Al Polo Nazionale si aiutano i pazienti

Fondo oculare di persona colpita da maculopatia di Stargardt

Fondo oculare di persona colpita da maculopatia di StargardtAl Polo Nazionale si aiutano i pazienti Al via incontri periodici tra ipovedenti affetti dalla maculopatia di Stargardt, una malattia retinica ereditaria 23 ottobre 2014 – La psicologia di gruppo dedicata agli ipovedenti entra al Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva presso il Gemelli. Partirà il 29 ottobre il primo incontro tra persone colpite da una rara malattia retinica ereditaria: la maculopatia di Stargardt. Coordinati da due psicologhe, i partecipanti si scambieranno esperienze e consigli sostenendosi reciprocamente. Il progetto avrà una durata di nove mesi. Poi si studieranno i risultati. Però già si sta pensando di costituire altri gruppi dedicati alle persone che vedono molto poco a causa di altre malattie oculari. Per approfondire clicca qui

Sedentarietà nemica della salute

Sedentarietà nemica della salute Al Congresso Nazionale della Federazione Medico Sportiva Italiana: l’esercizio fisico è una terapia. L’Italia è tra le nazioni più pigre del mondo: conta oltre 24 milioni di persone inattive fisicamente 23 ottobre 2014 – La sedentarietà può indebolire la nostra salute (e, in particolare, la nostra vista). In occasione del 34° Congresso Nazionale della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) iniziato oggi a Catania, che prosegue fino al 26 ottobre, si sottolinea che “l’esercizio fisico è la terapia di una patologia che si chiama sedentarietà”. La quale, a sua volta, è un fattore di rischio di molti problemi di salute. Il Belpaese ai top per ‘pigrizia sportiva’ Il nostro Paese rientra nella top delle 20 Nazioni più pigre al mondo. é infatti diciassettesimo, con un indice di inattività del 54,7%. La media si ferma al 31,1%. A livello dell’Unione europea siamo quinti, superati soltanto da Malta, Cipro, Serbia e Regno Unito. Paradossalmente sono i ragazzi più giovani a praticare poco sport. L’Istat ha censito, nel 2013, oltre 24 milioni di sedentari, pari a circa il 42% della popolazione italiana. Aumentare l’esercizio fisico regolare e moderato significa favorire la prevenzione delle malattie. Tra l’altro “l’attività fisica, favorisce al contrario un effetto neuroprotettivo [ossia di protezione della cellule nervose], con risultati di apprendimento migliorati. Ecco perché – sottolinea la Federazione Medico Sportiva Italiana – rimane fortemente indicata pure nella terza età. Elemento fondamentale in una società sempre più anziana, che con tutta probabilità sarà sempre più gravata dall’aumento esponenziale di malattie croniche. Ma l’invecchiamento può avvenire in salute”. Bisogna affidarsi ad esperti Tuttavia, avverte il Censis, “più della metà di coloro che fanno attività sportiva improvvisa senza il parere di un esperto. Tra le persone sedentarie, che invece non fanno nessun tipo di attività sportiva, solo il 21% non ha nessuna voglia di muoversi, mentre il 47% si dice possibilista all’idea di vincere la pigrizia. Il dato più significativo è che il 30% dei sedentari comincerebbe a fare attività fisica se avesse i consigli giusti da un esperto. È quanto emerge dalla ricerca «Sport, medicina e società italiana» presentata dal Censis al Congresso Nazionale FMSI. Giovani troppo inattivi fisicamente Eppure sono i ragazzi più giovani ad essere più pigri degli adulti tra i 30 e i 50 anni. Gli over 30 iniziano a praticare sport come fattore di aggregazione o per seguire i consigli del medico. Il movimento fisico è da considerarsi, insieme alla corretta alimentazione, uno dei garanti del benessere individuale. “E – secondo la FMSI – andrebbe in qualche modo prescritto come terapia, al pari di un farmaco, nella giusta dose individuale”. Regola numero uno: la prevenzione “Il 49% degli italiani – scrive il Censis – ritiene che i fattori che favoriscono la buona salute siano legati allo stile di vita, mentre il 39% pensa che la buona salute dipenda dall’ambiente in cui si vive, il 28% da fattori ereditari e il 22% dai programmi pubblici di igiene e prevenzione. Il 60% degli italiani effettua almeno annualmente esami medici a scopo di prevenzione generale. E se potessero decidere come utilizzare i soldi pubblici in sanità, il 41% investirebbe in prevenzione e solo il 25% nella costruzione di nuovi ospedali“. La sedentarietà può essere considerata una patologia “L’auspicio – conclude Maurizio Casasco, Presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana – è che il Ministero della salute italiano, primo al mondo, attui un percorso che parte oggi dalla FMSI e riconosca la sedentarietà quale patologia nel Sistema Sanitario Nazionale”. D’altronde, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l’inattività fisica è la causa principale di circa il 27% dei casi di diabete (che può provocare retinopatia diabetica ), del 21-25% dei tumori al seno e al colon e del 30% delle malattie al cuore associate a carenza di ossigeno (cardiopatie ischemiche). A livello oculare alcuni studi scientifici attestano che l’esercizio fisico aiuta, tra l’altro, a prevenire una degenerazione retinica come l’ AMD e l’invecchiamento del cristallino (la cataratta ). Occhio, quindi, al movimento: la salute non ha età.

