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AMD secca o atrofica: è la forma più comune di maculopatia, ma attualmente non esistono cure

Usa, rigenerata la retina centrale con staminali embrionali

AMD secca o atrofica: è la forma più comune di maculopatia, ma attualmente non esistono cure

In oltre la metà degli occhi si sono avuti miglioramenti visivi in malati di AMD secca e maculopatia di Stargardt

20 ottobre 2014 – La sperimentazione con cellule staminali dischiude nuovi orizzonti terapeutici. Infatti, negli Usa – utilizzando cellule “bambine” prelevate da embrioni umani – si sta tentando una cura di persone con seri danni alla visione centrale: 9 individui con più di 55 anni affetti da una grave forma atrofica di AMD e 6 maggiorenni con maculopatia di Stargardt.

In oltre la metà dei casi si sono riscontrati miglioramenti visivi (10 occhi), mentre in altri la visione è rimasta uguale (7 occhi) e in un occhio si è avuto un peggioramento.

A 3-12 mesi dal trapianto di staminali embrionali si è ottenuto un miglioramento visivo di 16-25 punti nei malati di AMD secca o atrofica, mentre nelle persone affette da malattia di Stargardt il visus è migliorato di 8-20 punti. Insomma, in diversi casi si sarebbe riusciti a rigenerare parzialmente la retina centrale e a migliorare le prestazioni visive. Bisognerà però vedere se tali miglioramenti si manterranno nel tempo e se tali risultati incoraggianti saranno confermati da altri studi scientifici imparziali. D’altronde allo studio hanno partecipato ricercatori dell’Università della California e di altri atenei, ma la ricerca è stata sovvenzionata da un’impresa privata.

Mediamente i pazienti sono stati seguiti negli Usa per un periodo di 22 mesi dall’impianto di staminali, sottoponendoli regolarmente a una serie di esami (foto del fondo oculare, OCT, ecc.) nell’ambito di un protocollo sperimentale approvato dal governo americano. Secondo i ricercatori non si sono avute evidenze di “proliferazione avversa, rigetto o seri problemi oculari o sistemici correlati al trapianto di tessuto [retinico]”. Invece tutti gli effetti collaterali sono stati associati alla chirurgia vitreoretinica (necessaria all’impianto delle staminali retiniche) e all’immunosoppressione. Infatti, a differenza delle staminali riprogrammate (ottenute da cellule adulte dell’individuo stesso), le staminali embrionali di altri individui causano rigetto e, dunque, richiedono la somministrazione di potenti farmaci immunosoppressori.
Infine, nonostante le rassicurazioni dei ricercatori resta il rischio potenziale di indurre un tumore.

Fonte principale: The Lancet

Ultima modifica: 27 luglio 2017

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