatia di tipo atrofico con aspetto a “bronzo battuto”.
Come si effettua la diagnosi?
La diagnosi si effettua attraverso una visita specialistica completa. In particolare, l’oculista dovrà eseguire un’attenta valutazione dell’acuità visiva e l’esame del fondo oculare per evidenziare le anomalie maculari caratteristiche della malattia. È fondamentale eseguire anche degli esami strumentali di approfondimento, ossia: la tomografia a coerenza ottica (OCT), l’autofluorescenza del fondo oculare (FAF), la fluorangiografia (FAG) che può evidenziare il segno tipico segno della “dark choroid” dovuto all’effetto schermo esercitato dalle chiazzette, l’elettroretinogramma (ERG) che può risultare normale nelle prime fasi della malattia per poi mostrare delle alterazioni nelle fasi più avanzate, il campo visivo che di solito presenta difetti assoluti centrali. L’analisi molecolare del gene ABCA4 conferma la diagnosi.
Ci sono malattie sistemiche associate alla Stargardt?
No, non sono stati descritti casi di altre malattie sistemiche associate.
Che terapie sono disponibili?
Al momento non ci sono terapie efficaci per bloccare la progressione della malattia o poter guarire dal danno già esistente ( si stanno comunque portando avanti protocolli sperimentali relativi alla terapia genica e allo sviluppo di nuovi farmaci). Tuttavia, si possono adottare alcune misure per cercare di rallentare l’evoluzione della degenerazione retinica, come: l’utilizzo di occhiali scuri con filtri UV per evitare l’esposizione eccessiva alla luce solare, l’assunzione di appositi integratori per via orale (da evitare l’assunzione di quelli contenenti vitamina A). Infine, è di grande aiuto l’utilizzo di ausili per ipovedenti che permettono di sfruttare al meglio ciò che resta della vista (residuo visivo). Anche la riabilitazione visiva consente di avere risultati soddisfacenti, con eventuali sedute di fotostimolazione e un supporto psicologico.
Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus Leggi le condizioni generali di consultazione di questo sito
Pagina pubblicata il 14 novembre 2007. Ultimo aggiornamento: 24 agosto 2023.
Ultima revisione scientifica: 24 agosto 2023.
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Distribuzione opuscoli: 08/10/2025 h. 09:00-13:00; 15:00-19:00 Piazza Giovanni Paolo Balvano (PZ) Conferenza stampa: seguiranno maggiori informazioni Controlli oculistici: s08/10/2025 h. 09:00-13:00; 15:00-19:00 Piazza Giovanni Paolo Balvano (PZ) Indirizzo: C.so Garibali, 2 Numero di telefono: 0971/21866
Iniziative locali Molise
CAMPOBASSO e ISERNIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Pepe – Campobasso; 10/10/2025 Isernia: Piazza Michelangelo Conferenza stampa: 09/10/2025 h.10:00 Via Palombo, 14 Campobasso Controlli oculistici: 09/10/2025 h.10: 00 Via Palombo, 14 Campobasso; 10/10/2025 h. 09:30-12:30 Centro anziani Sabino D’Acunto – Piazzale Michelangelo Isernia Indirizzo: Via G. Palombo 14 Numero di telefono: 0874/422952
Iniziative locali Puglia
BARI (UICI – Consiglio Regionale Pugliese)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Altamura (BA) Conferenza stampa: 08/10/2025 Sala Consiliare Comune di Altamura (BA) Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 09:00-13:00; 15:00-18:00 Ambulatorio Mobile Oculistico Piazza della Resistenza- Altamura (BA) Indirizzo: Via Pellegrini, 37 Numero di telefono: 080/5424341
BARI (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro Città Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 09:00-13:00 Ambulatorio Mobile Oculistico Indirizzo: V.le Q. Ennio, 54 Numero di telefono: 080/5429082
BARLETTA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza del Castello Conferenza stampa: 09/10/2025 Ospedale Mons. Dimiccoli Indirizzo: Via Pappalettere, 42 Numero di telefono: 0883/390704
BRINDISI (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Viale Caravaggio angolo A. Fontanesi Conferenza stampa: 09/10/2025 Sala del parco Buscicchio quartiere Sant’Elia Controlli oculistici: 08/10/2025 h.15:00-18:00; 09/10/2025 h.08:30-13:00 Asl di Brindisi – Via Dalmazia, 3 Indirizzo: Via Dalmazia, 37 Numero di telefono: 0831/526105
FOGGIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Cavour Conferenza stampa: seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via Gorizia, 48 Numero di telefono: 0881/772505
