Criticità delle cronicità

Piazza della Minerva (accesso alla Sala Capitolare del Senato della Repubblica)

Piazza della Minerva (accesso alla Sala Capitolare del Senato della Repubblica)Criticità delle cronicità Presentato il IX Rapporto di Cittadinanzattiva sulle malattie croniche e i diritti del malato 11 marzo 2010 – Diagnosi tardive, assistenza territoriale carente e accesso difficoltoso ai farmaci (difforme sul territorio nazionale). Sono queste, secondo Cittadinanzattiva, le principali ‘malattie’ del Sistema sanitario nazionale dal punto di vista del paziente cronico che viene, per così dire, ‘sacrificato’ sull’altare del contenimento dei costi. È il quadro che è stato tracciato oggi durante la presentazione del IX Rapporto sulle politiche della cronicità presso il Senato (Sala Capitolare in Piazza della Minerva, Roma). Durante la conferenza è stata sollecitata una maggiore partecipazione del cittadino e delle associazioni che lo rappresentano. Il diritto di un pari accesso alle cure può non essere soddisfatto soprattutto quando si pensa a quel 38,8% dei residenti in Italia che è affetto almeno da una malattia cronica (dato Istat). Si va dall’artrosi o artrite (17,8%) all’ipertensione (15,8%; vedi retinopatia ipertensiva ), passando per le malattie allergiche (10,2%; vedi congiuntivite allergica ), l’osteoporosi (7,3%), la bronchite cronica e l’asma (6,2%) e il diabete (4,8%; vedi retinopatia diabetica ). Tra le principali difficoltà segnalate dalle 48 associazioni che hanno preso parte alla stesura del rapporto – attive nell’ambito di patologie croniche e malattie Sala Capitolare del Senato (conferenza stampa a Roma,11 marzo 2010)rare – vi sono una scarsa conoscenza delle malattie e delle complicazioni da parte di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta (79%), a cui segue una scarsa formazione del paziente (75%). Inoltre, i ricoveri ospedalieri per malattie o disabilità gravi sono riconducibili principalmente a una carenza nell’assistenza specialistica territoriale (oltre 52%) e a tempi di attesa troppo lunghi (50%). Anche nell’ambito della riabilitazione ci sono una serie di note dolenti, tra cui spicca l’assenza di un’équipe multidisciplinare (per circa il 64% degli intervistati) e, seconde a pari merito (col 60,61%), la necessità di spostarsi fuori regione, di ricorrere a strutture private e l’esigenza di più strutture e posti letto. Infine, per quanto riguarda il riconoscimento dell’invalidità civile e di accompagnamento sono stati rilevati diversi punti deboli: si va dalla superficialità nelle visite medico-legali (77%) a un’eccessiva discrezionalità delle commissioni (62,5%), fino ad arrivare all’inadeguatezza della percentuale di invalidità civile (ritenuta insufficiente dalle associazioni circa nel 58% dei casi). Da più parti è stata auspicata la rapida approvazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), un coro unanime al di là dal colore degli interventi politici, da quello dell’ex Ministro della Sanità Livia Turco all’attuale Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato Antonio Tomassini. Link a

