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Edema corneale

Cos’è?

In medicina con la parola “èdema” si indica un rigonfiamento di un tessuto organico causato da un accumulo di liquido (soprattutto siero sanguigno). Ciò può avvenire sia all’esterno delle cellule che all’esterno dei vasi sanguigni (spazi interstiziali). Quindi l’edema corneale è caratterizzato da un aumento di contenuto prevalentemente acquoso all’interno della cornea, in particolare del suo strato centrale detto “stroma” (tra le cellule che lo compongono, i cheratociti).

Cosa comporta l’edema corneale?

La trasparenza della cornea è dovuta alla sua struttura e al suo contenuto (acquoso). Quest’ultimo è finemente regolato dall’endotelio (strato più interno): grazie a delle pompe naturali viene regolata la giusta quantità di liquidi e sali all’interno della superficie trasparente dell’occhio posta davanti all’iride. La diminuzione della trasparenza corneale comporta un’alterazione della visione che va dall’appannamento fino alla perdita dell’acuità visiva (la sensazione è quella di vedere attraverso un vetro smerigliato); la sua gravità dipende dal grado di edema, cioè da quanto liquido in eccesso è presente nella cornea.

Quali sono le condizioni che portano all’edema corneale?

Possiamo paragonare la cornea a un locale in cui ci deve essere il giusto numero di persone (fuor di metafora, la quantità ottimale di acqua e sali). L’endotelio funziona in modo simile a ciò che fa chi regola l’accesso delle persone: quando sono poche le fa entrare nella sala, mentre quando sono troppe le fa uscire. Si ha edema corneale quando il nostro door-selector (endotelio) non riesce più a regolare correttamente il flusso di persone: o perché fuori sono troppe, come nel caso di un glaucoma acuto (elevata pressione all’interno dell’occhio), o quando le capacità di selezione sono ridotte, come nel caso dell’endoteliopatie. In altri casi possiamo avere un edema corneale dovuto a infiammazioni della cornea o a causa di un trauma. L’edema può essere diffuso o localizzato. Gli interventi chirurgici possono causare uno scompenso endoteliale e causare un edema come effetto collaterale secondario, che può essere transitorio o permanente.

Com’à fatto l’endotelio?

L’endotelio corneale è formato da un unico strato di cellule che formano un mosaico (mosaico endoteliale). Tali cellule non hanno la capacità di moltiplicarsi, per cui – quando ne muore una – le cellule attigue aumentano di grandezza e vanno a coprire la zona lasciata libera dalla cellula morta.

A cosa si deve la sua resistenza?

La capacità di “tenuta” dell’endotelio è dato dal numero di cellule che lo costituisce. Tale valore è legato all’età (diminuisce col passare degli anni); infatti, i traumi corneali e gli interventi chirurgici possono ridurre il numero di cellule endoteliali. Inoltre, l’azione degli ultrasuoni utilizzati per l’intervento di cataratta sono endotelio-lesivi (ad esempio, quando si deve frantumare un cristallino con nucleo molto duro ossia in stadio avanzato – per cui è necessaria una quantità maggiore di ultrasuoni – potrà provocare una diminuzione di cellule endoteliali). È importante, tuttavia, sapere che l’endotelio ha una riserva funzionale e un intervento di cataratta, in generale, non mette in pericolo la sua struttura e la sua funzionalità. Pazienti con pregressi interventi chirurgici o storie di patologie corneali serie dovranno sottoporsi, tuttavia, a uno studio della funzione endoteliale per valutare tutti i rischi di un intervento. L’esame, definito conta endoteliale, è semplice privo di rischi per la salute della cornea.

Qual è la terapia adatta per l’edema corneale?

Quando l’edema è causato da una pressione alta dell’occhio o da altra patologia bisogna innanzitutto risolvere la causa primaria (mediante farmaci ipotensivi, ecc.). La terapia specifica per l’edema corneale consiste, a livello topico, nell’instillazione di colliri, detti iperosmotici, capaci di “richiamare” acqua fuori dalla cornea. Se l’edema è causato da uno scompenso endoteliale, una soluzione efficace può essere il trapianto lamellare profondo (si veda trapianto di cornea).

 

Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus 
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Pagina pubblicata il 12 maggio 2009. Ultimo aggiornamento: 31 ottobre 2016. 

Ultima revisione scientifica: 31 ottobre 2016.

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