FOGGIA (Cooperativa Louis Braille)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Manfredonia Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 18:00 Sala delle Vetrate “Aronne Delvecchio” Manfredonia Indirizzo: Ilaria Rotondo Via Castelluccio 67 Numero di telefono: 329/9863543
LECCE (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: seguiranno maggiori informazioni Controlli oculistici: presso Centro Riabilitazione Visiva e Ipovisione del Dip. Di medicina Fisica e Riabilitazione Asl Lecce Indirizzo: P.zza dei Peruzzi, 1 Numero di telefono: 0832/241212
TARANTO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Via di Palma Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 17:00 Via Duca degli Abruzzi, 20 Controlli oculistici: 11/10/2025 h. 08:00-14:00 Ambulatorio Mobile Oculistico -Ambulatorio Mobile Oculistico P.zza Vittorio emanuele II – Massafra Indirizzo: Via Duca degli Abruzzi, 20 Numero di telefono: 099/4527923
Iniziative locali abruzzo
CHIETI (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro Commerciale Megalò Indirizzo: Via Valignani, 33 Numero di telefono: 0871/345083
PESCARA (UICI – Comitato Regionale d’Abruzzo)
Distribuzione opuscoli: Piazza della Rinascita Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 11:00 Piazza della Rinascita Indirizzo: Via Palermo, 8 Numero di telefono: 085/2122798
TERAMO (UICI – Sezione territoriale)
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Iniziative locali Umbria
PERUGIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Italia e e Centro Commerciale Emisfero Conferenza stampa: 09/10/2025 sala- Regione Umbria Indirizzo: Via Montepulciano 14 Numero di telefono: 075/5004684
TERNI (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025Corso Tacito, piazza Tacito, Piazza del Popolo, Via Battisti Conferenza stampa: 09/10/2025 Via Faustini, 22 Controlli oculistici: 09/10/2025 mattina presso: USLUMBRIA2 tel. 0744/204002; Ospedale Santa Maria della Stella Orvieto tel. 0763/307325;Ospedale S. Giovanni Battista Foligno tel. 0742/3397046;Ospedale S. Matteo degli infermi Spoleto tel. 0743/210259 Indirizzo: Via Faustini, 22 Numero di telefono: 0744/402119
Iniziative locali LAZIO
CIVITAVECCHIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Largo Monsignor D’Ardia Controlli oculistici: 11/10/2025 h. 08:30-13:00 Ambulatorio Sezionale in Via A. Frangipane, 6 Indirizzo: Via A. Frangipane, 6 Numero di telefono: 0766/31051
FROSINONE (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Frosinone Villa Comunale Via M.T. Cicerone; Cassino, Sora Indirizzo: Via M.T.Cicerone, 120 Numero di telefono: 0775/270781 – 0775/270539
LATINA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: seguiranno maggiori informazioni Controlli oculistici: seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via Ufente, 2 Numero di telefono: 0773/696739
ROMA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Castro Pretorio Controlli oculistici: 08/10/2025 h. 16:00-19:00 Centro Anziani Via Montebello, 70 Indirizzo: Via Mentana 2B Numero di telefono: 06/4469321
VITERBO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/11/2025 Via F. Molini, 11/b Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 09:00-14:00 Via Molini, 11/b Indirizzo: Via Molini, 11/b Numero di telefono: 0761/223204
Iniziative locali Sardegna
ORISTANO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: seguiranno maggiori informazioni Controlli oculistici: 09/10/2025 Ambulatorio Sezionale Indirizzo: Via M. Pira, 10 Numero di telefono: 0783/73842
SASSARI (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Sacra Famiglia- Olbia Controlli oculistici: 09/10/2025 h,09:30-13:00-15:00-18:00 Piazza Sacra Famiglia- Olbia Indirizzo: Via Quarto, 3 Numero di telefono: 079/233711
Iniziative locali Toscana
AREZZO (UICI – Consiglio Regionale Pugliese)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città, Ospedale San Donato, Valdarno, Casentino, Val di Chiana,Valtiberina Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 11:30 Auditorium Ospedale San Donato- seguiranno maggiori informazioni Controlli oculistici: 09/10/2025 Usl Toscana Sudest – prenotazioni al n. 0577/767676 dal 07/10/2025 h. 08:00-18:00 Indirizzo: Via G. Marconi, 7 Numero di telefono: 0575/24705
FIRENZE (UUICI- Consiglio Regionale Toscana)
Conferenza stampa: 09/10/2025 – seguiranno maggiori informazioni Controlli oculistici: 14/10/2025 Scuola nazionale cani guida – Via dei Ciliegi, 26- Scandicci Indirizzo: Via L. Fibonacci, 5 Numero di telefono: 055/580523