Fonte per approfondire: Cittadinanzattiva

Oms, ecco le linee guida per la cura della malaria

Zanzaria della malaria

Zanzaria della malariaOms, ecco le linee guida per la cura della malaria Pubblicato un libro sui trattamenti di una malattia che colpisce circa 243 milioni di persone 10 marzo 2010 – Si trasmette con una puntura di zanzara ed è diffusa soprattutto nei Paesi tropicali: è la malaria, che secondo le stime colpisce circa 243 milioni di persone. Lo sostiene l’Oms, che ora pubblica un Rapporto sui farmaci e i trattamenti efficaci contro una malattia che non solo è curabile ma è anche prevenibile. Le vittime – 781mila nel 2009 – sono concentrate in nove casi su dieci in Africa e, per il resto, in Sud America e nell’Asia meridionale. Ogni 30 secondi un bambino muore per sua causa. Metà della popolazione mondiale è, sempre secondo l’Oms, a rischio di contrarla, soprattutto quando vive nei Paesi a basso reddito. Ciononostante, l’impiego degli insetticidi, l’uso di reti alle finestre e l’artemisina (farmaco antimalarico) associata ad altri medicinali hanno ridotto l’incidenza dellaPersona colpita da malaria malattia. Per prevenirla, inoltre, il più delle volte – se si viaggia in zone a rischio – viene prescritta l’assunzione di chinino. Si manifesta con forte febbre intermittente, brividi e irrigidimento muscolare ed è presente in oltre cento Paesi (tra una quarantina sono africani). Si tratta di una delle malattie-piaga del nostro Pianeta; ma sono stati registrati miglioramenti significativi nelle cure e nella prevenzione. La malaria può colpire diversi organi, tra cui il cervello. In questo caso si possono avere complicazioni anche a livello oculare (retinopatia malarica). Ciò avviene nella maggior parte dei bambini con malaria cerebrale, come ha dimostrato un recente studio: si riduce l’apporto sanguigno a livello della retina, causando una carenza locale di ossigeno, con conseguente morte dei fotorecettori. All’esame oculistico si notano uno sbiancamento della retina e anomalie dei vasi sanguigni. La retinopatia malarica ha valore diagnostico: nei pazienti colpiti da malaria cerebrale la sua presenza e gravità predice la durata del coma e la mortalità. Per consultare la mappa della diffusione della malaria clicca qui . Ultimo aggiornamento: 22 dicembre 2010.

Sei a rischio di AMD?

Come vede un malato di AMD

Come vede un malato di AMDSei a rischio di AMD? L’AAO elenca i 5 fattori principali che causano la degenerazione maculare legata all’età 8 marzo 2010 – Un ‘identikit’ per sapere se siete a rischio di degenerazione maculare legata all’età (AMD), una malattia che colpisce il centro della retina. È quello che è stato pubblicato ieri dall’Accademia americana di oftalmologia (AAO), una delle istituzioni oculistiche più prestigiose al mondo. Se avete più di 60 anni, precedenti casi in famiglia di AMD, se fumate, siete obesi o soffrite di pressione alta avete molte più probabilità di essere colpiti da una malattia trattabile solo nella sua forma più grave e meno comune (detta ‘umida’). Specialmente a partire dai 55 anni è consigliabile, ancor più che in passato, sottoporsi a controlli oculistici periodici. In ogni caso, avere uno stile di vita salutare aiuta a prevenire la patologia che l’Oms considera la prima causa di disabilità visiva nel mondo sviluppato (41% dei casi di ipovisione e cecità): bisogna mangiare pochi grassi e molta verduraRetina colpita da AMD (forma secca) (soprattutto a foglia verde), molto pesce e tante noci (se vi piacciono). Inoltre, bisogna tenere sotto controllo il peso corporeo, la pressione sanguigna e il colesterolo. Bisogna assolutamente smettere di fumare se si ha il vizio del tabacco. Infine, è consigliabile mettere occhiali da sole con filtri a norma di legge nelle condizioni di maggiore luminosità. L’AAO distingue tra i fattori su cui si può intervenire da quelli non modificabili (ad esempio le cause genetiche). “Per i pazienti ad alto rischio di sviluppo dello stadio avanzato di AMD, è stato dimostrato – scrive l’Accademia americana di oftalmologia – che il rischio di progressione si riduce del 25% assumendo quotidianamente complementi alimentari di vitamina C, vitamina E e il betacarotene associati allo zinco”. Per l’opuscolo sull’AMD clicca qui.

Fonte: American Academy of Ophthalmology.

