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Prevenzione della cecità a Rapporto

Prevenzione della cecità a Rapporto Nella relazione annuale del Ministero della Salute al Parlamento si parla delle azioni volte a evitare la malattie oculari nel quadro del Piano d’azione globale Oms Il Ministero della Salute punta molto sulla prevenzione. Compresa quella delle malattie oculari che possono portare alla cecità. Ora la sua azione si inquadra più precisamente in un orizzonte stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità col suo Piano d’azione globale2014-2019 . La relazione annuale del Dicastero della Salute è stata trasmessa al Parlamento italiano lo scorso 30 settembre. “Nel testo – spiega il Ministero della Salute – sono illustrate le attività svolte, ai sensi della legge 284/97, per la riabilitazione visiva e la prevenzione dell’ipovisione e della cecità nel 2013“. Tra gli obiettivi citati c’è quello della “raccolta e pubblicazione dei dati sulle menomazioni della vista e sulle cause”. Per questo la IAPB Italia onlus ha presentato lo scorso anno un progetto epidemiologico pilota in collaborazione col Cnr. Nel 2013, come di consueto, le azioni della IAPB Italia onlus si sono concentrate su tre aspetti: 1) informazione-divulgazione (prevenzione primaria); 2) visite oculistiche di controllo (prevenzione secondaria); 3) ricerca scientifica e servizi di riabilitazione (attività di prevenzione terziaria, in particolare attraverso il Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva ). Infine, lo scorso anno – grazie a 14 Unità Mobili Oftalmiche – sono state visitate gratuitamente oltre 22 mila persone in tutta Italia. Sono stati tra l’altro individuati cittadini colpiti da malattie oculari silenti (ossia non diagnosticate) che hanno potuto prevenire quei danni che, nel tempo, sarebbero probabilmente divenuti irreversibili. Insomma, la prevenzione non va mai… persa di vista.

Fonti di riferimento: Sole24 Ore Sanità, Ministero della Salute

Pagina pubblicata il 14 ottobre 2014.

Ultima modifica: 20 ottobre 2014

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