Tecnologie informatiche per i disabili

Robot umanoide

Robot umanoideTecnologie informatiche per i
disabili
Dal 27 al 29 novembre a Bologna la più grande mostra-convegno italiana dedicata
alle tecnologie per l’integrazione

18
novembre 2008
– Le tecnologie che migliorano la qualità della
vita dei disabili saranno le protagoniste della mostra-convegno HANDImatica che si terrà a Bologna dal
27 al 29 novembre.
Per presentare i
programmi e gli strumenti più innovativi il Palazzo dei Congressi bolognese ospita
la settima edizione della più grande mostra-convegno nazionale sulle tecnologie
per la disabilità (a ingresso gratuito).
Si potranno apprezzare software che rendono possibile
scrivere, comunicare e navigare su internet attraverso il movimento oculare. Saranno anche esposti robot che consentono ai bambini con
disabilità fisiche o cognitive di giocare e divertirsi in compagnia; ma anche
lavagne multimediali interattive e altri ausili informatici progettati per gli
studenti con difficoltà di
Disabile motorio sul ponte sospeso apprendimento, nuovi servizi di telemedicina e
sistemi di domotica per rendere accessibile la vita in casa.

Organizzato dalla Fondazione
Asphi sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, l’evento
è dedicato quest’anno soprattutto alle possibilità di adattamento dell’ambiente alla persona
grazie agli strumenti e ai software che possono (o potranno a breve) favorire
l’integrazione delle persone disabili nelle aule scolastiche e in quelle
universitarie, al lavoro e nel tempo libero.

Per
il programma completo clicca qui.
Indirizzo: Palazzo dei Congressi –
piazza
della Costituzione 3 – Bologna

Fonte: HANDImatica

Numero
Verde di assistenza oculistica (tutte le mattine dei giorni feriali, dalle 10
alle 13). Risponde un medico oculista se si scrive anche nel forum del sito
della IAPB Italia
onlus
.
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premere il tasto Ctrl assieme ai tasti +/- oppure girare la rotellina del mouse
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OMS: investire di più nella salute

Mondo

MondoOMS: investire di più nella salute La direttrice generale Margaret Chan lancia un appello ai Governi 13 novembre 2008 – Investire di più nelle salute e nel sociale: è questo il cuore
dell’appello lanciato ai Governi dalla direttrice generale
dell’Organizzazione
mondiale della sanità (Oms), Margaret Chan, nonostante la crisi economica
mondiale.

“Ci troviamo ad
affrontare una grave crisi finanziaria di dimensioni inedite in un mondo che,
mai come oggi, è stato tanto connesso ed interdipendente. Le conseguenze sono
globali”. Nonostante questa situazione negativa, prosegue Chan, “l’impegno in
favore della salute globale non è mai stato tanto forte”. Infatti, osserva
ancora la direttrice dell’Oms, “si aspira a ridurre la povertà e a distribuire
i benefits”.

Nonostante non sia
ancora ben chiaro quale impatto avrà la crisi sui Paesi poveri e su quelli in
via di sviluppo, le previsioni sono generalmente pessimistiche. Il rischio è
che ci siano ripercussioni sulla sanità, che venga compromesso lo sviluppo degli
Stati e la prosperità dei popoli.

Quindi la più alta
rappresentante dell’Oms individua alcune priorità: 1) proteggere i poveri,
specialmente i bambini, le donne, i disabili, gli anziani e le persone affette
da malattie croniche; 2) promuovere la ripresa economica; 3) promuovere la
stabilità sociale
, adoperandosi per una distribuzione equa dell’assistenza
sanitaria; in questo modo si potrà aumentare la coesione e la solidarietà, i
migliori “anticorpi” contro eventuali fermenti sociali; 4) generare efficienza
finanziando le spese sanitarie a copertura totale; 5) costruire sicurezza, dato
che – osserva Chan – “un mondo con troppi squilibri a livello sanitario non è
n_ stabile n_ sicuro”.

“Mi appello a
tutti i governi e ai leader politici – conclude la direttrice dell’Oms –
affinché, di fronte all’attuale crisi economica e finanziaria, mantengano i
loro impegni per rafforzare e migliorare le prestazioni dei sistemi sanitari,
in modo da proteggere la salute degli abitanti del mondo e, in particolare, di
coloro che sono più fragili”
.

