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Malattie oculari
Allergia congiuntivale: sintomi, cure, consigli utili.
Che cos’è?
Si tratta di un’infiammazione della congiuntiva (membrana mucosa che riveste la parte bianca dell’occhio e la superficie interna delle palpebre), causata da sensibilità eccessiva a sostanze estranee. Esistono varie forme cliniche: congiuntivite allergica stagionale, perenne, atopica e giganto-papillare (vedi scheda sulla congiuntivite). Tutte le forme allergiche mostrano un certo grado di infiammazione e tendono a ripresentarsi in forma più o meno accentuata a seconda dei periodi dell’anno.
Quali sono i sintomi?
Il prurito è il sintomo più comune e importante: può durare da pochi secondi ad alcune ore ed è sicuramente fonte di grosso disagio ed insofferenza da parte del paziente. Inoltre si osserva gonfiore palpebrale, lacrimazione abbondante, bruciore e arrossamento oculare. Spesso sono colpite persone che hanno già tipiche manifestazioni allergiche: rinite stagionale, febbre da fieno, asma bronchiale, orticaria, dermatite atopica e intolleranza a cibi o bevande.
Come viene fatta la diagnosi?
La diagnosi viene fatta dall’oculista, che esamina gli occhi con la lampada a fessura per verificare la presenza di eventuali segni di allergie (come la dilatazione dei vasi sanguigni sulla superficie oculare). I segni obiettivi più caratteristici sono l’arrossamento della congiuntiva (iperemia congiuntivale), la presenza di papille ipertrofiche nella congiuntiva tarsale, una secrezione filamentosa e viscosa.
Quant’è comune?
Secondo uno studio scientifico le allergie oculari colpiscono la popolazione in misura compresa tra il 6% e il 30%. L’allergia congiuntivale può essere acuta o cronica e, dal 30 al 70% dei casi, è associata alla rinite allergica. [1] [2]
Si può trattare?
Sì, si può trattare con risultati variabili. Tuttavia il carattere individuale allergico permane per tutta la vita. Comunque il trattamento consiste generalmente – laddove possibile – nella rimozione dell’allergene responsabile (o nell’evitarlo nella massima misura a scopo preventivo, ad esempio non andando in campagna in certi periodi dell’anno) e nell’uso topico di farmaci (colliri) corticosteroidi, decongestionanti e antistaminici, stabilizzatori dei mastociti [3], farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e, almeno di supporto, lacrime artificiali [4]. L’immunoterapia specifica prevede la somministrazione di dosi crescenti di uno o più allergeni allo scopo di indurre una relativa tolleranza e, quindi, desensibilizzare le persone allergiche. Si tenga però conto che la forma cronica è più difficilmente trattabile.
Quali sono i consigli utili sul piano dello stile di vita?
Sicuramente per l’allergico è opportuno:
- sottoporsi a prove allergometriche per capire quali siano gli agenti responsabili dell’allergia ed agire di conseguenza, riducendo o evitando del tutto il contatto con l’allergene responsabile. Spesso, infatti, non si è in grado di distinguere da soli quale possa essere la reale causa della congiuntivite allergica. Chi è allergico può avere dei sospetti, ma unicamente i risultati dei test allergometrici possono dare una risposta precisa (tra l’altro esistono non solo i test cutanei, o prick-test, ma anche i test basati su un prelievo di sangue);
- evitare gli ambienti dove gli allergeni sono maggiormente presenti (ad esempio evitare di andare in campagna in primavera, non frequentare aree urbane ad alto tasso di smog né recarsi in luoghi molto polverosi);
- dopo il parere del medico ricorrere all’eventuale desensibilizzazione specifica, un “vaccino” la cui somministrazione non va però iniziata in periodi di fase acuta e va cominciata il più precocemente possibile;
- ricorso a eventuali antistaminici per via orale e instillazione di colliri specifici (sempre antistaminici) e/o colliri corticosteroidi (derivati del cortisone), che possono contribuire a ridurre i sintomi delle congiuntiviti allergiche, come prurito intenso, arrossamento marcato e gonfiore. Tutti i farmaci devono essere prescritti dal medico.
Col bambino allergico come bisogna comportarsi?
