Giornata mondiale della vista 2011

Visita oculistica su anziano

Occhio alla Giornata mondiale della vista Un mondo di check-up gratuiti a ottobre contattando un numero verde della IAPB Italia onlus L’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus combatte l’ipovisione e la cecità evitabili assieme all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Proprio per sensibilizzare gli Stati e i cittadini ogni anno celebra la Giornata mondiale della vista il secondo giovedì di ottobre. La Sezione italiana della IAPB ha voluto dedicare la Giornata mondiale della vista (13 ottobre 2011) agli anziani, una fascia d’età particolarmente vulnerabile. Troppo spesso la terza età rinuncia a check-up oculistici periodici che, invece, sono fondamentali per preservare la qualità visiva. Per il mese di ottobre si sono potuti prenotare check-up oculistici gratuiti contattando un numero verde attivato appositamente. I controlli sono stati aperti a tutte le età, ma solo se non ci si controlla da almeno un anno. In alternativa nella seconda settimana di ottobre si è potuto usufruire di un controllo gratuito recandosi direttamente presso una delle Unità mobili oftalmiche disponibili sul territorio nazionale. Per approfondire clicca qui .

Pagina pubblicata il 20 giugno 2011.

Ultima modifica: 9 gennaio 2015

Uniroma.tv

SANIT Controlli oculistici gratuiti sull’Unità mobile oftalmica della IAPB Italia onlus Roma, 14-17 giugno 2011

Ue, nuova ‘crociata’ contro il tabacco

Il fumo nuoce gravemente alla salute (anche a quella oculare)

Il fumo nuoce gravemente alla salute (anche a quella oculare)Ue, nuova ‘crociata’ contro il tabacco La Commissione europea ha avviato una campagna per far smettere di fumare 17 giugno 2011 – Una nuova battaglia europea contro il vizio del fumo. La campagna “Gli ex fumatori sono irresistibili” è stata avviata ieri da John Dalli, Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori. Il tabacco è la principale causa di morte evitabile nell’Unione europea: si stima che sia responsabile della perdita di oltre 650mila vite umane ogni anno. Nel Vecchio Continente si stima che una persona su tre fumi. La campagna triennale di sensibilizzazione e dissuasione avviata ieri punterà a raggiungere i fumatori per aiutarli a smettere. Tra l’altro il tabacco è considerato un fattore di rischio dell’ AMD , una malattia oculare degenerativa che colpisce il centro della retina e può causare cecità centrale. Ovviamente anche il fumo passivo può essere irritante per gli occhi a livello della congiuntiva, soprattutto in piccoli ambienti.Il Commissario Ue per la salute La nuova campagna è rivolta, in particolare, ai fumatori dai 25 ai 34 anni (quasi 28 milioni di persone nell’Ue). La campagna intende dare rilievo ai benefici che i fumatori possono trarre dall’abbandono del vizio del fumo e fa ricorso all’aiuto degli ex fumatori. Un’attenzione particolare verrà riservata a gruppi specifici quali le donne e le classi disagiate. “I giovani – ha spiegato John Dalli – iniziano a fumare perché pensano che ciò serva a darsi un contegno, poi continuano poiché il tabacco dà dipendenza. Più di 650mila persone muoiono annualmente nell’Ue a causa del fumo poiché il tabacco è estremamente tossico. Le autorità pubbliche sono chiamate a svolgere un ruolo importante per aiutare i cittadini a spezzare questo circolo vizioso di dipendenza e di morti e malattie evitabili”. Vuoi smettere di fumare? Consulta l’elenco dei centri antifumo indicati dall’Istituto Superiore di Sanità

Leggi anche il sito del Ministero della Salute

Fonte principale: Ue

Ultima modifica: 8 settembre 2011

Anziani più high-tech e salutisti

Ministro della Salute Ferruccio Fazio al Sanit (Roma, 16 giugno 2011)