Fonte: Oms Numero
Verde di assistenza oculistica (tutte le mattine dei giorni feriali,
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L’UICI e la IAPB Italia onlus contro i tagli “alla cieca”

Camera dei deputati (emiciclo)

Camera dei deputati (emiciclo)

L’Unione italiana ciechi e la IAPB Italia onlus contro i tagli indiscriminati Protesta ieri a Montecitorio, a rischio servizi per disabili visivi e la prevenzione della cecità 13 novembre 2008 – Ieri il Consiglio Nazionale
dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, con una quarantina di dirigenti
provenienti da tutta Italia – dopo aver preso atto del rischio di tagli previsti
dall’attuale Finanziaria per il prossimo triennio -, sono entrati a
Montecitorio perché ricevuti da diversi deputati. Hanno parlato, tra gli altri, col Presidente
della Camera Gianfranco Fini, col Sottosegretario all’economia Alberto Giorgetti e con l’On. Walter Veltroni. Si spera attualmente in un cambiamento di linea del Parlamento italiano: la finanziaria, approvata oggi dalla Camera, attende ora il voto del Senato della Repubblica.

Secondo
Tommaso Daniele, presidente nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli
Ipovedenti, “ő‚l’attuale legge finanziaria prevede tagli insostenibili per
l’Unione, che eroga servizi per i ciechi e gli
Tommaso Daniele, presidente nazionale UICI ipovedenti: per i contributi che
ci riguardano, che hanno già perduto parte del loro potere di acquisto perché
datati, sono previsti, nel triennio, tagli del 32, del 24 e del 42 per cento.
Se i tagli si dovessero confermare davvero, dovremmo licenziare il personale e
sospendere ogni tipo di servizio: dalla
fornitura di testi in braille, a
caratteri ingranditi ed elettronici, ai materiali didattici speciali, dalla
formazione alla riabilitazione, con un ritorno al medioevo – ha aggiunto Daniele –
per la cultura dei ciechi e con il rischio reale della loro esclusione
sociale“őé.
All’iniziativa ha partecipato anche il Presidente dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus, l’avv. Giuseppe Castronovo: “ő‚Purtroppo lo Stato – forse per un po’ di superficialità – vuole tagliare servizi essenziali per i ciechi e per gli ipovedenti e, soprattutto, per la prevenzione della cecità“őé. Proprio per scongiurare questo rischio dodici Onorevoli hanno chiesto e ottenuto l’approvazione di due ordini del giorno in favore del servizio civile e dell’assistenza ai non vedenti, richiedendo l’impegno del governo “ad emanare, per quanto di sua
competenza, disposizioni specifiche per fornire interpretazione autentica della
richiamata disposizione al fine di ricomprendere nella prevista deroga anche
gli istituti di assistenza sociale, ed in particolare quelli operanti in favore
delle categorie dei ciechi ed ipovedenti”. La parola andrà ora al Senato.

Fonti: Disablog, Camera dei Deputati.

Boom di test genetici in Italia: +30% in tre anni

Dna in rotazione

Dna in rotazione Boom di test genetici in Italia: +30% in tre anni

L’importante è rivolgersi a strutture certificate

12 novembre 2008 – è boom di test genetici in Italia, cresciuti del 30% in tre anni. Alla ricerca spasmodica di malattie scritte nel Dna, spesso persone preoccupate per la propria salute o per quella dei futuri figli cercano di scrutare nel codice della vita rivolgendosi a una delle 278 strutture che esistono nel nostro Paese; altri, invece, optano per laboratori all’estero, magari trovati sul web, inviando il materiale genetico (può essere sufficiente un po’ di saliva).

La regione che detiene il record di richieste è la Lombardia (col 22-24%), a cui seguono a una certa distanza il Lazio, la Toscana e la Sicilia. Esiste però uno squilibrio territoriale: mentre al Nord il 64% dei laboratori è in possesso di certificazione, nel Meridione solo il 12% ha un attestato di qualità. Si pone, quindi, il problema della qualità di tali esami, che generalmente vengono condotti con prelievi sanguigni. Lo scorso anno sono stati eseguiti complessivamente circa 560.000 test genetici; tuttavia le consulenze genetiche sono state solamente 70.154, sebbene l’interpretazione dei dati sia essenziale ai fini di una corretta diagnosi o previsione.