Terapia genica, negli Usa nuovo successo sugli animali

DNA

DNATerapia genica, nuovo successo Usa sugli animali Contro l’amaurosi congenita di Leber si proverà a trattare il secondo occhio umano 4 marzo 2010 – La terapia genica non ‘chiude’ al secondo occhio. Dopo miglioramenti monolaterali ottenuti sui malati di amaurosi congenita di Leber (un gruppo di malattie ereditarie che causano degenerazione retinica e cecità) si è tornati alla sperimentazione sugli animali. Le iniezioni del gene sano sono state effettuate sotto alla retina di cani e delle scimmie: una seconda iniezione nel secondo occhio, a distanza di due settimane dalla prima, non ha avuto effetti collaterali significativi sul loro sistema immunitario. La vista è migliorata in tutti i cani in cui era stata indotta una cecità congenita. Grazie alle iniezioni il gene sano va a sostituire quello malato (l’RPE65) nelle cellule retiniche usando come ‘cavallo di Troia’ un vettore virale (quello del raffreddore preventivamente svuotato del suo contenuto genetico). In questo modo viene prodotto unla retina canina ha risposto positivamente alla terapia genica contro l'amaurosi congenita di Leber enzima che ripristina il funzionamento dei fotorecettori della retina dei malati, come già è stato constatato sui 12 pazienti precedentemente trattati. I ricercatori dell’Università della Pennsylvania e del Children’s Hospital di Philadelphia (Usa) hanno pubblicato un articolo su Science Translational Medicine: “Abbiamo ideato questo studio – spiega Jean Bennett, professore di Oftalmologia presso il Kirby Center (Pennsylvania University) – per indagare le conseguenze immunologiche della somministrazione della terapia genica per iniezione nel secondo occhio dopo aver trattato il primo. La buona notizia è che negli animali la seconda iniezione è benigna come la prima”. Sebbene abbiano provocato minime infiammazioni oculari, la visione degli animali è migliorata, tanto che secondo i ricercatori la terapia può essere considerata “sicura ed efficace”.

Leggi anche: “Iniezioni di geni contro la cecità

Fonti: University of Pennsylvania School of Medicine, Science Translational Medicine .

Il glaucoma mina la comunicazione visiva col cervello

restringimento del campo visivo causato dal glaucoma non trattato

restringimento del campo visivo causato dal glaucoma non trattatoIl glaucoma mina la comunicazione visiva col cervello Si sono trovati segni della malattia nel primo tratto del nervo ottico delle cavie 2 marzo 2010 – Ripristinare la connettività, che va deteriorandosi, tra il nervo ottico e il cervello. Questo potrà essereOpuscolo sul glaucoma (in pdf) l’obiettivo dei futuri farmaci contro il glaucoma , una malattia oculare generalmente associata a un aumento della pressione dell’occhio che, se non diagnosticata e curata, provoca il restringimento del campo visivo (visione tubulare) sino alla cecità. Oltre a ricorrere a colliri per abbassare la pressione intraoculare si sta puntando anche sui neuroprotettori: sempre più ricerche vanno in questa direzione. In un nuovo studio pubblicato su Pnas on-line ci si è resi conto che, sulle cavie di laboratorio, il glaucoma manifesta i suoi primi segni nei meandri del cervello, proprio nel neuronepunto dove si originano le fibre dei neuroni che trasportano i segnali elettrici. Dunque, sotto questo aspetto il glaucoma si comporterebbe come altre malattie neurodegenerative: gli assoni dei neuroni – ossia il tronco delle cellule nervose – perdono progressivamente la capacità di comunicare. Secondo l’Oms nel mondo i glaucomatosi sono 55 milioni, ma soprattutto a causa dell’invecchiamento demografico globale – secondo le proiezioni del National Eye Institute statunitense – saliranno a 80 milioni entro il 2020. Dopo i 55 anni la malattia oculare colpisce con una frequenza sette volte superiore. Referenza originale: Samuel D. Crish, Rebecca M. Sappington, Denise M. Inman, Philip J. Horner, and David J. Calkins, “Distal axonopathy with structural persistence in glaucomatous neurodegeneration”, PNAS published online before print March 1, 2010, doi:10.1073/pnas.0913141107

Fonti: Vanderbilt University Medical Center, Pnas.

