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Malattie oculari
Foro maculare: cause, sintomi, trattamento.
Cos’è il foro maculare?
È un difetto a tutto spessore del tessuto retinico; si tratta, nello specifico, di un foro che si apre nella regione centrale della retina (la fovea, a sua volta al centro della macula). È caratterizzato da un sollevamento circoscritto della retina neurosensoriale. Oltre i 50 anni di età la sua incidenza è di 3 casi su 1000. È prevalente nel sesso femminile e più frequentemente coinvolge un solo occhio (78-90% dei casi). Alcune situazioni possono simulare la presenza di un foro maculare. In alcuni casi, infatti, si possono formare delle membrane a livello della macula, tra il corpo vitreo e la retina. Tali membrane svolgendo un’azione trattiva, provocano un’alterazione del profilo retinico in sede maculare portando alla formazione di uno “pseudoforo” maculare (la membrana epiretinica si interrompe in senso circolare dando l’aspetto di un falso foro maculare).
Cosa provoca il foro maculare?
I fori maculari generalmente si formano spontaneamente e il meccanismo non è tuttora ben chiaro; possono essere causati da un trauma, da miopia elevata e, non ultimi, da fattori vascolari (associati, ad esempio, alla retinopatia diabetica). Tuttavia l’ipotesi più accreditata si fonda sulla teoria della “trazione vitreale”, ad opera di membrane che si formano sopra la retina (epiretiniche). Queste ultime si formerebbero in seguito alla contrazione della corteccia vitreale (così come proposto dalla teoria di Gass JDM e Johnson, secondo i quali questo sarebbe il principale fattore scatenante). Anche l’età è un fattore importante da prendere in considerazione: con il passare degli anni si verifica un fenomeno fisiologico di invecchiamento delle strutture oculari, compreso il corpo vitreo. Tale processo porta ad una graduale degenerazione del vitreo, fino ad arrivare al suo distacco. Nel momento in cui si verifica il distacco posteriore del vitreo, soprattutto se avviene in maniera violenta, si può avere una sorta di “strappo” sulla macula con conseguente formazione del foro.
QUALI SONO I SINTOMI del foro maculare?
I sintomi principali di un foro maculare sono:
- Visione centrale distorta;
- Macchia scura centrale (scotoma);
- Difficoltà nella messa a fuoco da vicino (problemi nell’identificazione dei caratteri molto piccoli);
- Metamorfopsie: visione deformata delle immagini;
- Miodesopsie: percezione di corpi mobili (mosche volanti) nel campo visivo, associati a flash quando presente azione trattiva vitreale.
Nella fase iniziale della malattia, possono non essere presenti sintomi.
COME SI DIAGNOSTICA?
La diagnosi del foro maculare avviene attraverso l’esame del fondo oculare. Tuttavia, l’esame indispensabile e non invasivo per studiarne le caratteristiche è l’OCT(tomografia a coerenza ottica). Quest’esame consente, attraverso un’analisi quantitativa, di misurare lo spessore retinico e il diametro del foro, permettendo di classificare i vari stadi e, quindi, di valutare l’evoluzione della malattia che l’ha provocato. Inoltre, tra le metodiche diagnostiche strumentali bisogna annoverare la microperimetria, esame non invasivo che ha consentito di migliorare l’approccio chirurgico e prognostico (analizzando la sensibilità retinica della macula, la zona della retina deputata alla visione centrale).
Come si cura il foro maculare?
La percentuale di guarigione spontanea del foro maculare non è molto alta e comunque , nella maggior parte dei casi, limitata agli stadi iniziali della patologia. L’evoluzione del foro è piuttosto variabile da un caso all’altro, si possono alternare infatti fasi di stabilizzazione della malattia e di conseguenza anche del visus, a fasi di peggioramento.
Il trattamento è chirurgico (vitrectomia), e consiste nell’asportazione del corpo vitreo, con rimozione delle membrane epiretiniche. Dopo la chirurgia va però sempre presa in considerazione la possibilità che una “guarigione” anatomica del foro, possa non corrispondere ad un recupero funzionale completo (vedi prossimo paragrafo).
Come si opera il foro maculare?
Il foro maculare si opera con un intervento chirurgico che prende il nome di vitrectomia. Si tratta di una procedura che prevede una rimozione totale o parziale del corpo vitreo, seguita dall’asportazione delle membrane epiretiniche, in modo da ottenere una chiusura del foro e ripristino della struttura anatomica della regione maculare. Nella maggior parte dei casi l’intervento, soprattutto se eseguito da specialisti esperti nel trattamento del foro maculare (chirurghi vitrei-retinici), ha una buona percentuale di successo sia a livello anatomico che funzionale. In rari casi, con intervento chirurgico non perfettamente riuscito, si può rilevare la permanenza del foro ed un recupero visivo scarso o assente. L’entità di visione recuperabile con l’intervento dipende fondamentalmente dalle preesistenti condizioni generali dell’occhio, in particolare della retina, del nervo ottico e della cornea, oltre che dalle dimensioni del foro pre-trattamento.
Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus
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Pagina pubblicata il 3 aprile 2009. Ultimo aggiornamento: 21 febbraio 2022.
Ultima revisione scientifica: 21 febbraio 2022.
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