“Il numero di strutture è in continuo e ingiustificato aumento – sottolinea Bruno Dallapiccola,

Provette di laboratorio

genetista e direttore scientifico dell’Istituto Css-Mendel di Roma – e non ha un corrispettivo in nessun altro Paese analogo al nostro: in Francia sono 2-4 volte meno. Questo, per l’Italia, vuol dire un pullulare di centri piccoli, con qualità inferiore e costi superiori. Inoltre solo il 40% circa delle strutture certificate – avverte Dallapiccola – partecipa a programmi per il controllo esterno della qualità.

Le malattie oculari di certa origine genetica sono le retiniti (la pigmentosa, l’amaurosi congenita di Leber, malattia di Stardgardt, malattia di Best), ma anche patologie quali l’atrofia girata. Un’altra patologia oculare con una base genetica è la degenerazione maculare legata all’età (Amd), che colpisce la zona centrale della retina (detta macula). Persino una malattia tanto diffusa quanto il glaucoma ha, tra i fattori di rischio, una predisposizione genetica; secondo l’Organizzazione mondiale della sanità è responsabile del 10,1% dei casi di cecità nel mondo (oltre quattro milioni e mezzo di persone hanno perso la vista per danni al nervo ottico dovuti generalmente a una pressione intraoculare troppo elevata). Recentemente ricercatori dell’Università di Alberta, in Canada, sono riusciti ad andare alle radici della forma giovanile del glaucoma, che può rendere ciechi anche i bambini a partire dai cinque anni. Gli studiosi sono stati in grado di localizzare le sequenze del Dna responsabili della malattia.

Oggi la genetica molecolare – ha scritto il Prof. Stefano Zenoni, Direttore Oculistica degli OspedaliIl cromosoma, costituito da Dna, è composto da diversi geni Riuniti di Bergamo – può aprire delle porte per comprendere e gestire la malattia, e definire le basi genetiche delle forme ereditarie. In questi ultimi anni sono stati identificati loci cromosomici (punti dei cromosomi costituiti da Dna, ndr) e geni (unità che compongono i cromosomi, ndr) correlati al glaucoma e in futuro test genetici più sensibili e specifici potranno cambiare – conclude il professore – il nostro approccio terapeutico”. Però è essenziale, per non incorrere in errori, che l’analisi genetica sia sempre accompagnata da una corretta diagnosi clinica effettuata da uno specialista; altrimenti si può incorrere in errori perché non sempre una mutazione genetica è responsabile di una sola malattia che, tra l’altro, non è detto che si sviluppi.

Tra gli entusiasti dei test genetici c’è Sergey Brin, cofondatore del motore di ricerca Google, la cui madre è affetta da Parkinson, una malattia degenerativa che colpisce il sistema nervoso. La possibilità di analizzare il proprio codice genetico è – secondo Brin – assolutamente straordinaria: “Ho conosciuto precocemente nella mia esistenza ciò a cui sono predisposto. Ora ho l’opportunità di modificare la mia vita in modo da ridurre la probabilità di contrarre il Parkinson (ci sono esercizi che possono proteggere). Ho sia il tempo che l’opportunità – osserva l’americano – di effettuare e sostenere ricerche sulla malattia molto prima che possa colpirmi. Indipendentemente dalla mia salute personale, può aiutare – conclude Brin – anche i miei familiari e altre persone”.

Fonti: Adn, Blog di Sergey Brin, Eco di Bergamo.

Leggi anche: Cecità ereditaria, nuovo passo verso la terapia genica; Cecità ereditaria, il futuro è nella terapia genica.

Bloccare la Rop

Retina colpita dalla ROP

Retina colpita dalla ROP Bloccare la Rop Contro la retinopatia del prematuro iniezioni per fermare la proliferazione dei vasi

11 novembre
2008
– Se si interviene tempestivamente si
può bloccare una malattia che colpisce la retina (Rop) di chi è nato
prematuramente. Infatti, stando a una ricerca condotta in India, la proliferazione dei vasi sanguigni tipica della
retinopatia del prematuro viene inibita da farmaci antiangiogenesi grazie a una
serie di iniezioni effettuate nel bulbo oculare dei neonati.

I risultati di questa nuova ricerca sono stati
presentati all’
American
Academy of Ophthalmology
(che si conclude oggi in Georgia) e alla Società
europea di Oftalmologia (SOE). La
Rop, se non curata precocemente, può provocare cecità e
ipovisione. In particolare si verificano danni alla zona più sensibile della retina,
la macula, deputata allaNeonata prematura visione centrale distinta (che si usa, ad esempio, nella lettura di questo testo).