Fonti: FMSI , Censis, Oms, Archives of Ophthalmology, Ophthalmology

Proteggi gli occhi del tuo bambino

I consigli del Ministero della Salute con le slide: prestare attenzione alle posture e ad eventuali difetti visivi

Guardate i vostri figli negli occhi: prendetevi cura anche della loro vista sin da piccoli. Si potrebbe riassumere così l’intento del Ministero della Salute, che a ottobre 2014 ha pubblicato delle slide “educative” nel suo sito ufficiale.

Quando fare i check-up oculistici

Bisogna effettuare una visita oculistica di controllo entro il primo anno di età (soprattutto per i nati prematuri) e controlli periodici nel corso dei primi 5-6 anni di vita. Successivamente la visita specialistica andrebbe ripetuta ogni 1-2 anni. Naturalmente bisogna seguire le indicazioni del pediatra e dell’oculista, i quali valuteranno la periodicità delle visite, che dipenderà da diversi fattori (diagnosi, familiarità delle malattie, ecc.). “Molti bambini – scrive il Dicastero della Salute – presentano difetti visivi che possono ridurre gravemente la capacità visiva in uno oppure in entrambi gli occhi. I difetti più comuni sono: lo strabismo (occhi ‘storti’), l’ambliopia (occhio ‘pigro’) e i vizi di refrazione (visione non nitida): miopia, ipermetropia e astigmatismo”.

Occhio ai segni oculari e comportamentali

“E’ importante controllare – ricorda il Ministero – se gli occhi del vostro bambino sono in asse: anche un piccolo strabismo può nascondere un difetto di vista che deve essere corretto. Verificate se il bambino strizza le palpebre per vedere meglio da lontano (ad esempio quando guarda la televisione) oppure se assume posture anomale durante la lettura e le altre attività visive”.

“Se il bambino – avverte il Dicastero della Salute – accusa di frequente mal di testa o ha lacrimazione abbondante e ha le palpebre e le ciglia ricoperte di secrezione, fatelo visitare da un oculista”. Altri segni specifici oculari a cui i genitori devono prestare molta attenzione sono: occhio arrossato, fastidio alla luce (fotofobia), movimenti irregolari degli occhi (nistagmo), calo della palpebra, occhi troppo grandi o troppo piccoli, iridi irregolari nella forma e nel colore. Ci sono altri indizi che possono far capire se è presente un difetto visivo. Ad esempio, se il bambino strizza le palpebre per vedere meglio da lontano (quando guarda la televisione o fa altro): in questo caso potrebbe essere miope. Inoltre bisogna controllare se assume posture anomale durante la lettura e altre attività visive: in questo caso sarà meglio fare un controllo dall’oculista. Infine ci sono altri comportamenti che potrebbero essere segno di problemi visivi: la difficoltà nel seguire oggetti in movimento o ad afferrare oggetti, cadute frequenti, posizione strana del capo, ecc.

