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Malattie oculari

Occlusioni vascolari retiniche

 

Che cos’è?

Per occlusione vascolare retiniche si intende un insieme di quadri patologici caratterizzati dall’ occlusione di uno o più vasi (arteriosi o venosi) che irrorano e nutrono la retina.     A seconda del distretto vasale interessato, distinguiamo le occlusioni vascolari retiniche in arteriose e venose, in particolare possiamo avere lo sviluppo delle seguenti condizioni:

– occlusione dell’arteria centrale retinica (OACR);

–  occlusione arteriosa retinica di branca;

– occlusione della vena centrale retinica (OVCR);

– occlusione venosa retinica di branca.

occlusioni retiniche

Quali sono i sintomi e le cause?

Il sintomo principale è la riduzione brusca e improvvisa della vista; generalmente la perdita del visus non è associata ad alcun dolore e colpisce un solo occhio.

Le cause riconoscono una natura embolica o trombotica. Per embolo si intende una massa formata da sangue coagulato o materiale cellulare aggregato circolante ed interessa principalmente i rami arteriosi, per trombo, invece, si intende una massa solida formatasi  per coagulazione del sangue ed interessa principalmente i rami venosi. In seguito alla formazione di emboli o trombi, si determina dunque una ostruzione al flusso sanguigno con successiva mancanza di apporto di ossigeno al tessuto nervoso retinico.

Le principali cause delle occlusioni arteriose retiniche, possono essere:

  • arteriosclerosi (l’occlusione dell’arteria centrale della retina spesso è provocata da un embolo che si stacca da placche aterosclerotiche, situate a livello di arterie di calibro più grosso, ad esempio le arterie carotidi);
  • malattie collageno-vascolari;
  • arterite a cellule giganti;
  • alterazioni della coagulazione.

Fattori di rischio per le occlusioni venose retiniche possono essere:

  • l’ipertensione arteriosa;
  • il diabete;
  • l’abitudine al fumo;
  • età superiore ai 50 anni;
  • patologie ematologiche;
  • il glaucoma.

Cosa accade?

Con l’interruzione dell’apporto di sangue (ischemia) non viene più nutrita e ossigenata localmente la retina, per cui si possono verificare gravi danni.

In particolare, a seguito del processo ischemico (sia arterioso che venoso), si mettono in atto tutta una serie di processi riparativi da parte del tessuto retinico volti a fronteggiare la mancanza di sangue e di sostanze nutritive. Le cellule danneggiate iniziano a rilasciare mediatori infiammatori e fattori di crescita che stimoleranno la formazione di neovasi (fase della neovascolarizzazione).

Quali sono i segni ?

In caso di occlusione dell’arteria centrale retinica (OACR), le arterie appariranno marcatamente assottigliate;edema maculare la retina apparirà pallida, ad eccezione della macula (zona centrale della retina adibita alla visione distinta), col suo tipico aspetto rosso ciliegia. Nel caso, invece, che si sia verificata un’occlusione a livello della vena centrale retinica, le vene appariranno notevolmente congestionate; l’aspetto della retina sarà edematoso (edema maculare)  e caratterizzato dalla presenza di emorragie.

Come si effettua la diagnosi?

La diagnosi si fa innanzitutto con l’esame del fondo oculare. Inoltre potrebbe essere utile la fluorangiografia che, mediante il mezzo di contrasto, potrà fornire all’oculista dati preziosi ai fini di una diagnosi completa; si potrà quindi capire il punto esatto dove si è bloccato il flusso sanguigno. 

Per identificare la causa dell’occlusione vanno poi eseguite tutte una serie di indagini a livello sistemico: misurazione della pressione arteriosa, glicemia, profilo lipidico, VES (per confermare o escludere una arterite a cellule giganti), esami della coagulazione, anticorpi antifosfolipidi, ecocolordoppler dei tronchi sovraortici (eco-TSA), valutazione cardiologica.

Qual è la terapia?

Non esistono protocolli terapeutici standard nel trattamento dell’occlusione arteriosa/venosa centrale retinica; è comunque importante capire se ci siano anomalie di coagulazione ricorrendo anche agli esami del sangue.

Di solito vengono impiegati anticoagulanti e fibrinolitici per via sistemica, corticosteroidi ad alto dosaggio, se si sospetta un’arterite a cellule giganti.Nel caso di un’occlusione venosa la fotocoagulazione laser (Argon), è unanimamente riconosciuta come fondamentale per il trattamento e la prevenzione delle complicanze ossia la comparsa di nuovi vasi (neovascolarizzazione) che   può portare allo sviluppo del cosiddetto  glaucoma neovascolare. Per il trattamento dell’edema maculare si può inoltre ricorrere alla somministrazione intravitreale di farmaci anti-vegf.

Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus 
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Pagina pubblicata il 5 giugno 2008. Ultimo aggiornamento: 10 luglio 2023.  

Ultima revisione scientifica: 10 luglio 2023. 

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