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Malattie oculari

Ulcera corneale

Cos’è?

Occhio illuminato dalla lampada a fessura L’ulcera corneale consiste in una lesione particolarmente importante che si sviluppa a livello della cornea (membrana trasparente che ricopre la parte anteriore dell’occhio): è un’emergenza medica che deve essere trattata tempestivamente per evitare gravi danni oculari. Si tratta di una patologia che solitamente avviene in seguito a un processo infettivo: assume l’aspetto di un cratere, con perdita di tessuto, se trascurata si può ampliare e divenire più profonda. È caratterizzata da una difficoltà nella cicatrizzazione, che tuttavia si riduce con adatto trattamento farmacologico. 

Quali sono le cause?

Le cause dell’ ulcera corneale possono essere numerose, ma quelle più frequenti sono di natura infettiva: batteri, virus, funghi o protozoi.

  • Batteri: le ulcere si sviluppano in fase iniziale come infiammazione superficiale della cornea (cheratite), dopo la rottura dell’epitelio, gli agenti patogeni penetrano nella parte più interna. Tra i batteri più frequentemente coinvolti nel processo infettivo abbiamo lo Stafilococco, lo Pseudomonase lo Streptococcus pneumoniae. L’infezione è generalmente favorita dall’utilizzo improprio e prolungato delle lenti a contatto (LAC), da abrasioni della cornea o altri traumi oculari. Sono inoltre più esposti a rischio di sviluppare ulcera corneale i soggetti diabetici, chi si è sottoposto a precedenti interventi chirurgici agli occhi, pazienti che hanno utilizzato farmaci cortisonici per lunghi periodi.
  • Virus: Herpes simplex virus (HSV), Varicella zoster virus (VZV) e citomegalovirus sono gli agenti virali più frequentemente coinvolti nello sviluppo dell’ulcera corneale, anche se la loro incidenza rimane comunque inferiore rispetto a quella delle forme batteriche.
  • Funghi: sono gli agenti che meno frequentemente causano ulcere corneali (meno del 5% delle infezioni totali) e le specie maggiormente coinvolte sono Aspergillus, Fusarium e Candida albicans.
  • Protozoi: l’Acanthamoeba è un’amebaunicellulare presente soprattutto nel suolo e nelle acque reflue, è il parassita maggiormente responsabile di cheratiti e ulcere corneali. L’infezione si verifica soprattutto nei portatori di lenti a contatto, più comunemente a causa dell’esposizione ad acqua contaminata.

L’ulcera corneale può inoltre essere indotta da anomalie palpebrali tipo l’entropion (rotazione verso l’interno del margine palpebrale), dalla trichiasi (ciglia che sono rivolte verso la cornea e la graffiano), esposizione corneale da incompleta chiusura delle palpebre (lagoftalmo). Si può presentare anche in caso di carenza di vitamina A (vedi xeroftalmia) o di malnutrizione proteica, deficienze che inducono un alterato trofismo (nutrimento) della cornea, in soggetti particolarmente a rischio per malnutrizione, alcolismo, diabete, immunodepressione e in associazione a malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, la granulomatosi di Wegener, la poliarterite nodosa, ecc. 

 

Quali sono i sintomi?

I sintomi principali sono: 

  • dolore oculare;
  • sensibilità alla luce (fotofobia);
  • sensazione di corpo estraneo (come se ci fossero sabbia o sassolini nell’occhio);
  • lacrimazione;
  • arrossamento oculare;
  • visione offuscata, soprattutto se l’ulcera si trova nella zona centrale della cornea;
  • gonfiore palpebrale;
  • ipopion, che corrisponde alla raccolta di liquido purulento nella parte inferiore della camera anteriore (si verifica nelle forme più gravi).

I portatori di lenti a contatto che notano la presenza dei suddetti sintomi devono sospenderne immediatamente l’uso: è consigliabile buttare le LAC, il contenitore in cui sono state riposte e il liquido di conservazione, perché potrebbero essere anch’essi contaminati. 

Quali sono le complicanze?

Ulcera della cornea (evidenziata in verde con la fluorescina)

A seconda della profondità dell’ulcera corneale si possono verificare complicanze più o meno gravi. Infatti, il processo di riparazione della lesione comporta la formazione di tessuto cicatriziale (fibroso), che rende opaca la cornea, con diminuzione della capacità visiva (soprattutto se la cicatrice si forma nella nella zona corneale centrale, in corrispondenza della pupilla). Inoltre, alla lesione corneale, si possono associare:

  • irite (infiammazione dell’ iride );
  • iridociclite (infiammazione che colpisce sia l’iride che i corpi ciliari);
  • perforazione del tessuto corneale (con eventuale prolasso dell’iride);
  • ipopion (raccolta di pus in camera anteriore, lo spazio compreso tra cornea e iride, a cui abbiamo accennato nel paragrafo precedente);
  • panoftalmite (infiammazione dell’intero bulbo oculare, con elevato rischio di perdita dell’occhio).

Vi è anche l’eventualità si formino nuovi vasi sanguigni che si infiltrano nel tessuto corneale a partire dal limbus (zona di confine tra cornea e sclera) fino alla sede dell’ulcera: ciò comporta una diminuzione della trasparenza corneale che si protrae anche al termine del processo infiammatorio. 

Come si esegue la diagnosi?

Graffio corneale evidenziato con fluorescinaL’ulcera corneale può essere diagnosticata con l’esame obiettivo eseguito alla lampada a fessura e può richiedere il ricovero. In ogni caso, la lesione viene resa più evidente con l’utilizzo della luce blu-cobalto e l’applicazione di fluoresceina. Dopodiché è necessario eseguire un tampone corneale, che permette di individuare il possibile agente patogeno, eseguendo una coltura batterica mirata con antibiogramma, per valutare le eventuali resistenze agli antibiotici. L’analisi infettivologica può essere anche effettuata sui liquidi di conservazione delle lenti a contatto. Si possono, inoltre, eseguire analisi del sangue per evidenziare l’eventuale presenza di malattie infiammatorie o altri fattori predisponenti, come ad esempio l’immunodeficienza e il diabete mellito. Eseguire una diagnosi corretta consente di impostare una terapia mirata ed una gestione ottimale della malattia.

Come si può curare?

Occhio di profilo con cornea sana: la superficie trasparente di fronte alla iride è perfettamente integra Il trattamento dell’ulcera corneale dipende fondamentalmente dalla causa che l’ha determinata. In caso di infezione batterica, è previsto l’utilizzo di un antibiotico a largo  spettro in collirio (più comunemente un fluorochinolonico come la ciprofloxacina oppure l’ofloxacina) al quale si associa un collirio cicloplegico per alleviare il dolore. Nei casi gravi è consigliabile recarsi al pronto soccorso oftalmico. Spesso va usato un collirio definito ‘rinforzato’, che ha una percentuale di principio attivo maggiore rispetto a quella normalmente in commercio; può essere necessario ricorrere agli antidolorifici per bocca. A causa della crescente resistenza agli antibiotici da parte dei comuni microrganismi 

Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus
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Pagina pubblicata il 16 novembre 2009. Ultimo aggiornamento: 24 aprile 2025

Ultima revisione scientifica: 24 aprile 2025

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