Fonte: Ministero della Salute

Pagina pubblicata il 21 ottobre 2014

L’inclusione scolastica guarda ai disabili visivi

L’inclusione scolastica guarda ai disabili visivi Il 17 e il 18 ottobre si è tenuto in Puglia un seminario dedicato a persone con bisogni educativi speciali Uno sguardo panoramico sui problemi dei ciechi e gli ipovedenti che frequentano la scuola. Lo si è avuto grazie a un seminario che si è tenuto il 17 e il 18 ottobre 2014 in Puglia (a Manfredonia, in provincia di Foggia), dedicato all’Inclusione scolastica dei disabili visivi. Di quanto siano coinvolti i disabili visivi nei processi educativi hanno parlato non solo il neopresidente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uici) Mario Barbuto, ma anche la psicologa del Polo Nazionale Stefania Fortini, oltre ad altri esponenti del mondo istituzionale, della ricerca e dell’Uici. L’iniziativa – organizzata dall’Unione italiana ciechi e dall’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione (Irifor) – ha ricevuto il patrocinio dell’Università di Foggia e della provincia; è stata coordinata da Michele Corcio (Vicepresidente della IABP Italia onlus) e Salvatore Romano (componente della Direzione nazionale dell’Uici). L’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus, ha ricevuto dal sindaco Angelo Riccardi il simbolo della città di Manfredonia (stele daunia). Inoltre il Presidente dell’ente nazionale del Gargano Stefano Pecorella la guida del parco pugliese trascritta in alfabeto braille. Vedi il programma

Fonte principale: Uici

Pagina pubblicata il 16 ottobre 2014. Ultimo aggiornamento: 21 ottobre

Gli Usa in vista

Gli Usa in vista Dal 17 al 21 ottobre si svolge a Chicago l’American Academy of Ophthalmology Dalla cornea alla retina , passando per la chirurgia refrattiva . Senza parlare delle innumerevoli patologie oculari quali il glaucoma , le uveiti o le malattie oncologiche dell’occhio. Si tiene dal 17 al 21 ottobre 2014 l’American Academy of Ophthalmology a Chicago (Usa) l’evento più grande al mondo dedicato all’oculistica. Numerosi gli aspetti affrontati a livello clinico, chirurgico e di ricerca medico-scientifica. Ad esempio, l’oftalmologia pediatrica è stata la protagonista della giornata di sabato 18 ottobre. Anche il Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva ha partecipato ai lavori con un suo rappresentante (il dott. Filippo Amore, dirigente medico del Centro di Collaborazione Oms). Insomma, gli Stati Uniti si confermano un Paese di “frontiera“, capace di catalizzare gli sforzi di medici e ricercatori di tutto il mondo, stimolandone gli incontri, le collaborazioni e le discussioni. Vedi anche: Programma dell’American Academy of Ophthalmology

Fonte: AAO

Pagina pubblicata il 16 ottobre 2014. Ultimo aggiornamento: 20 ottobre 2014

Usa, rigenerata la retina centrale con staminali embrionali

AMD secca o atrofica: è la forma più comune di maculopatia, ma attualmente non esistono cure

AMD secca o atrofica: è la forma più comune di maculopatia, ma attualmente non esistono cure

In oltre la metà degli occhi si sono avuti miglioramenti visivi in malati di AMD secca e maculopatia di Stargardt

20 ottobre 2014 – La sperimentazione con cellule staminali dischiude nuovi orizzonti terapeutici. Infatti, negli Usa – utilizzando cellule “bambine” prelevate da embrioni umani – si sta tentando una cura di persone con seri danni alla visione centrale: 9 individui con più di 55 anni affetti da una grave forma atrofica di AMD e 6 maggiorenni con maculopatia di Stargardt.

In oltre la metà dei casi si sono riscontrati miglioramenti visivi (10 occhi), mentre in altri la visione è rimasta uguale (7 occhi) e in un occhio si è avuto un peggioramento.

