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Esami e interventi
Topografia corneale
Cos’è?
È un esame diagnostico che consente di studiare la forma della cornea [1] e alcune sue caratteristiche ottiche.
A cosa serve?
La topografia permette di misurare con estrema precisione la curvatura della superficie anteriore della cornea in ogni suo punto. Il risultato dell’esame è una mappatura colorata. Ad ogni colore corrisponde un raggio di curvatura: i colori freddi (tendenti al blu) indicano i punti di cornea più piatti (raggio di curvatura maggiore), mentre quelli caldi (che tendono al rosso) indicano una maggiore curvatura. [2]
Una topografia normale mostra al centro una sorta di immagine a clessidra che indica l’astigmatismo fisiologico; di solito ha colori più caldi rispetto alla periferia, che appare più piatta. Oltre alla scala dei colori, i moderni topografi indicano anche il potere della cornea (quanto riesce a ingrandire un’immagine). Inoltre esistono altri strumenti che studiano la superficie posteriore della cornea e il suo spessore in ogni suo punto.
Come si fa la topografia corneale?
Si effettua mediante il topografo corneale. Lo strumento è composto da una parte (il “cheratoscopio”) che proietta sulla cornea una serie di anelli concentrici e legge la riflessione dell’immagine sulla cornea. Un computer elabora quest’immagine e, in base alla distorsione che gli anelli hanno subito, calcola la curvatura. I moderni topografi possono elaborare diverse mappe (tangenziale, assiale, altitudinale, assoluta) che permettono un accurato studio della superficie oculare trasparente. La procedura è analoga a ciò che avviene quando si proietta una diapositiva su una parete: quanto più è irregolare la superficie tanto più l’immagine proiettata apparirà distorta. Ricordiamo che la cornea ha di fatto una forma simile a una calotta sferica.
Come si esegue?
L’esecuzione della topografia corneale è semplice e non invasiva e, tra l’altro, non richiede colliri. Va effettuata almeno 24 ore dopo l’uso di lenti a contatto morbide o 48 ore nel caso in cui si siano portate lenti a contatto rigide: bisogna evitare che la forma della cornea risulti impropriamente alterata. Mentre vengono scattate le fotografie che vengono acquisite dal computer si deve fissare un punto centrale.
In quali casi si ricorre alla topografia?
La topografia si usa quando è necessario ottenere informazioni precise sulla curvatura corneale. È un esame molto importante per valutare la gravità del cheratocono, una malattia oculare che consiste in una deformazione della cornea e consta di quattro stadi. Inoltre, quest’esame è fondamentale per impostare il programma chirurgico in caso di chirurgia refrattiva: occorre per sapere dove e in che misura bisogna agire col laser; inoltre, serve alla valutazione post-operatoria.
Anche nel trapianto di cornea la topografia è necessaria per un miglior posizionamento del lembo corneale (per ottenere il miglior risultato refrattivo); si usano topografi corneali in sede operatoria. Viene usata in contattologia per valutare gli effetti della lente a contatto sulla cornea e per le costruzioni delle lenti a contatto.
[1] è un tessuto trasparente che si trova davanti all’iride e costituisce la lente più potente che abbiamo nell’occhio (rappresenta circa il 60% del suo potere refrattivo) Il suo potere medio è più del doppio di una lente di ingrandimento classica.
[2] Qualcosa di analogo avviene con la topografia terrestre: mentre il blu (il mare) rappresenta una superficie tendenzialmente piatta, i rilievi tendono al rosso.
Scheda informativa a cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus
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Pagina pubblicata il 17 febbraio 2009. Ultimo aggiornamento: 18 febbraio 2019.
Ultima revisione scientifica: 17 febbraio 2009.