Bando di ricerca col Ministero della Salute

Ministero della Salute

Ministero della SaluteBando di ricerca col Ministero della Salute Oltre 101 milioni di euro per i ricercatori, particolare attenzione per i giovani 2 marzo 2010 – Ammontano a oltre 101 milioni di euro le risorse economiche del Bando per la Ricerca Finalizzata (anno 2009). Che mira, soprattutto, a dare nuove opportunità ai giovani ricercatori. Oltre alla cifra prevista, le Regioni garantiranno il 50% del finanziamento dei progetti approvati nell’area clinico-assistenziale. La raccolta delle proposte dei ricercatori che hanno meno di 40 anni è già iniziata lo scorso 22 febbraio 2010, ma proseguirà fino all’8Microscopio aprile. Le proposte pervenute saranno poi valutate da esperti esterni alla Commissione Nazionale per la Ricerca Sanitaria. Il bando è stato promosso dal Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, che viene finanziata ai sensi della vigente normativa, con risorse provenienti dal Fondo sanitario nazionale. Inoltre, enti, istituzioni o imprese pubbliche o private possono concorrere al cofinanziamento delle linee di ricerca. Tutti i ricercatori del Sistema Sanitario Nazionale possono presentare i progetti accreditandosi presso i seguenti destinatari istituzionali: Regioni e Province Autonome, Istituto Superiore di Sanità, Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro, Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali, Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici e privati, Istituti Zooprofilattici Sperimentali. Per i dettagli del bando di ricerca clicca qui . art.12 e 12/bis del D.Lgs.502/92 come modificato ed integrato dal D.Lgs.229/99.

Fonte: Ministero della Salute

Oms, un lustro contro il tabacco

Campagna antifumo a Bruxelles

Campagna antifumo a BruxellesOMS, un lustro contro il tabacco Venerdì scorso si è tenuta a Ginevra una cerimonia per festeggiare i cinque anni dalla firma della convenzione 1 marzo 2010 – Gli ultimi cinque anni hanno aiutato a non mandare in fumo la salute. Venerdì scorso l’Oms ha celebrato un lustro dall’entrata in vigore della convenzione quadro per il controllo del tabacco a livello internazionale. Secondo una recente indagine condotta dall’Agenzia Onu per la salute su 117 rapporti, è emerso che nell’85% dei casi i governi nazionali hanno deciso di intervenire a livello interministeriale per controllare gli effetti nocivi del tabacco; inoltre, pressoché nell’80% dei casi sono state vietate le vendite di sigarette ai minori e in sette casi su dieci è stato introdotto l’obbligo diMargaret Chan, Direttrice generale OMS (WHO) stampigliare sui pacchetti avvertenze ben leggibili circa i rischi che corre la salute. Questi pericoli consistono non solamente in tumori ai polmoni e ad altri organi, ma anche in problemi cardiovascolari; inoltre, possono riguardare persino gli occhi: il fumo compare, ad esempio, tra i fattori di rischio dell’AMD, una malattia degenerativa della retina che può colpire dopo i 55 anni, provocando cecità centrale. “La convenzione – ha dichiarato Margaret Chan, Direttrice Generale dell’Oms – è un trionfo del potere della prevenzione, uno sforzo per reprimere alla

Fonte un’importantissima causa di cattiva salute, di disabilità e morte prematura”.

Fonte principale: Oms

Occhi sulla neve e di fronte allo schermo

Montagna innevata con fuoripista (Fonte: freedigitalphotos.net)

Montagna innevata con fuoripista (Fonte: freedigitalphotos.net)Occhi sulla neve e di fronte allo schermo In questo sito internet disponibili consigli utili per non affaticare o compromettere la vista 1 marzo 2010 – Cosa hanno in comune la neve e la tv? In realtà molto poco; ma in questo sito internet sono disponibili due approfondimenti: il primo contiene consigli utili per proteggere gli occhi sulla neve mentre il secondo invita a mantenere una distanza e un’illuminazione corretta quando si guarda la tv . Dato che l’homo videns è il nuovo tipo antropologico contemporaneo, è sempre più importante saper ‘affrontare’ lo schermo nel modo giusto; così come bisogna essere più accorti quando si scendono allegramente le piste. Si legga anche: “ Come usare i videoterminali