FIRENZE (UICI – Sezione territoriale)
Conferenza stampa: seguiranno maggiori informazioni Controlli oculistici: seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via L. Fibonacci, 5 Numero di telefono: 055/580319
GROSSETO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: 10/10/2025 Castiglione della Pescaia (GR) Controlli oculistici: 10/10/2025 Castiglione della Pescaia (GR) Indirizzo: Via F. Ferrucci, 5 Numero di telefono: 0564/410587
LIVORNO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città;17/10/2025 Terrazza Mascagni Conferenza stampa: 09/10/2025 – seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via L. Fibonacci, 5 Numero di telefono: 334/1902233
LUCCA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 11:30-12:30 – seguiranno maggiori informazioni Controlli oculistici: 13/10/2025 h. 15:00-18:30 Ambulatorio Sezionale Via Nottolini 119/C San Concordio Sezionale – Via Imera, 28 Indirizzo: Via Nottolini 119/C San Concordio – LUCCA Numero di telefono: 0583/56799
MASSA CARRARA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Ospedale Monoblocco – carrara centro Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 09:00 Asl Nordovest – Massa Carrara Controlli oculistici: 09/10/2025 Ambulatorio Mobile Oculistico – Asl Nordovest – Massa Carrara Indirizzo: Via Buonarroti, 7 Numero di telefono: 0585/72175
PISTOIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Via degli Orafi, Via Buozzi Indirizzo: Via F. Ferrucci, 15 Numero di telefono: 0573/22016
PRATO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Duomo Conferenza stampa: 09/10/2025 Via Garibaldi, 27 h. 14:00 Controlli oculistici: 10/10/2025 Ambulatorio Mobile Oculistico piazza del Comune Indirizzo: Via G. Garibaldi, 47 Numero di telefono: 0574/24243
SIENA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Matteotti Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 09:00-13:00 AOU Senese; 10/10/2025 h. 10:00-13:00 Piazza Matteotti prenotazioni al n. 0577/46181; uicsi@uici.it; messaggi whatsapp al n. 3440410558 Indirizzo: Viale Cavour 134 Numero di telefono: 057/746181; 334/3645494
Iniziative locali Marche
ANCONA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: 06/10/2025- Ordine dei giornalisti Controlli oculistici: Ambulatorio Sezionale Via Giacomo Leopardi, 5 Indirizzo: Via G. Leopardi, 5 Numero di telefono: 071/52240
ASCOLI PICENO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: 07/10/2025 Controlli oculistici: 08/10/2025- Via Nicolò Copernico, 8 Indirizzo: Via Nicolò Copernico, 8 Numero di telefono: 0736/250133
MACERATA (UICI – Sezione territoriale)
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PESARO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Vallefoglia, Fano, Pesaro Controlli oculistici: 14/10/2025 h. 08:30-12:30 Strada Statale Adriatica, 151 Indirizzo: Strada Statale Adriatica, 151 Numero di telefono: 0775/270781 – 0775/270539
Iniziative locali Emilia Romagna
FORLI (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Ospedale Bufalini Conferenza stampa: 09/10/2025 Ospedale Bufalini Indirizzo: P.le della Vittoria, 12 Numero di telefono: 0543/402247
FERRARA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 14:00-19:00 Ospedale di Cona Indirizzo: Via Cittadella, 51 Numero di telefono: 0532/207630
PARMA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Controlli oculistici: 08/10/2025 e 09/10/2025 h. 09:00-12:00; 14:30-17:15 Ambulatorio Sezionale – Via Nino Bixio, 47/A Indirizzo: Via N. Bixio, 47 Numero di telefono: 0521/233462
PIACENZA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: 08/10/2025 h. 15:00 Ospedale di Piacenza – Reparto Oculistica Indirizzo: Via Mazzini, 51 Numero di telefono: 0523/337677
REGGIO EMILIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 esercizi commerciali, famacie – Guastalla Conferenza stampa: 06/10/2025 h. 20:00 Farmacia Comunale di Codemondo – Via del Quaresimo, 2 – Reggio Emilia Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 09:00-13:00; 10/10/2025 h. 09:00-13:00- Ambulatorio sezionale C.so Garibaldi, 26 Indirizzo: C.so Garibaldi, 26 Numero di telefono: 0522/435656
RIMINI (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via Covignano, 238 Numero di telefono: 0541/29069
Iniziative locali Friuli-Venezia Giulia
GORIZIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazzza Vittoria Conferenza stampa: 07/10/2025 h. 11:00 Sala del Comune- piano terra Indirizzo: Via Bellini, 3 b Numero di telefono: 0481/535494
PORDENONE (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza XX Settembre Controlli oculistici: 11/10/2025 h. 09:30-12:30 Piazza XX Settembre Indirizzo: Galleria S. Marco 4 Numero di telefono: 0434/21941
TRIESTE (UICI – Sezione territoriale)
Controlli oculistici: 09/10/2025 H.15:00-18:00 Ambulatorio Sezionale via Cesare Battisti, 2 Indirizzo: via Cesare Battisti, 2 Numero di telefono: 040/768046
Iniziative locali Veneto
BELLUNO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Martiri Indirizzo: Via Mezzaterra, 7 Numero di telefono: 0437/943413
ROVIGO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via G. Pascoli 1/P Numero di telefono: 0425 23194
TREVISO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Ospedale Castelfranco Veneto (TV) Controlli oculistici: 09/10/205 h. 14:00-17:00 Ospedale Castelfranco Veneto (TV)- 1 Piano- Monoblocco Indirizzo: V.le Orleans, 4 Numero di telefono: 0422/547766
VENEZIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via Circonvallazione, 28 Numero di telefono: 041/958777
VERONA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 09:30 Via Trainotti, 1 Indirizzo: Via Trainotti, 1 Numero di telefono: 045/8003172
Iniziative locali Lombardia
BERGAMO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: Nembro (BG) Controlli oculistici: 9-10/10/2025 Poliambulatorio IRIS Via A. Diaz, 14 Indirizzo: Via Armando Diaz, 14 Numero di telefono: 035/249208
BRESCIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Corso Palestro Conferenza stampa:09/10/2025 Divisione Spedali Civili Brescia Controlli oculistici: Ambulatorio Sezionale 11/10/2025 – seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via Divisione Tridentina, 54 Numero di telefono: 030/2209411
COMO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Area Feste “Parco Rosnati” di Appiano Gentile (CO) Conferenza stampa: “Area Feste “Parco Rosnati” di Appiano Gentile (CO) conferenza stampa con oculista autorità presenti: il Ministro per la Disabilità On.le Alessandra Locatelli, il Sindaco di Appiano Gentile e altre Autorità locali” Indirizzo: Via Raschi, 6 Numero di telefono: 031/570565
LODI (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Broletto Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 11:30 Via Paolo Gorini, 21 Indirizzo: Via Paolo Gorini, 21 Numero di telefono: 377/7087841
MANTOVA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 09:00-12:30; 15:00-19:00 Ambulatorio sezionale Via della Conciliazione, 37 Indirizzo: Via della Conciliazione, 37 Numero di telefono: 0376/323317
MILANO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: Botteghino di Piazza San Babila, Corso Venezia, Corso Vittorio Emanuele II Indirizzo: Via Mozart 16 Numero di telefono: 02/783000
PAVIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Viale Campari, 62/C Numero di telefono: 0382/530102
SONDRIO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Campello Conferenza stampa: 09/10/2025 h.16:30 Via Fiume, 24 Indirizzo: Via Fiume, 24 Numero di telefono: 0342 /216529
VARESE (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: Studi medici, farmacie Centro città e provincia Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 10:30 Via L. Mercatini, 10 Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 09:00-13:00 Via L. Mercatini, 10 Indirizzo: Via L. Mercantini 10 Numero di telefono: 0332/260348
MONZA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza San pietro Martire Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 14:00 Via Tonale, 4 Indirizzo: Via Tonale, 4 Numero di telefono: 039/2326644
CREMONA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Ospedale di Cremona Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 10:40-12:40; 14:00-18:00 ospedale di cremona Ambulatori oculistica – piano 6 – Largo Priori, 1 Indirizzo: Via Palestro, 32 Numero di telefono: 0372/23553
Iniziative locali Piemonte
ALESSANDRIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Mazzini (Casale Monferrato) Indirizzo: Via Legnano, 44 Numero di telefono: 0131/254246
ASTI (UICI – Sezione territoriale)
Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 17:30 Polo Universitario Rita Levi Montalcini -Piazzale De Andrè Indirizzo: Via Q. Sella, 41 Numero di telefono: 0141/592086
