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Vitrectomia

Cos’è la vitrectomia?

È una procedura chirurgica che consiste nell’asportazione del corpo vitreo [[liquido gelatinoso contenuto nella cavità principale del bulbo oculare, di cui costituisce indicativamente i 4/5 del volume]] e nella sua sostituzione con un mezzo analogo all’interno dell’occhio, che viene definito “sostituto vitreale” (olio di silicone, gas, aria, ecc.). Vitrectomia

Quando si effettua?

La vitrectomia si effettua quando il corpo vitreo è diventato opaco a causa di emorragie (ad esempio in seguito alla retinopatia diabetica proliferante), infiammazioni oppure per trazioni sulla retina, presenze di membrane o corpi estranei all’interno del bulbo oculare. Queste sono le indicazioni più importanti, ma in realtà sono molte di più le patologie per le quali si può ricorrere all’intervento (anche quando, ad esempio, si ha una lussazione del cristallino).

La vitrectomia può essere associata ad altre operazione chirurgiche, ad esempio in caso di pucker maculare, distacchi di retina gravi o di vecchia data, foro maculare.

Presenta dei rischi?

Sì, ne presenta alcuni: la vitrectomia è un intervento delicato di microchirurgia. Le complicanze principali sono eventuali distacchi di retina, sanguinamenti, opacizzazioni del cristallino e glaucoma. (Leggi il consenso informato della SOI).

Il corpo vitreo si riforma subito?

No, il corpo vitreo non si rigenera spontaneamente nell’immediato: nell’occhio operato potrà essere utilizzato temporaneamente un sostituto vitreale che funzionerà sia come mezzo diottrico (attraverso di esso passerà la luce), sia come mezzo tamponante (mantiene la retina in sede). Alcuni sostituti vitreali dovranno essere rimossi obbligatoriamente dopo un certo periodo di tempo (ad esempio per l’olio di silicone entro 3-6 mesi) perché altrimenti potrebbero provocare glaucoma o danni corneali; invece altri mezzi, come l’aria o il gas, verranno assorbiti spontaneamente e saranno progressivamente sostituiti dai normali fluidi organici presenti all’interno dell’occhio.

Come avviene l’intervento?

La procedura più diffusa è la vitrectomia a tre vie. Si inseriscono nell’occhio tre strumenti. Il primo è la sonda che inietta l’acqua (BSS, soluzione salina bilanciata) per mantenere costanti la pressione e il volume dell’occhio; il secondo è una fibra ottica che serve ad illuminare; infine, c’è il vitrectomo, uno strumento che taglia e contemporaneamente aspira il corpo vitreo.

Cosa si può concludere?

La vitrectomia è un intervento che presenta alcuni rischi: l’occhio potrebbe diventare più delicato. Resta però l’unica soluzione per risolvere alcune patologie oculari e si rende necessario per evitare patologie più gravi.

Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus 
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Pagina pubblicata il 3 giugno 2009. Ultimo aggiornamento: 12 febbraio 2019. 

Ultima revisione scientifica: 29 gennaio 2019.

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