Tra
gli “effetti collaterali” della retinopatia del prematuro ci sono il distacco di retina, il glaucoma, le cataratte, forti miopie e deviazioni oculari. La
moltiplicazione e l’accrescimento anomalo dei vasi sanguigni della retina
vengono stimolati da un fattore di crescita chiamato VEGF. Quindi
farmaci anti-VEGF sono stati sviluppati per inibire tale proliferazione
incontrollata che si verifica anche nel caso di altre malattie oculari come la
degenerazione maculare legata all’età (la forma umida dell’AMD).

Alay
Banker e colleghi di Gujarat, India, hanno studiato gli effetti di una terapia
anti-VEGF su 21 neonati (34 occhi) che erano stati colpiti da Rop o avevano un
elevato rischio di contrarla. Su 14 occhi è stato impiegato il laser e poi sono state praticate
iniezioni; a 12 occhi è stata praticata solamente l’iniezione, mentre gli
altri 6 sono stati sottoposti a iniezioni e solo in un secondo tempo al laser.
I neonati sono stati visitati il giorno dopo la terapia, poi settimanalmente
per un mese e, infine, una volta ogni 30 giorni.

Prematuro“Negli
occhi di tutti i bambini – compresi quelli a cui era stato somministrato solo
l’anti-VEGF – la crescita anormale dei vasi si è risolta senza ulteriori
terapie; non sono stati riscontrati effetti collaterali negli occhi o problemi
al livello di salute generale in seguito a esami eseguiti a distanza di 37
settimane dal trattamento (età media: 37,5 settimane)”. In questo modo si sono
evitati anche gli effetti collaterali tipici della crioterapia, che consiste
nel congelamento dei vasi nocivi.

Questa
metodologia di trattamento potrebbe essere particolarmente importante,
sottolinea il Prof. Alay, nei Paesi in via di sviluppo, dove le apparecchiature laser sono difficilmente reperibili. I ricercatori, tuttavia, sottolineano che si tratta di terapie sperimentali la cui efficacia occorrerà dimostrare ulteriormente.

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Alla ricerca delle cause genetiche del glaucoma giovanile

Dna in rotazione

Dna in rotazione

Alla
ricerca delle cause genetiche del glaucoma giovanile
Ricercatori canadesi hanno svelato parte dei misteri della malattia oculare

10
novembre 2008

Guardare nel Dna per comprendere la causa di una malattia oculare. ù quanto
hanno fatto ricercatori dell’Università di Alberta, in Canada, i quali sono
riusciti in una certa misura ad andare alle radici del glaucoma
giovanile, che può rendere ciechi anche i bambini a partire dai cinque anni.

Mentre
in studi precedenti era stato dimostrato che variazioni genetiche provocano il
glaucoma nei piccoli e nei ragazzi, ora si è capito meglio il modo in cui
questo avvenga. Con uno studio a carattere genetico, gli autori dell’articolo –
pubblicato su Human Molecular Genetics – descrivono la formazione di
parti del Dna che ‘controllano’ l’espressione della malattia.

Studiando
dieci casi di giovani pazienti colpiti da glaucoma, i ricercatori sono stati in
grado di localizzare le sequenze del Dna ‘colpevoli’, individuando il punto
esatto del cromosoma nel quale si trovano (6p25), eventuali duplicazioni
o microdelezioni (cancellazione di basi, le ‘letteré cheMedico (sagoma) compongono il codice
genetico).

“Le
nostre scoperte – spiega il professore associato
Ordan Lehmann
della Facoltà di Medicina di Alberta – ampliano la
conoscenza dei meccanismi che causano le aberrazioni numeriche delle copie, il
che migliora non solo la nostra comprensione del glaucoma pediatrico ma anche
di un numero crescente di malattie riconducibili a tali aberrazioni (tra cui le
malattie cardiache e la psoriasi [una malattia dermatologica che provoca
esfoliazioni, ndr])”.

Dunque
si dischiudono nuove possibilità di effettuare una diagnosi tempestiva,
essenziale per poter salvare la vista: “Queste scoperte – conclude il docente –
ci aiuteranno anche a migliorare l’individuazione del glaucoma pediatrico il
che, consentendo una diagnosi precoce, contribuirà a trovare delle cure
tempestive per questa malattia”.