BIELLA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Via Italia, Piazzale della Provincia Conferenza stampa: 04/10/2025 sala Lions Club Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 09:00-13:00 Ambulatorio Mobile Oculistico Piazza Croce Rossa Indirizzo: Via E. Bona, 2 Numero di telefono: 015/20355
CUNEO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Farmacie, Asl, Centro città Controlli oculistici: 10/10/2025 Casa di riposo Regina della Pace – Scarnafigi Indirizzo: Via V. Bersezio, 15 Numero di telefono: 0171/67661
NOVARA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 08/10/2025 Ospedale Maggiore; 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: 08/10/2025h. 11:00 – Corso Torino 8 Controlli oculistici: 08/10/2025 h. 09:00-12:00; 14:00-17:00 Indirizzo: Corso Torino, 8 Numero di telefono: 0321/611339
TORINO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 12:00 Città della Salute e della Scienza Controlli oculistici: 10/10/2025 h. 10:00-18:00 Corso Vittorio Emanuele II, 63 primo piano Indirizzo: C.so V. Emanuele II, 63 Numero di telefono: 0321/611339
VERCELLI (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Galleria Viotti- Via Dante, 73 Conferenza stampa: 06/10/2025 h. 16:00 – Via Dante 71 Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 08:40-12:40 Centro di Riabilitazione Visiva – Via Dante, 71 Indirizzo: Via Dante, 71 Numero di telefono: 0161/253539
Iniziative locali Liguria
LA SPEZIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro Città Conferenza stampa: seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via F. Crispi, 103 Numero di telefono: 0187/1824488
CHIAVARI (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: seguiranno maggiori informazioni Controlli oculistici: 09/10/2025 h,. 10:00-12:00; 15:00-18:00 Via Sambuceti, 22 Indirizzo: Via Sambuceti 22, interno 3 Numero di telefono: 0185/307650
GENOVA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via Caffaro 6/1 Numero di telefono: 010/2510049
IMPERIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Dante Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 12:30 Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 09:00-12:30 Ambulatorio Mobile Oculistico Piazza Dante Indirizzo: Via Tommaso Schiva, 56 Numero di telefono: 0183/292809
SAVONA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025Centro Commerciale Il Gabbiano- Corso Ricci 203 Conferenza stampa: 07/10/2025 h. 14:30 Via Ratti 1/2 Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 14:00-18:00 Ambulatorio sezionaleVia Ratti 1/2 Indirizzo: Via Ratti 1/2 Numero di telefono: 019/811645
Iniziative locali Trentino-Alto Adige
BOLZANO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via Garibaldi Str. 6/62 Numero di telefono: 0471/971117
TRENTO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli:09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: 07/10/2025 h. 10:30 APPM Via Manzoni, 6 Controlli oculistici: 14/10/2025 Ambulatorio Sezionale Corso M. Buonarroti, 78 Indirizzo: Corso M. Buonarroti, 78 Numero di telefono: 04641/915990
TRENTO (Abilnova Cooperativa Sociale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Scuole provincia di trento e Vallagarina Controlli oculistici: 09/10/205 h. 14:00-17:00 Ospedale Castelfranco Veneto (TV)- 1 Piano- Monoblocco Conferenza stampa: 07/10/2025 h. 10:30 APPM Via Manzoni, 6 Indirizzo: Via R. Guardini, 75 Numero di telefono: 0461/1959595
Iniziative locali Campania
AVELLINO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Libertà Avellino; Piazza Plebiscito Ariano Irpino; Grottaminarda Conferenza stampa: 08/10/2025 h. 10:00 Via Luigi Amabile n. 13 Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 12:00-14:00 Asl di Avellino; h. 14:00-18:00 Centro Australia Avellino Indirizzo: Via Luigi Amabile n. 13 Numero di telefono: 0825/782178
CASERTA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Indirizzo: Via V. Lupoli 40 Numero di telefono: 0823/355762
NAPOLI (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via S.Giuseppe dei Nudi, 80 Numero di telefono: 081/5498834
SALERNO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Scuole Medie e Superiori Conferenza stampa: 06/10/2025 h. 10:30 Sala Consiglio – Via Aurelio Nicolodi, 13 Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 09:00-12:30; 15:30-18:30 Centro Oculistico Sociale Via Aurelio Nicolodi, 13 Indirizzo: Via A. Nicolodi, 13 Numero di telefono: 089/797256
