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Traumi oculari

Traumi retinici

Emorragia retinica da trauma (foto: Am Fam Physician)

Cosa sono?

Lesioni della retina, reversibili o irreversibili (spesso associate ad alterazioni o danni di altre parti del bulbo oculare e dei suoi annessi), dovute a contusioni, lesioni perforanti o energia radiante (il sole o altre fonti di luce potenti).

Da quali fattori possono essere causati i traumi retinici?

Possono essere causati principalmente da:

  1. Traumi contusivi: oggetti scagliati manualmente (come sassi, palle da tennis o da baseball) o meccanicamente (fionde, elastici da imballaggio, corde che si rompono sotto tensione, tappi di bottiglia, schegge di legno); gomitate e simili negli sport; traumi diretti al viso contro spigoli di mobili e rubinetti; cadute da bicicletta o altri mezzi come gli sci; incidenti su veicoli a motore.
  2. Traumi perforanti, con eventuale ritenzione di corpo estraneo, come nel lavoro con materiali e utensili metallici fratturabili in schegge lamellari, in ghisa, acciaio, bronzo; oppure il piombo, che entra nell’occhio quasi sempre sotto forma di pallini da caccia o di proiettili di carabine.
  3. Energia radiante, come nei soggetti che volontariamente o involontariamente si sono esposti per troppo tempo alla luce solare (ad esempio osservando il sole con un telescopio senza l’uso di filtri appositi), oppure nell’esposizione alle radiazioni luminose (come quelle emesse dai saldatori professionali o da alcuni strumenti erroneamente utilizzati); infine raramente si possono verificare lesioni retiniche a causa di errato impiego del laser di tipo fotocoagulativo (per trattare patologie retiniche come la retinopatia diabetica o altro), se viene colpita accidentalmente la macula.
    Possibili lesioni delle diverse strutture oculari causate da una fonte di energia radiante (sole o altro) (Fonte: Tuttosanità-Pugliasalute) Gli effetti di un’eccessiva esposizione ai raggi solari o ad altra energia radiante sono principalmente i seguenti: diminuzione dell’acuità visiva, comparsa di macchie scure sopra gli oggetti fissati (scotoma positivo), alterazioni nella percezione dei colori (discromatopsie) o delle forme (metamorfopsie) e frequentemente il mal di testa (cefalea).
    L’interruzione dell’attività dei fotorecettori – che può essere temporanea o permanente – dipende dalla durata dell’esposizione e dalla potenza della fonte di energia luminosa.

Quali conseguenze possono avere?

Le contusioni del bulbo oculare sono piuttosto comuni e i loro effetti dipendono dalla violenza del trauma stesso. Purtroppo spesso i danni si possono rivelare in un secondo tempo più gravi di quanto non siano apparsi a prima vista.

Come si classificano i danni retinici?

Eclissi di sole
Le contusioni retiniche hanno una morfologia polimorfa che va dal semplice edema intraretinico in un’area periferica, ad alterazioni della macula (zona retinica deputata alla visione centrale) con danno funzionale spesso irreversibile (ad esempio in seguito a maculopatia fototraumatica per danni provocati da una forte fonte di energia luminosa). Non bisogna, inoltre, dimenticare che i traumi oculari sono la prima causa di distacco di retina nei giovani.

Come si possono prevenire?

Per diminuire il rischio di lesioni contundenti e perforanti, soprattutto in lavori dove si è continuamente a stretto contatto con materiali e utensili metallici, è importante utilizzare appropriate protezioni.
Invece, per quanto riguarda le lesioni da energia radiante, la raccomandazione fondamentale è quella di non guardare mai direttamente il sole e di utilizzare adeguate protezioni in ambienti lavorativi a rischio.
Nel caso in cui lo si voglia osservare, ad esempio quando si verifica un’eclissi di sole, è necessario fare uso di filtri speciali a norma di legge.

Come si possono trattare?

A seconda del tipo di trauma e delle strutture coinvolte la terapia può essere medica o chirurgica. Si possono utilizzare colliri che diminuiscono la pressione oculare (quando di verifica ipertono transitorio da ipoema), cortisonici per bocca (per trattare l’edema retinico ischemico); trattamento argon laser (rotture retiniche); specifici interventi chirurgici come i seguenti: sutura corneale (per trattare ferite corneali a tutto spessore), facoemulsificazione (cioè frantumazione del cristallino nei casi in cui il trauma è stato così violento da determinarne un’opacità ossia una cataratta), trabeculectomia (che può essere eseguita per trattare il glaucoma), asportazione di un corpo estraneo penetrato nell’occhio, vitrectomia (ossia rimozione del corpo vitreo e sua sostituzione con mezzi tamponanti).

 

Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus 
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Pagina pubblicata il 9 aprile 2013. Ultimo aggiornamento: 22 febbraio 2018. 

Ultima revisione scientifica: 24 novembre 2017.

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