Fonti:
Eureka, Pubmed Numero
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Cieca passione per la musica lirica

Il tenore cieco Andrea Bocelli

Il tenore cieco Andrea BocelliCieca passione per la
musica lirica Concerto di Bocelli a Roma per la festa delle Forze Armate

10 novembre 2008 – Cieca passione per la musica di Andrea Bocelli ieri sera a
Roma. Da un palco ciclopico, che svettava su una piazza del Popolo gremita, si
sono levate splendide arie e canzoni interpretate principalmente dal tenore
accompagnato da un’orchestra e da un coro composto da 150 elementi. L’occasione
è stata la celebrazione della giornata delle forze armate del 4 novembre, dell’unità
nazionale e dei 90 anni che ci separano dalla fine della prima Guerra Mondiale. A scopo commemorativo le Frecce Tricolori hanno volato attraverso il cielo capitolino;
inoltre si sono tenute alcune parate celebrative.

Uno dei monumenti
della musica lirica contemporanea, Bocelli – che perse la vista a causa di un glaucoma
a 12 anni -, ha aperto la sua impeccabile esibizione con l’Inno di
Mameli, per poi cimentarsi in brani come O
surdato innammurato, Funicul“ funiculà e Voglio vivere così
nonché nei
classici Va’ pensiero (dal Nabucco di Giuseppe Verdi) e Libiamo nei lieti calici (dalla Traviata).

Il palco, simile a un maestoso
tempio greco in metallo, si stagliava innanzi alla tribuna d’onore in cui
sedevano le autorità, oltre la quale si ergeva l’obelisco egizio, il cui
basamento è contornato da quattro leoni in marmo da cui zampilla l’acqua. Alcune piccole sfingi coronano la suggestiva piazza ellittica
che, pur essendo di matrice rinascimentale, venne definitivamente sistemata solo
nell’Ottocento da Giuseppe Valadier.
L’evento è stato un
modo per ricordare i caduti italiani della guerra che continua a insanguinare
l’Iraq ma anche quelli morti combattendo tra il 1915 e il 1918. Numerose celebrazioni si
sono tenute nei giorni scorsi anche nel resto d’Italia: l
a data del 4 novembre – che celebra la
fine della Prima Guerra Mondiale – commemora la
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano firma dell’armistizio
siglato a Villa Giusti (Padova) con l’Impero austro-ungarico
, quando si riusc“ ad ottenere un ampliamento territoriale a nostro vantaggio, completando il
processo di unità nazionale già festeggiato nel 1861.

Lo strumento
militare – ha dichiarato il Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano lo scorso 3 novembre – non è più chiamato a presidiare in armi confini e trincee contro
genti considerate nemiche provenienti da un mondo visto come straniero ed
ostile. Al contrario, esso oggi costituisce componente primaria di un’azione
complessa e costante che l’Italia, membro fondatore dell’Unione europea,
conduce in seno alla Comunità internazionale, intervenendo sulle cause
generatrici dei conflitti, attraverso la prevenzione, il controllo e la
stabilizzazione delle crisi che mettono in pericolo la sicurezza ed attentano
ai diritti primari dell’uomo. Questo – ha concluso il Quirinale – è il nuovo
compito delle Forze Armate Italiane nel XXI secolo”.

Fonti principali:
forzearmate.org, quirinale.itVedi anche: “Bocelli pedala nel buio e batte i pregiudizi” (Oggi)

Ringiovanire le cellule per curare il corpo

Cellule staminali

Cellule staminaliRingiovanire le cellule per curare il
corpo U n’_quipe di
ricercatori di Telethon è riuscita a ‘riprogrammaré le cellule adulte
rendendole simili alle staminali

7 novembre 2008 – Cellule più giovani per
rigenerare l’organismo. In Italia si è riusciti a ‘ringiovaniré cellule adulte
‘riprogrammando’ il loro codice genetico grazie a una proteina, procedendo a
una fusione tra cellule adulte e quelle di un embrione
. ù stato infatti scoperto
un nuovo meccanismo che consente di rendere le cellule somatiche simili alle staminali,
facendole quindi ‘ringiovaniré: la chiave di volta sta in una proteina chiamata Wnt
,
già nota per essere coinvolta in
numerose fasi dello sviluppo dei vertebrati e degli invertebrati. In
questo modo le cellule ringiovanite potranno essere utilizzate per riparare diversi
tessuti dell’organismo
(invece che solamente uno).