A 3-12 mesi dal trapianto di staminali embrionali si è ottenuto un miglioramento visivo di 16-25 punti nei malati di AMD secca o atrofica, mentre nelle persone affette da malattia di Stargardt il visus è migliorato di 8-20 punti. Insomma, in diversi casi si sarebbe riusciti a rigenerare parzialmente la retina centrale e a migliorare le prestazioni visive. Bisognerà però vedere se tali miglioramenti si manterranno nel tempo e se tali risultati incoraggianti saranno confermati da altri studi scientifici imparziali. D’altronde allo studio hanno partecipato ricercatori dell’Università della California e di altri atenei, ma la ricerca è stata sovvenzionata da un’impresa privata.

Mediamente i pazienti sono stati seguiti negli Usa per un periodo di 22 mesi dall’impianto di staminali, sottoponendoli regolarmente a una serie di esami (foto del fondo oculare, OCT, ecc.) nell’ambito di un protocollo sperimentale approvato dal governo americano. Secondo i ricercatori non si sono avute evidenze di “proliferazione avversa, rigetto o seri problemi oculari o sistemici correlati al trapianto di tessuto [retinico]”. Invece tutti gli effetti collaterali sono stati associati alla chirurgia vitreoretinica (necessaria all’impianto delle staminali retiniche) e all’immunosoppressione. Infatti, a differenza delle staminali riprogrammate (ottenute da cellule adulte dell’individuo stesso), le staminali embrionali di altri individui causano rigetto e, dunque, richiedono la somministrazione di potenti farmaci immunosoppressori.
Infine, nonostante le rassicurazioni dei ricercatori resta il rischio potenziale di indurre un tumore.

Fonte principale: The Lancet

Ultima modifica: 27 luglio 2017

Prevenzione della cecità a Rapporto

Prevenzione della cecità a Rapporto Nella relazione annuale del Ministero della Salute al Parlamento si parla delle azioni volte a evitare la malattie oculari nel quadro del Piano d’azione globale Oms Il Ministero della Salute punta molto sulla prevenzione. Compresa quella delle malattie oculari che possono portare alla cecità. Ora la sua azione si inquadra più precisamente in un orizzonte stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità col suo Piano d’azione globale2014-2019 . La relazione annuale del Dicastero della Salute è stata trasmessa al Parlamento italiano lo scorso 30 settembre. “Nel testo – spiega il Ministero della Salute – sono illustrate le attività svolte, ai sensi della legge 284/97, per la riabilitazione visiva e la prevenzione dell’ipovisione e della cecità nel 2013“. Tra gli obiettivi citati c’è quello della “raccolta e pubblicazione dei dati sulle menomazioni della vista e sulle cause”. Per questo la IAPB Italia onlus ha presentato lo scorso anno un progetto epidemiologico pilota in collaborazione col Cnr. Nel 2013, come di consueto, le azioni della IAPB Italia onlus si sono concentrate su tre aspetti: 1) informazione-divulgazione (prevenzione primaria); 2) visite oculistiche di controllo (prevenzione secondaria); 3) ricerca scientifica e servizi di riabilitazione (attività di prevenzione terziaria, in particolare attraverso il Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva ). Infine, lo scorso anno – grazie a 14 Unità Mobili Oftalmiche – sono state visitate gratuitamente oltre 22 mila persone in tutta Italia. Sono stati tra l’altro individuati cittadini colpiti da malattie oculari silenti (ossia non diagnosticate) che hanno potuto prevenire quei danni che, nel tempo, sarebbero probabilmente divenuti irreversibili. Insomma, la prevenzione non va mai… persa di vista.

Fonti di riferimento: Sole24 Ore Sanità, Ministero della Salute

Pagina pubblicata il 14 ottobre 2014.