Ministro della Salute Ferruccio Fazio al Sanit (Roma, 16 giugno 2011)Anziani più high-tech e salutisti Questo il profilo auspicato dal Ministro della Salute Fazio nel suo intervento al Sanit. In Italia sempre più over 65enni 16 giugno 2011 – Più esercizio fisico, lotta al fumo e prevenzione delle malattie, ma anche più computer per stimolare la vita degli anziani. Ne ha sostenuto oggi la necessità il Ministro della Salute Ferruccio Fazio al Sanit, il Forum internazionale della salute di Roma, in occasione di un convegno dedicato alla terza età (Assemblea Nazionale di Federanziani). Una terza età più attiva e internettiana, in cui le malattie croniche dovrebbero affrontate da strutture sanitarie che non siano gli ospedali: è questo lo scenario prospettato dal Ministro Fazio, che in apertura del suo intervento ha ricordato che oggi “il 20% della popolazione italiana è costituita da persone con più di 65 anni… nel 2050 gli anziani saranno il 35% e non sarà, quindi, più possibile curarne uno su due in ospedale; la tendenza del futuro sarà quindi quella di gestire le malattie croniche sul territorio attraverso la prevenzione che induca a nuovi sistemi di vita”. Sono stati investiti, ha spiegato ancora Fazio, “5,5 miliardi per la prevenzione, ma ancora troppo spesso si creano file al pronto soccorso”: per questo “stiamo cercando di spostare le patologie da codice verde in altri centri e ci auguriamo che sia un’iniziativa che abbatta le code nei reparti di urgenza”. Assemblea Nazionale di Federanziani presso il Sanit (Roma, 16 giugno 2011)Gli anziani hanno praticamente una probabilità su due, ha proseguito il titolare del Dicastero della Salute, di soffrire di malattie croniche. Per aiutarli bisogna garantire più continuità assistenziale sul territorio. Per questo Fazio vuole potenziare sia la figura del medico di base che quella di medicina generale. Infine il Ministro ha illustrato i progetti portatati avanti assieme all’Unione Europea: “Partecipiamo a nuove pianificazioni comunitarie sulla cultura dietetica salutistica e sulla domotica per consentire agli anziani di muoversi in modo autosufficiente in casa”. Anche internet e i social network compaiono nei progetti del Ministero per gli anziani. Tra i programmi in fase di pianificazione il codice argento , attivato per ora in quattro Regioni: “Un percorso – ha concluso il Ministro Fazio – per gli anziani fragili che vede un tutor assegnato alla persona nel suo iter sanitario dal pronto soccorso, alla degenza, ma soprattutto dopo la dimissione nelle terapie, nelle visite e nell’assistenza”. Nota Indica i casi di minore gravità (assieme ai codici azzurro e bianco), mentre il codice giallo e quello rosso sono considerati i più gravi.

Link utile: Sanit

Meno cataratta con poca carne

Operazione di cataratta

Operazione di catarattaMeno cataratta con poca carne Una dieta con troppi grassi animali contribuisce a opacizzare il cristallino 15 giugno 2011 – Più verdure e pesce per una visione più limpida, ma meno carne nella dieta. A lungo andare, infatti, un’alimentazione troppo ricca di grassi animali nocivi contribuisce alla formazione della cataratta : nelle persone con più di 40 anni reclutate a Oxford si è constatato che i carnivori soffrono più spesso di opacizzazione del cristallino . Lo studio, durato 15 anni, è stato condotto su 27.670 partecipanti non diabetici di cui sono state raccolte le dichiarazioni sugli stili di vita e il tipo di alimentazione. Secondo gli studiosi, che hanno pubblicato la ricerca sulla rivista ufficiale della Società Americana di Nutrizione , “esiste una forte correlazione tra il rischio di cataratta e la dieta seguita da un gruppo”: si assiste a una progressiva riduzione dell’incidenza della patologia oculare del cristallino in chi mangia meno carne e sceglie, invece, il pesce; il rischio di cataratta è ancora più basso nei vegetariani o nei vegani – che rinunciano anche ai prodotti lattiero-caseari –: è inferiore rispettivamente del 30% e del 40% in rapporto a chi mangia mediamente più di cento grammi al giorno di carne. Con buona pace degli increduli.

Fonte principale: ajcn.org

Ultima modifica: 7 luglio 2011.

Quei globuli bianchi che ‘divorano’ la retina

Come potrebbe vedere un malato di AMD (zona di non visione centrale chiamata scotoma)

