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Difetti e disturbi
Infiammazione dell’occhio: occhi rossi, occhi gonfi, occhi appiccicosi
OCCHI INFIAMMATI: TIPOLOGIE
Le infiammazioni che colpiscono gli occhi possono riguardare sia le strutture interne del bulbo oculare (associate, ad esempio, a uveiti) e sia le sue strutture esterne (sclera, congiuntiva e cornea).
INFIAMMAZIONE DELL’OCCHIO: SINTOMI
I sintomi con cui si manifestano generalmente le infiammazioni oculari più superficiali e le uveiti anteriori (iriti, iridocicliti) sono fondamentalmente:
- bruciore
- lacrimazione
- fastidio alla luce (fotofobia)
- sensazione di sabbia negli occhi (sensazione di corpo estraneo).
In caso di fenomeni di natura infettiva, quali congiuntiviti e/o cheratiti di origine batterica o virale, si può osservare abbondante secrezione acquosa o muco-purulenta (gli occhi sono appiccicosi, con difficoltà ad aprire le palpebre, soprattutto al mattino appena svegli).
Gli occhi, inoltre, possono apparire gonfi (chemosi) e rossi (iperemia congiuntivale).
Quando il gonfiore si localizza a livello delle palpebre, associato a dolore, si può ipotizzare la presenza di un calazio (occhio gonfio sotto e dolorante se il calazio riguarda la palpebra inferiore).
Altre cause degli occhi gonfi possono essere:
- blefarite;
- reazione allergica;
- pregressa chirurgia;
- trauma oculare;
- puntura d’insetto;
- ustioni;
- reazione ad agenti irritanti (smog, fumo di sigaretta, ecc.).
Alcuni soggetti lamentano occhio gonfio al mattino. Di solito, si tratta di pazienti che soffrono di secchezza oculare che si accentua durante la notte, e che li porta appena svegli ad avvertire anche altri disturbi, tra cui: pesantezza agli occhi, sensazione di palpebra che gratta, difficoltà ad aprire gli occhi.
In caso di gonfiore localizzato in un punto specifico, ad esempio a livello dell’angolo interno dell’occhio, si può ipotizzare la presenza di un’infiammazione (di solito su base infettiva) dei canalicoli lacrimali.
Ci possono essere cali della vista?
Sì, nei casi più gravi si può avvertire una riduzione visiva a causa dell’infiammazione e dell’intorbidamento dei mezzi diottrici (come umore acqueo e vitreo) e si può provare dolore, che si accentua con l’esposizione alla luce. Questo avviene specialmente nel caso delle uveiti anteriori, per cui si verifica un’irritazione dei nervi ciliari. Nella riduzione dell’acuità visiva un ruolo fondamentale è svolto anche dalla perdita di trasparenza della cornea (superficie oculare), causata dalla presenza di cellule infiammatorie. Nelle uveiti posteriori, invece, la sintomatologia è dominata da alterazioni della funzione visiva: percezione di macchie scure nel campo visivo (scotomi), di immagini deformate e/o inusualmente luminose (metamorfopsie e/o fotopsie rispettivamente), annebbiamento visivo (per l’infiammazione in atto nel corpo vitreo).
QUANDO L’INFIAMMAZIONE OCULARE DIVENTA RISCHIOSA
Le endoftalmiti, infiammazioni ancora più complesse che colpiscono i tessuti intraoculari, si producono a seguito di infezioni, causate per lo più da microrganismi in seguito a traumi oculari (chirurgici o accidentali). Le endoftalmiti postoperatorie possono presentarsi immediatamente in modo grave oppure tardivamente. Generalmente si presentano subito dopo le operazioni (entro 24-72 ore), con occhi rossi e gonfi, dolore e forte riduzione della vista, edema palpebrale, infiammazione corneale e vitreale. Le cause primarie sono, in questa circostanza, i batteri: è specialmente lo stafilococco che causa più frequentemente endoftalmite acuta dopo un intervento chirurgico (cataratta). Le endoftalmiti possono essere causate, inoltre, da un’infezione sistemica che può colpire anche gli occhi attraverso il flusso sanguigno, a partire da altri focolai infettivi (persone in emodialisi, alimentazione per via parenterale, persone trattate con farmaci immunosoppressori). In questo caso la causa primaria dell’infezione sono funghi come la Candida albicans o l’ Aspergillus fumigatus .
LA DIAGNOSI
Molto spesso la diagnosi di infiammazione e di infezione oculare viene effettuata dallo specialista esaminando l’occhio con la lampada a fessura, mentre altre volte l’oculista può ricorrere ad esami di laboratorio su prelievi (effettuati mediante tamponi congiuntivali o corneali, come nel caso delle ulcere oculari) per individuare il possibile agente patogeno e – mediante un antibiogramma – valutare le eventuali resistenze agli antibiotici, adottando quindi la terapia più mirata.
OCCHI ARROSSATI RIMEDI
La terapia varia a seconda del tipo d’infiammazione. Generalmente si ricorre a colliri antibiotici (terapia topica), cicloplegici (che dilatano la pupilla), antinfiammatori steroidei e, nei casi più gravi, a medicinali assunti per bocca.
In caso di endoftalmiti il trattamento è basato sulla somministrazione di intense dosi di antibiotici per via topica e/o sistemica, ricorrendo a volte anche alla somministrazione intravitreale (iniezioni del farmaco antibiotico nel corpo vitreo contenuto nel bulbo oculare).
OCCHI INFIAMMATI RIMEDI NATURALI
In caso di occhi appiccicosi al mattino è possibile intervenire, detergendo delicatamente le palpebre con una garzina imbevuta con acqua e camomilla, oppure con soluzione fisiologica, prima di instillare eventualmente i colliri prescritti dal proprio oculista.
Per quanto riguarda i rimedi naturali per gli occhi gonfi, ne elenchiamo alcuni di seguito:
- struccare sempre gli occhi prima di andare a letto;
- utilizzare trucchi anallergici e di buona qualità;
- riposare un numero adeguato di ore la notte;
- evitare lo stress;
- fare impacchi con acqua fredda ;
- fare impacchi caldo umidi con acqua e camomilla o malva;
- instillare colliri lubrificanti (soprattutto per chi sta al pc per molte ore durante il giorno);
- evitare di abusare delle lac e seguire sempre corrette norme igieniche per l’applicazione/rimozione delle stesse e per la manutenzione;
- seguire una dieta equilibrata , ricca di frutta e verdura, evitando di abusare di sale, spezie, alcool;
- bere acqua in abbondanza durante il giorno.
Ovviamente bisogna sottolineare che, in caso di infiammazione oculare, occorre rivolgersi sempre all’oculista, il quale eseguendo una visita approfondita, potrà capire la causa dei disturbi del paziente e impostare una terapia adeguata.
Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus
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Pagina pubblicata il 9 giugno 2010. Ultimo aggiornamento: 23 novembre 2021.
Ultima revisione scientifica: 23 novembre 2021.
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