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Macula
Cos’è?
La macula è una piccola zona della retina, ma sicuramente la più importante. Posta in una posizione centrale, vicina alla papilla ottica (che è l’origine del nervo ottico), è ben visibile all’esame del fondo oculare che si esegue con l’oftalmoscopio. Ha un diametro di circa mezzo centimetro, ma al centro presenta una depressione detta fovea (che misura circa 1,5 mm). La sua caratteristica è quella di non avere vasi sanguigni che verrebbero ad ostacolare il passaggio e la captazione della luce; si tratta però di una zona estremamente delicata e facilmente aggredibile da fenomeni patologici e degenerativi.
A cosa serve?
A livello della macula si forma l’immagine dell’oggetto che si fissa. Per questo motivo essa rappresenta la regione che è in grado di fornire una visione chiara, distinta e particolareggiata degli oggetti: è importante per lo svolgimento di molte attività quotidiane, ad esempio la lettura, la scrittura, la guida, il riconoscimento dei volti. La regione maculare è caratterizzata da un’alta densità di fotorecettori (in particolare coni) che contengono al loro interno un pigmento visivo che cattura i fotoni. Il loro compito è quello di trasformare l’energia luminosa in stimoli elettrici che vengono trasmessi alla corteccia cerebrale attraverso il nervo ottico.
Come funziona?
Quando fissiamo un oggetto percepiamo i fotoni emessi o riflessi; essi, dopo aver attraversato la pupilla, vengono captati dai coni della macula. A loro volta questi ultimi sono in rapporto con una serie di cellule nervose presenti negli altri strati retinici e i segnali bioelettrici vengono trasmessi lungo le vie ottiche. In questo modo le fibre nervose raggiungono la zona del sistema nervoso centrale deputata a convertire in immagini codificabili gli stimoli luminosi provenienti dalla retina. Tale area si trova principalmente nella parte posteriore della corteccia cerebrale (area occipitale) e ai lati del cervello (zona temporale).
Quali sono le cause delle patologie maculari?
Le cause certe della degenerazione del tessuto maculare non sono ancora chiare. Tuttavia si sa che influiscono fattori genetici, gli stili di vita e alcuni fattori metabolici. Sono stati individuati, in particolare, fattori di rischio quali il fumo di sigaretta (che può provocare la degenerazione maculare legata all’età) e l’ipertensione arteriosa. Inoltre, l’esposizione prolungata ad una intensa luce solare può aumentare il rischio di maculopatia, così come una riduzione nel sangue di sostanze nutrienti con funzione antiossidante.
Quali sono le patologie della macula?
Le patologie che colpiscono la macula sono molteplici. Quella più frequente, principale causa di cecità legale nei Paesi industrializzati, è la degenerazione maculare legata all’età. Si tratta di una malattia cronica che può colpire soprattutto dopo i 55 anni d’età; la sua frequenza aumenta nelle fasce d’età più avanzate. Ha un andamento progressivo e può portare alla perdita completa e irreversibile della visione centrale. Altre forme, meno frequenti, di degenerazione maculare possono essere causate da malattie che riguardano anche pazienti con meno di 55 anni, come la miopia patologica (vedi retinopatia miopica), forme infiammatorie (uveiti, in particolare quelle posteriori), infettive (corioretinite da toxoplasma), traumatiche (foro maculare), ereditarie (quali malattia di Stargardt, retinite pigmentosa nelle fasi tardive e malattia di Best) e idiopatiche (foro maculare senza una causa apparente).
La macula può essere coinvolta anche in malattie sistemiche quali il diabete. Infatti nella retinopatia diabetica si possono creare trazioni retiniche dovute a membrane (sopra la retina), fenomeni ischemici (dovuti a riduzione o interruzione dell’apporto di ossigeno alle cellule retiniche) a causa della microangiopatia diabetica o dell’edema maculare cistoide, la causa più rilevante di perdita dell’acuità visiva causata dal diabete. Un coinvolgimento maculare si può verificare nelle persone ansiose e frequentemente sottoposte a stress di vario genere (come nella corioretinopatia sierosa centrale). Esistono, inoltre, alcuni farmaci (ad esempio la clorochina) o sostanze chimiche di diversa natura che, se somministrate in eccesso, possono portare a gravi quadri di maculopatia, talvolta con una rilevante diminuzione della vista.
Quali sono i sintomi di una malattia della macula?
Principalmente una deformazione centrale dell’immagine (metamorfopsia), che viene rilevata attraverso un sistema molto semplice, ossia col test di Amsler. Si tratta di una semplice griglia su sfondo nero o bianco, che consente di notare se le righe rette perpendicolari tra loro divengano curve in prossimità del centro. Nel caso in cui si abbia una zona centrale di non visione (scotoma), non si riesce a vedere un punto nero posto al centro della griglia. Alcune persone con maculopatia riferiscono, invece, una macchia grigiastra che copre ciò che si fissa.
Come viene esaminata la macula?
Il primo esame che si può effettuare per analizzare la macula è l’esame del fondo oculare: dopo aver ottenuto la dilatazione della pupilla tramite l’instillazione di un farmaco midriatico, si usa l’oftalmoscopio.
Con quali esami strumentali viene studiata la macula?
Tra gli esami strumentali sicuramente quello più specifico ed importante per analizzare nei minimi particolari la macula è l’ OCT (tomografia a coerenza ottica). Si tratta di uno strumento non invasivo, il cui funzionamento si basa su un raggio laser ad infrarossi. Si effettua senza mezzo di contrasto, è preciso, ben tollerato e ripetibile. Si ottengono immagini in sezione della retina, mettendo in evidenza i diversi strati a livello microscopico.
Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus
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Pagina pubblicata il 15 febbraio 2011. Ultimo aggiornamento: 4 aprile 2018.
Ultima revisione scientifica: 15 febbraio 2011.
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