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Malattie oculari

Arterite temporale (giganto-cellulare di Horton)

Cos’è?

Arterite temporale di Horton È una malattia autoimmune [1] che colpisce i vasi sanguigni di grande e medio calibro, in particolare l’aorta e i suoi principali rami, con predilizione per i vasi esterni del capo e del collo (extracranici). Questo tipo di patologie vengono definite vasculiti.
Le lesioni che si riscontrano a livello dei vasi colpiti sono caratterizzate da infiltrazioni di cellule infiammatorie e di cellule giganti (da cui il nome giganto-cellulare).

Chi colpisce?

Colpisce generalmente persone di età superiore ai 50 anni, soprattutto se di sesso femminile. Nel 15-20% dei casi si può associare alla polimialgia reumatica (PMR), una sindrome infiammatoria caratterizzata da rigidità e dolore a carico delle spalle e del collo. Queste due patologie vengono, infatti, considerate la manifestazione di una medesima malattia, in quanto coinvolgono gli stessi siti genetici (tratti del DNA).

Come si manifesta?

Le persone colpite presentano sintomi generali come astenia (spossatezza), anemia, febbre e perdita di peso; ma una diagnosi precisa può essere effettuata solo da un medico. I sintomi locali dipendono dal vaso colpito e dal mancato apporto di ossigeno del tessuto irrorato (ischemia). Quando vengono colpite le arterie che irrorano l’occhio si manifestano disturbi nella visione (amurosi fugace ossa cecità transitoria a un occhio) sino alla perdita della vista di uno o entrambi gli occhi. Si evidenziano alterazioni del campo visivo e diplopia transitoria (visione doppia). Può essere presente dolore oculare. Il coinvolgimento delle arterie temporali (da cui il nome) causa mal di testa (cefalea), con caratteristico dolore e debolezza scatenati durante la masticazione (claudicatio della mandibola). Ci può essere, inoltre, un interessamento del sistema nervoso centrale (nei casi estremi ictus, paralisi, aneurismi e infarto miocardico).

Come si diagnostica?

Con gli esami di laboratorio si evidenzia un incremento degli indici di infiammazione (ad esempio della VES, che supera i 100 mm/h). Per quanto riguarda gli esami strumentali si può eseguire una biopsia dell’arteria temporale, che permette di fare diagnosi di arterite giganto-cellulare, in quanto l’esame bioptico evidenzia l’infiltrazione di cellule infiammatorie.

Qual è la terapia?

La terapia da adottare si avvale, in questi casi, dell’uso di cortisonici in dosaggi elevati o – in caso di non risposta o di effetti indesiderati – si possono utilizzare farmaci immunosoppressori (tipo il metotrexate o l’azatioprina). Conclusasi la fase acuta, deve essere comunque continuata una terapia con dosi ridotte di corticosteroidi (terapia di mantenimento).

[1si ha quando il sistema immunitario non riconosce i tessuti del proprio organismo e, quindi, li attacca come se fossero estranei.

Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus
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Pagina pubblicata il 22 luglio 2009. Ultimo aggiornamento: 16 settembre 2016.

Ultima revisione scientifica: 13 gennaio 2014.

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