Il merito di questa straordinaria scoperta – pubblicata on-line sulla rivista Cell – spetta a un’_quipe di ricercatori dell’Istituto di Genetica e Medicina Tigem di Napoli.

“I ricercatori – spiega Telethon in una nota – hanno preso
diversi tipi di cellule adulte (fibroblasti, cellule del timo e precursori di
cellule neuronali) e le hanno fuse con cellule staminali embrionali in presenza
della proteina Wnt. Dopo questa ‘manipolazioné, le cellule adulte hanno perso
le loro caratteristiche tipiche e ne hanno invece acquisite altre, simili a
quelle delle cellule staminali. Si sono cioè trasformate in cellule poco
differenziate (pluripotenti) e in grado di dare origine a cellule di tessuti
diversi da quello di partenza”.

La vera novità, però, sta nella grande capacità della Wnt di
promuovere questa sorta di ‘riprogrammazioné dei nuclei delle cellule,
in cui è contenuto il codice genetico: a conferma di questo, i ricercatori
hanno verificato che, somministrando la proteina per un tempo limitato, un’alta
percentuale di cellule adulte si trasformava in cellule molto simili alle staminali.

La scoperta dischiude prospettive molto interessanti in
tutti i campi della medicina rigenerativa, ovvero nella terapia di tutte quelle
patologie in cui si presenta una degenerazione progressiva dei tessuti: dalla malattia
di Alzheimer al morbo di Parkinson, passando per le cardiopatie… Visto che
anche la retina è un tessuto nervoso, in prospettiva questa potrebbe essere una
strada interessante per curare una serie di patologie che oggi la danneggiano
irreversibilmente. Le staminali, già impiegate da alcuni ricercatori per
rigenerare la cornea (che più spesso viene curata o trapiantata), sono un po’
il ‘Sacro Graal’ dell’oculistica: se un giorno potranno essere impiegate per
rigenerare la retina si potrà ridare la vista a chi l’ha già perduta (ad
esempio a causa dell’Amd, che provoca cecità centrale).
Questo metodo potrebbe infatti rappresentare una valida
alternativa a quello attualmente più condiviso dalla comunità scientifica
internazionale. Alla fine del 2007, infatti, due gruppi di ricerca – uno
giapponese e l’altro americano – avevano già annunciato praticamente in
contemporanea di essere riusciti a ottenere cellule staminali a partire da
cellule della pelle.

Per farlo si è fatto ricorso a una sorta di cavallo di
Troia: grazie a virus resi innocui (come quello del raffreddore) sono stati
introdotti nelle cellule alcuni geni tipici della fase embrionale del nostro
sviluppo, capaci quindi di ‘far tornare indietro nel tempo’ le cellule adulte allo
stadio indifferenziato che caratterizza le cellule staminali. Va però detto che
il rischio è, ancora oggi, quello di promuovere una crescita incontrollata
delle cellule, generando così dei tumori (in questo caso il rimedio sarebbe peggiore
del danno).

“Il passo successivo è – annunciano i ricercatori di
Telethon – studiare i meccanismi attraverso cui Wnt promuove la
riprogrammazione cellulare e identificare i geni che sono attivati a seguito
dell’azione di Wnt. Questo permetterà di individuare i meccanismi di base della
riprogrammazione Polo Nazionale Ipovisione di Romacellulare e contribuire così allo sviluppo di nuovi approcci
terapeutici nel campo della medicina rigenerativa”.

Nel settore oculistico, dal canto suo, il Polo Nazionale Ipovisione
di Roma ha pubblicato un bando, scaduto il 18 maggio 2008, con cui “
si intendono premiare sia progetti di
ricerca finalizzati all’applicazione delle cellule staminali nella
rigenerazione del tessuto retinico che progetti che individuino terapie innovative per la cura di patologie oculari oncologiche, neo-vascolari e
degenerative”.
Referenza bibliografica: Frederic Lluis, Elisa Pedone,
Stefano Pepe, Maria Pia Cosma, “Periodic activation of Wnt/b-catenin
signalling enhances somatic cell reprogramming mediated by cell fusion”.
Cell
Stem Cell, 2008, doi:10.1016/j.stem.2008.08.017.

Fonti: Telethon, Cell-Stem Cell

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