Ultima modifica: 20 ottobre 2014

Organi e tessuti, l’Italia in prima linea

Organi e tessuti, l’Italia in prima linea L’11 ottobre si è celebrata la Giornata europea della donazione: esprimendo il consenso si possono salvare le vite degli altri “Prima che sia tardi dichiara il tuo amore”: è questo lo slogan della Giornata europea della donazione organi che si è celebrata l’11 ottobre 2014. Oltre agli organi si donano anche tessuti quali la cornea (la superficie oculare trasparente). L’Italia è ai primi posti in Europa in questo campo, nonostante si trovi in una sorta di limbo normativo: una legge basata sul principio del silenzio-assenso, approvata nel 1999, non è mai stata attuata mediante alcun decreto, per cui ancora oggi è richiesto il consenso esplicito per poter donare organi o tessuti biologici. Si può esprimere il consenso, almeno nei comuni aderenti, in occasione del rinnovo della carta d’identità. Altrimenti si può stampare il tesserino blu del sito del Ministero della Salute e portarlo sempre con sé assieme ai documenti personali. Nel caso in cui una persona non esprima in vita la propria volontà sulla donazione, al momento del decesso sarà chiesto ai familiari di esprimersi. Questo è vero anche per la donazione delle cornee. Lo European Organ Donation Day è il principale evento di comunicazione sulla donazione promosso annualmente dal Consiglio d’Europa nella capitale di uno Stato membro (quest’anno è capitato a Roma).cornea trapiantata Per quanto riguarda i dati, secondo Transplant la Spagna è il primo Paese europeo a livello di trapianti (4.279 nel 2013). Negli ultimi 22 anni i numeri in Italia sono andati crescendo progressivamente, passando da 5,8 donatori per milione del 1992 a 19,3 per milione del 2014 (stimati). Il Ministro della Salute Lorenzin “Siamo – ha affermato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin durante la conferenza stampa di presentazione che si è tenuta a Roma il 9 ottobre – il Paese leader nel settore e ci stiamo occupando in particolare della tracciabilità degli organi a livello mondiale e del contrasto al traffico degli organi stessi, che sarà oggetto di uno dei grandi trattati che verranno sottoscritti durante il semestre italiano di presidenza europea”. “Questa giornata – ha aggiunto Lorenzin presso l’Auditorium del Dicastero della Salute di Lungotevere – serve anche a ricordare a tutti gli italiani che oggi possono aderire al registro dei donatori di organi in occasione del rinnovo della carta d’identità nei comuni che hanno finora aderito all’iniziativa, sperando che venga poi accolta da tutti i comuni del nostro Paese, e poi attraverso l’Aido e le Asl. I dati sui trapianti in Italia, proiettati al 31 agosto, indicano un aumento dei donatori e una stabilizzazione dei risultati dei trapianti e delle liste d’attesa; ma abbiamo bisogno di alzare il livello delle donazioni e di mantenere elevata la sensibilità a iscriversi al registro dei donatori”. Alla conferenza stampa hanno partecipato il Direttore Generale dell’ISS Dott. Angelo Del Favero, il Direttore del Centro Nazionale Trapianti, dott. Alessandro Nanni Costa, il Direttore del Dipartimento DBO EDQM, Dott. Karl Heinz Bucheit, il Presidente della nazionale cantanti Luca Barbarossa, l’esperto internazionale già presidente della Società Americana The Transplantation Society e il Dott Francis L. Del Monico. COME DONARE ORGANI E TESSUTI (Ministero della Salute) FAQ SU DONAZIONI E TRAPIANTI (Ministero della Salute)

Fonte principale: Ministero della Salute

Pagina pubblicata il 10 ottobre 2014. Ultimo aggiornamento: 13 ottobre 2014

Un check-up della sanità elettronica

Fascicolo sanitario elettronico (Regione Lombardia)