Iniziative locali Calabria
CATANZARO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Catanzaro e Catanzaro Lido; Lamezia Terme; Guardavalle Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 16:30-17:00 Sala conferenze della Scuola dell’Infanzia Piterà Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 14:30-18:00- Centro Polivalente UICI in Via Gattoleo, 2 Indirizzo: Via Gattoleo, 2 Numero di telefono: 0961/721427
COSENZA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Corso G. Mazzini, Centro Commerciale Metropolis, Università Arcavacata – Rende Conferenza stampa: seguiranno maggiori informazioni Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 15:00-18:00 Centro Polifunzionale – Via Parigi, 18 Rende Indirizzo: Via Parigi, 18 Numero di telefono: 0984/838858
CROTONE (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: 08/10/2025 h. 09:30 V.M.Nicoletta, 77 Indirizzo: V.M.Nicoletta, 77 Numero di telefono: 0962/29879
REGGIO CALABRIA (UICI – Consiglio Regionale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza de Nava, Università Mediterranea Conferenza stampa: 09/10/2025 Centro Polifunzionale UICI- Rende (CS) Indirizzo: Via Michele Barbaro, 33 Numero di telefono: 0965/598181
REGGIO CALABRIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: 09/10/2025 Via Michele Barbaro, 33 Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 09:00-13:00; 10/10/2025 h. 09:00-13:00- Ambulatorio sezionale C.so Garibaldi, 26 Indirizzo: Via Michele Barbaro, 34 Numero di telefono: 0965/594750
VIBO VALENTIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Centro città Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 09:30 Via S.G. Bosco, 13 Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 10:30-13:30 Ambulatorio Sezionale Via S. G. Bosco, 13 Indirizzo: Via S.Giovanni Bosco 13 Numero di telefono: 0963/472047
Iniziative locali Sicilia
AGRIGENTO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: Porta di Ponte , Via Atenea Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 08:00-11:00 Ambulatorio Sezionale – Via Imera, 280 Indirizzo: Via Imera, 280 Numero di telefono: 0922/605724
CALTANISSETTA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Viale della Regione, Via Rosso di San Secondo Conferenza stampa: 10/10/2025 h. 10:00 Ambulatorio Sezionale in Via della Regione, 12 Controlli oculistici: 10/10/2025 h. 10:30 Ambulatorio Sezionale in Via della Regione, 12 Indirizzo: Via Corsica, 33 Numero di telefono: 0934/597317
CATANIA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Stazione F.s. Centro città Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 09:30 Caritas Controlli oculistici: 09/10/2025 Caritas Indirizzo: Via Louis Braille, 6 Numero di telefono: 095/333380
ENNA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza Vittorio Emanuele Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 10:00 Via Manzoni, 33 Controlli oculistici: 09/10/2025 h. 11:00-13:00 Indirizzo: V. Manzoni, 33 Numero di telefono: 0935/26071
MESSINA (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: seguiranno maggiori informazioni Conferenza stampa: seguiranno maggiori informazioni Controlli oculistici: Ambulatorio Sezionale Via S. Cecilia, 98 (isolato 115) seguiranno maggiori informazioni Indirizzo: Via S. Cecilia, 98 (isolato 115) Numero di telefono: 090/2938637
PALERMO (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Piazza G. Cesare Conferenza stampa: seguiranno maggiori informazioni Controlli oculistici: 09/10/2025 Ambulatorio Sezionale Viale Manzoni, 11- 3°piano Indirizzo: V. Manzoni, 11 Numero di telefono: 091/6162405
RAGUSA (UICI – Sezione territoriale)
Controlli oculistici: 09/10/2025 h.08:00-16:30 Ambulatorio sezionale Via G. Fucà 2/b Indirizzo: V. G. Fucà, 2/b Numero di telefono: 0932/622201
TRAPANI (UICI – Sezione territoriale)
Distribuzione opuscoli: 09/10/2025 Trapani, Marsala, Alcamo, Salemi, Mazara del Vallo Conferenza stampa: 09/10/2025 h. 16:00 Via Orti, 5 Controlli oculistici: 08-09-10/10/2025 Ambulatorio Mobile Oculistico Istituto Comprensivo Pertini (vari plessi);09/10/2025 h. 15:00-18:30 Ambulatorio Mobile Oculistico Centro Anziani Valderice; 11/10/2025 h. 09:00-12:00 Istituto Damiani Marsala- Via del Fante Indirizzo: V. Orti, 5 Numero di telefono: 0923/873232