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Malattie oculari

Retinopatia ipertensiva

Cos’è?

 retinopatia ipertensiva La retinopatia ipertensiva è una malattia oculare che si riscontra in soggetti che presentano una pressione arteriosa elevata.  L’ipertensione arteriosa sistemica è una patologia di frequente riscontro che, se diagnosticata e curata in tempo, non provoca danni irreversibili. In caso contrario può portare a tutta una serie di problematiche a livello di vari organi, quali il cervello, il cuore, il fegato, il rene e l’occhio. La retinopatia ipertensiva in fase iniziale può risultare asintomatica e non comportare particolari disturbi visivi per il paziente, nei casi più gravi e avanzati invece, si rileva un netto peggioramento della visione perché viene  alterato il corretto funzionamento della retina a causa di un ampio spettro di alterazioni vascolari.

Da cosa è causata?

Come anticipato in precedenza, la causa di questa patologia è la pressione arteriosa troppo alta. Infatti, chi ha una pressione cronicamente oltre i valori normali, a lungo andare tende a soffrire di alterazioni dei vasi retinici ossia:

  • restringimento del lume vasale ed aumento della tortuosità del vaso stesso (si tratta di un meccanismo di compenso da parte dell’occhio per proteggere la retina);
  • vasodilatazione con conseguente stravaso di liquido nel tessuto retinico (essudati cotonosi) e, in un secondo momento, comparsa di emorragie;
  • comparsa di edema retinico, con formazione di essudati duri intorno alla fovea.

In base a tali meccanismi evolutivi, la retinopatia ipertensiva può essere suddivisa clinicamente in quattro stadi:

Stadio 1: è caratterizzato da un lieve e diffuso restringimento arteriolare con comparsa di tortuosità dei vasi retinici.

Stadio 2: comparsa di schiacciamenti artero-venosi: la vena subisce uno spostamento repentino dopo l’incrocio artero-venoso, oppure si crea un ingorgo ematico che rende la vena più grossa e tortuosa prima dell’incrocio e più sottile e lineare dopo di esso. Le arterie retiniche appaiono ristrette, rigide, rettilinee con calibro irregolare ed accentuazione del loro riflesso (definito a “filo di rame”, più tardivamente a “filo d’argento”).

Stadio 3: presenza di edema retinico, emorragie a fiamma, essudati cotonosi, che si presentano come chiazze biancastre superficiali, essudati duri, che si localizzano principalmente a livello della macula. Quando l’edema e gli essudati interessano la macula si parla di “stella maculare”, condizione associata ad una grave compromissione della vista. 

Stadio 4: comparsa di edema della testa del nervo ottico (papilla da stasi) per la concomitante presenza di ipertensione endocranica, con quadro clinico molto grave.

Quali sono i sintomi?

Nelle forme lievi non sono presenti disturbi, mentre nelle forme avanzate di retinopatia ipertensiva la visione può risultare annebbiata, le immagini apparire distorte, con calo del visus importante e comparsa di disturbi neurologici.

Come si effettua la diagnosi?

La diagnosi avviene attraverso l’esame del fondo oculare, previa instillazione di un collirio per la dilatazione delle pupille (midriasi). È possibile, in questo modo, valutare dimensione e decorso dei vasi sanguigni, eventuale presenza di emorragie, di essudati o di edema maculare. A seconda del grado di alterazione arterioso e venoso nonché della presenza di lesioni (comprese eventuali zone ischemiche) si determina lo stadio della malattia.

Un’eventuale fluorangiografia(con cui si inietta per via endovenosa una sostanza fluorescente e si eseguono delle fotografie della retina in tempi diversi)può essere utile per evidenziare alterazioni precoci dei vasi retinici e studiare l’evoluzione della patologia.retinopatia

Qual è la terapia?

La terapia si basa esclusivamente sul controllo, attraverso opportune cure, dell’ipertensione arteriosa sistemica (pressione alta). È importante, quindi, l’esame semestrale del fondo oculare dall’oculista in chi è iperteso, anche per verificare il grado di efficacia della terapia e valutare lo stadio della malattia retinica. Può accadere che si scopra di essere ipertesi soltanto dopo una visita oculistica, quando lo specialista rileva la presenza dei segni iniziali della retinopatia ipertensiva.

Prendo regolarmente un medicinale che riporta la mia pressione a valori normali, posso stare tranquillo/a?

Mediante il controllo del fondo oculare si possono evidenziare le alterazioni retiniche a carico del microcircolo, contribuendo così alla diagnosi precoce di uno stato ipertensivo latente e consentendo – con l’ausilio del cardiologo o del medico di base – un trattamento farmacologico adeguato. In questo modo si potrà formulare un giudizio sull’efficacia della terapia antipertensiva in atto. È evidente, quindi, che un controllo periodico della condizione del fondo dell’occhio potrà fornire un’informazione accurata sull’evoluzione di eventuali alterazioni retiniche causate dall’ipertensione.

La mia pressione è poco più alta della norma, come devo comportarmi?

La pressione arteriosa al di sopra della norma, in particolare quella diastolica (la minima), provoca danni ai vasi sanguigni degli occhi. Più a lungo e più è alta la pressione arteriosa, più rischia di essere grave il danno a livello retinico. È consigliato quindi, in questi casi, farsi seguire da un cardiologo o da un internista, i quali hanno le competenze più adeguate. Un’opportuna terapia farmacologica, associata a una dieta corretta (poco sale e pochi grassi), oltre a uno stile di vita meno sedentario, praticare regolarmente un’attività fisica moderata, possono portare a un miglioramento del quadro clinico.

Nota: la pressione alta degli occhi (ipertensione oculare) è soltanto marginalmente legata a quella sanguigna: difficilmente chi soffre di pressione arteriosa elevata ha valori elevati di quella oculare (o viceversa). Tuttavia recenti studi epidemiologici hanno confermato l’esistenza di una correlazione, tanto che chi soffre di pressione arteriosa alta sarebbe anche più a rischio di essere colpito da glaucoma.

Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus 
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Pagina pubblicata il 31 gennaio 2013. Ultimo aggiornamento: 26 aprile 2023.  

Ultima revisione scientifica: 26 aprile 2023. 


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