Fascicolo sanitario elettronico (Regione Lombardia)Un check-up della sanità elettronica A Roma una conferenza sull’ e-Health il 7 e l’8 ottobre, con la partecipazione del Ministro Lorenzin La salute e l’elettronica si guardano con sempre più interesse. Proprio dell’ e-Health si è parlato il 7 e l’8 ottobre 2014 a Roma durante una conferenza aperta dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Si è affrontato il tema della telemedicina con l’illustrazione delle linee di indirizzo nazionali, facendo un confronto tra l’Italia e altri Paesi. Si è parlato, inoltre, di Fascicolo Sanitario Elettronico destinato a raccogliere in digitale le informazioni sanitarie delle persone. Altro tema caldo: quello della ricetta elettronica, per ora in uso solo in cinque regioni italiane (Valle d’Aosta, Trentino, Veneto, Sicilia e Basilicata). A queste dovrebbe aggiungersi il Lazio nel 2015. “La sanità elettronica – ha spiegato il Ministero della Salute Lorenzin – rappresenta oggi una leva strategica in grado di innovare modelli, processi e percorsi assistenziali generando, al contempo, fondamentali stimoli allo sviluppo economico e imprenditoriale a livello nazionale ed europeo”. “L’Italia ha adottato, nel settore della sanità elettronica, provvedimenti specifici – ha osservato il Ministro – che la pongono all’avanguardia in Europa e sui quali intende avviare un costruttivo dibattito”. Tuttavia secondo Mariano Corso, direttore scientifico dell’Osservatorio sulla innovazione digitale in sanità del Politecnico di Milano, gli investimenti nella sanità elettronica andrebbero incrementati e consentirebbero, tra l’altro, maggiori risparmi per il Sistema sanitario nazionale (oltre che una maggiore efficienza). L’evento che si è svolto n ell’ambito degli eventi del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea si è tenuto a Roma il 7 e 8 ottobre 2014 presso l’Hotel Parco dei Principi (Via G. Frescobaldi 5). La Conferenza sulla Sanità elettronica è stata organizzata dal Ministero della Salute (Direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica).

Fonti principali: Ministero della Salute, Adn, Regione Lazio.

Pagina pubblicata il 7 ottobre 2014. Ultimo aggiornamento: 16 ottobre 2014

Ipotesi rigenerazione retinica

Ipotesi rigenerazione retinica Le staminali corneali potrebbero consentire di “riparare” la retina se riprogrammate geneticamente: lo sottolinea un’équipe di ricercatori britannici Si tratta per ora di un mero sogno dell’oculistica. A livello sperimentale si è aperta però la possibilità di rigenerare la retina utilizzando cellule staminali corneali riprogrammate prelevate da una zona della superficie oculare chiamata limbus. Se questa strategia avrà successo, in futuro si potranno scegliere delle cellule della superficie oculare, prelevarle, modificarle geneticamente e coltivarle in laboratorio fino a trasformarle in staminali retiniche: a questo punto potranno teoricamente essere usate per “riparare” la retina.Retina colpita da degenerazione (AMD secca) Un nuovo studio britannico, pubblicato dall’Università di Southampton e da quella di Bristol (Gran Bretagna) su PLOS One, va in questa direzione: dà nuove speranze a persone malate di malattie retiniche per cui oggi non esiste cura come, ad esempio, la forma secca della degenerazione maculare legata all’età (AMD atrofica). Le malattie degenerative della retina, infatti, sono un’importante causa di cecità a livello mondiale: poiché i neuroni retinici muoiono si creano dei “buchi” a livello visivo (chiamati scotomi). “Queste cellule [le staminali della cornea] – spiega il ricercatore Andrew Lotery dell’Università di Southampton – sono facilmente accessibili e hanno una plasticità sorprendente, il che le rende una

Fonte appetibile di cellule per terapie future. Questo approccio aiuterebbe ad evitare complicazioni legate al rigetto o alla contaminazione perché le cellule prelevate da un occhio sarebbero impiantate nel paziente stesso”. Questa ricerca è stata effettuata su cavie di laboratorio (topolini) e su cellule umane. I ricercatori sono riusciti a trasformare le cellule progenitrici della cornea in cellule retiniche. Tuttavia “è probabile che una differenziazione completa richieda una regolazione più ampia”; insomma, occorreranno altre ricerche per riuscire a trasformare cellule della superficie oculare in veri e propri fotorecettori. Per ora, quindi, non si è ancora riusciti a rigenerare perfettamente un sofisticato tessuto fotosensibile qual è effettivamente la retina.

Fonti: PLOS One , Università di Southampton (Uk)

Pagina pubblicata il 6 ottobre 2014.

Ultima modifica: 9 gennaio 2015