Eseguito su un bambino il primo trapianto di cornea con laser

Laser a femtosecondi, basato su impulsi di brevissima durata (Fonte immagine: appiotti.it)

Laser a femtosecondi, basato su impulsi di brevissima durata (Fonte immagine: appiotti.it)Eseguito su un bambino il primo trapianto di cornea con laser L’intervento è stato effettuato presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma 26 febbraio 2010 – Salute in bella vista con una nuova tecnica di trapianto di cornea eseguita sui bambini: i tempi di recupero sono più brevi e il rischio di rigetto è ridotto. A Roma, presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il 24 febbraio 2010 è stato effettuato in Italia il primo trapianto in età pediatrica con l’ausilio di laser di ultima generazione (detto a femtosecondi). Questa tecnologia, utilizzata in pochi centri europei, consente di asportare lamelle di cornea dal paziente e di sostituirle con analoghe lamelle prelevate dal donatore. Il laser a femtosecondi offre molte altre opportunità, prima fra tutte quella di correggere astigmatismi elevati, congeniti oppure causati da precedenti interventi chirurgici. Con una precisione e una replicabilità impossibili con qualsiasi altra tecnica è ora possibile “cambiare” solo una piccola porzione di cornea corrispondente alla parte malata senza essere costretti a sostituirla interamente: così si riduce enormemente la percentuale di rigetto accelerando al contempo i tempi di recupero. Di notevole valore in campo pediatrico – in particolare per l’elevatissima percentuale di rigetti nei pazienti operati citati dalla letteratura scientifica internazionale – il ricorso a questa nuova tecnica pone il Bambino Gesù all’avanguardia a livello mondiale, essendo l’unica struttura pediatrica al mondo attualmente dotata del laser a femtosecondi (a quanto risulta all’ospedale stesso).

Fonte: Bambino Gesù. Nota: Si tratta di un laser basato su impulsi di durata brevissima (nell’ordine di un milionesimo di miliardesimo di secondo). È attualmente considerato il laser più preciso: consente di incidere la cornea ad una profondità predeterminata, con una precisione elevatissima, secondo le geometrie scelte dal chirurgo e programmate con l’ausilio di un computer. L’apparecchiatura crea delle microbolle che consentono di rompere con estrema precisione il tessuto corneale.

Minorazione visiva e depressione

Padova, veduta aerea (Foto: nonsoloabili.org)

Padova, veduta aerea (Foto: nonsoloabili.org)Minorazione visiva e depressione Si è tenuto un corso di aggiornamento a Padova 26 febbraio 2010 – I rapporti tra la minorazione visiva e la depressione sono stati messi in luce oggi a Padova. Si è svolto, infatti, un corso di aggiornamento presso il Centro polifunzionale regionale per la promozione della salute e della vita sociale dei ciechi e degli ipovedenti. Questi ultimi, infatti, sono più a rischio di essere colpiti dal cosiddetto male oscuro. Dunque non state solo esaminate le cause di minorazione visiva nei Paesi occidentali (principalmente AMD , glaucoma e cataratta ), ma anche la perdita della vista come causa scatenante della depressione, la qualità della vita dei disabili, l’ipovisione infantile e l’inserimento sociale dei minorati. La seconda sessione è stata, invece, dedicata soprattutto alla riabilitazione degli ipovedenti bambini e adulti. Si è parlato di plasticità cerebrale e dell’apprendimento percettivo, di cambiamenti psicologici dopo un corso di orientamento e mobilità così come anche di ausili informatici per il disabile visivo.

Fonte: Centro polifunzionale regionale per la promozione della salute e della vita sociale dei ciechi e degli ipovedenti