Oltre ai consigli validi per tutti gli allergici, bisogna evitare che il bambino si tocchi gli occhi con le mani sporche anche se avverte un forte prurito (si prevengono così infezioni o piccoli traumi alla cornea), proteggerlo dai raggi solari soprattutto durante la stagione estiva (con l’utilizzo di occhiali dotati di appositi filtri a norma di legge) onde ridurre i disturbi indotti dalla fotofobia (che, in caso di congiuntivite allergica in fase acuta, può essere anche molto marcata). Curare, inoltre, nei minimi particolari la sua alimentazione, in modo da garantire sempre un corretto apporto nutrizionale, evitando però i cibi a cui risulta eventualmente intollerante che, a lungo andare, potrebbero portare a un sensibile peggioramento della sintomatologia allergica. Al bambino allergico, infine, va evitato rigorosamente il contatto col fumo di tabacco. Il fumo passivo in gravidanza, durante l’allattamento e negli ambienti chiusi favorisce infatti la comparsa dell’allergia nel bambino a rischio. Il fumo attivo negli adolescenti favorisce anche l’asma.
Che accorgimenti si possono prendere in casa?
Per contrastare la sensibilizzazione che provocano sostanze presenti negli ambienti interni (come acari della polvere, dermatofagoidi, peli di gatto, ecc.) bisogna prestare particolare attenzione agli ambienti domestici. Nello specifico la camera da letto deve essere ben arieggiata e sgombra da arredi difficilmente lavabili che favoriscono l’accumulo di polvere (tendaggi, tappeti, moquette), terreno favorevole alla riproduzione degli acari e al deposito di peli di eventuali animali domestici. In casa è, inoltre, utile mantenere chiuse le finestre della camera da letto nei periodi di massima presenza di pollini nell’aria (nelle giornate ventose e ordinariamente la mattina tra le 5 e le 10). Se è possibile è opportuno utilizzare condizionatori dotati di filtri antipolline (che vanno però regolarmente sostituiti) così come aspirapolveri per gli allergici (maggiormente filtranti).
All’esterno come ci si deve comportare?
Per l’allergico ai pollini va consultato il calendario pollinico che indica i periodi dell’anno a rischio. In questi periodi si dovranno attuare preventivi provvedimenti comportamentali (uso di eventuali mascherine, occhiali scuri, ecc.) e farmacologici (colliri, antistaminici per bocca, spray nasali) che permettano di vivere all’aria aperta senza incorrere nei fastidiosi disturbi a occhi, naso e bronchi.
Per limitare l’infiammazione, in caso di congiuntivite allergica può essere il caso di indossare occhiali da sole aderenti al viso e indossare una mascherina a copertura del naso quando si va in bicicletta o in motorino (meglio se ai carboni attivi). In auto è utile tenere chiusi i finestrini ed utilizzare eventuali condizionatori con filtri anti-polline. Ulteriori accorgimenti da adottare sono: evitare prati e zone in cui si sta tagliando l’erba; limitare le gite in campagna nel periodo dell’impollinazione; preferire, per le vacanze, rispetto alla collina o al lago, località marine e in alta montagna (oltre i 1550 metri).
L’esposizione solare può infiammare maggiormente gli occhi se si soffre di congiuntive allergica?
Sì. Nelle persone allergiche e, tra queste, quelle affette da congiuntivite, l’esposizione ai raggi solari viene ritenuta un fattore scatenante dell’accesso acuto della malattia. Alla congiuntivite spesso si associa una rinite irrefrenabile. Già in condizioni di moderata esposizione solare questi individui soffrono di fotofobia e capiscono che, per evitare questo fastidioso sintomo, sono obbligati ad usare costantemente, di giorno e all’aperto, gli occhiali da sole.
Leggi anche: Congiuntivite;
[1] Considerando solo le persone con congiuntivite allergica.
[2] Thong BY, “Allergic conjunctivitis in Asia”, Asia Pac Allergy. 2017 Apr;7(2):57-64. doi: 10.5415/apallergy.2017.7.2.57. Epub 2017 Apr 12
[3] Il disodiocromoglicato è il più impiegato in primo luogo, mentre in secondo luogo lodoxamide e acido spaglumico; elevata efficacia profilattica nelle forme ricorrenti stagionali se la somministrazione inizia almeno 3-4 settimane prima dell’inizio previsto della sintomatologia.
[4] Che possono contribuire a rimuovere gli allergeni che si accumulano a livello congiuntivale.
Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus
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Pagina pubblicata il 26 aprile 2021. Ultimo aggiornamento: 26 aprile 2021.
Ultima revisione scientifica: 16 aprile 2021.
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Ultima revisione scientifica: 17 Aprile, 2019