Come potrebbe vedere un malato di AMD (zona di non visione centrale chiamata scotoma)Quei globuli bianchi che ‘divorano’ la retina Nuovo studio australiano chiarisce il meccanismo con cui la luce danneggia la macula nei malati di AMD 13 giugno 2011 – Nei malati di degenerazione maculare legata all’età ( AMD ) il sistema immunitario attacca il centro della retina: globuli bianchi chiamati macrofagi ‘divorano’ le cellule fotosensibili. Questo meccanismo è stato studiato da scienziati australiani: la sua conoscenza è importante per scoprire nuove cure, dato che attualmente l’AMD è la prima causa di cecità nei Paesi di maggior benessere e solo la forma meno comune – detta umida o essudativa – è considerata trattabile (al contrario della forma secca o atrofica). Lo studio ha rivelato come gli occhi colpiti dalla luce possano scatenare una reazione immunitaria impropria, con la conseguente ‘invasione’ dei globuli bianchi a livello retinico, dove proteine nocive possono annientare i fotorecettori . Questo tipo di auto-attacco immunitario spiega la metà dei casi di cecità nella sola Australia, dove l’Università Nazionale e The Vision Centre hanno condotto le ricerche. “Quando – spiegano i ricercatori che hanno pubblicato un articolo su IOVS – le cellule dei nostri occhi vengono danneggiate, la risposta immunitaria si scatena e invia a pulire le scorie i macrofagi (i globuli bianchi che ‘mangiano’ gli invasori o le cellule morte). Se il sistema immunitario non è ben regolato, le cellule invaditrici ‘sostano’ e richiamano ancora più macrofagi (letteralmente i ‘grandi mangiatori’)”. Insomma, è come se si scatenasse una forma locale di auto-cannibalismo. “Il nostro studio dimostra che i macrofagi depositano un complesso di proteine sulle cellule retiniche, che poi le uccide. I macrofagi ripuliscono i resti e, se il sistema immunitario non controlla il processo, i fotorecettori muoiono e vengono poi mangiati dai macrofagi”. L’auto-attacco avviene ai danni della fovea, la regione centrale della macula retinica, la zona più sensibile deputata al riconoscimento dei volti, che consente una visione a più alta definizione. Studiando la retina delle cavie la squadra di ricercatori si è resa conto che, quando la retina viene danneggiata da una forte luce, aumenta la produzione di una molecola chiamata Ccl2, che a sua volta richiama i macrofagi verso l’occhio come se fossero api attratte dal polline. Infine i macrofagi portano un’altra proteina (chiamata C3), che ricopre le cellule fotosensibili e le fa morire. Se si riuscisse a interrompere questo meccanismo dannoso si potrebbe riuscire a salvare la vista nei malati di AMD, che rischiano di perdere la visione centrale. In ogni caso la via maestra resta uno stile di vita corretto: per prevenire o rallentare la degenerazione maculare legata all’età bisogna rinunciare al fumo, seguire una dieta ricca e varia (contenente vitamine e Omega-3) e praticare regolarmente l’esercizio fisico ( clicca qui per approfondire).

Fonte principale: The Vision Centre

Ultima modifica: 7 luglio 2011.

Oms, oltre un miliardo i disabili nel mondo

Rapporto pubblicato con la Banca Mondiale: i governi intervengano contro le barriere architettoniche

Più di un miliardo. A tanto ammontano i disabili calcolati su una popolazione pari a circa sei miliardi e mezzo di persone. La stima ci arriva da una fonte autorevole qual è l’OMS che, assieme alla Banca Mondiale, nel 2011 ha pubblicato il suo primo rapporto sulla disabilità nel mondo. Sollecitando al contempo i governi a prendere provvedimenti per migliorare i servizi e i programmi per liberare il potenziale delle persone che, in quindici casi su cento, soffrono di qualche menomazione (tra cui quella visiva).

Tra i problemi proposti ci sono anche le ormai celebri barriere architettoniche che, in qualche modo, rappresentano una forma di discriminazione. Mediamente i disabili hanno non solo una salute peggiore, ma sono anche meno istruiti, hanno meno opportunità lavorative e un tasso più elevato di povertà.

“La disabilità – ha puntualizzato l’ex Direttrice Generale dell’Oms Margaret Chan – fa parte della condizione umana. Quasi ognuno di noi, in qualche momento della vita, diverrà permanentemente o temporaneamente disabile. Dobbiamo fare di più per spezzare le barriere che segregano i disabili, che vengono spinti forzatamente ai margini della società”.

Nella maggior parte dei casi la cecità e l’ipovisione sono evitabili. Secondo i dati pubblicati nel 2010 i disabili visivi erano 285 milioni, una cifra che si è ridotta a 253 milioni in occasione della pubblicazione del più recente Rapporto OMS del 2017.

Per leggere il Rapporto mondiale sulla disabilità 2011 clicca qui.

Pagina pubblicata il 10 giugno 2011. Ultima modifica: 12 ottobre 2018

Fonte: Oms

‘Illuminati’ nuovi meccanismi della visione

Full-size image‘Illuminati’ nuovi meccanismi della visione I geni ‘in rete’ regolano l’espressione di una proteina fotosensibile 10 giugno 2011 – Una nuova luce è stata gettata sui meccanismi genetici che regolano la visione. Il modo in cui i vari geni interagiscono è ora un po’ meno misterioso grazie a un’équipe internazionale di ricercatori che hanno lavorato sia negli Usa che in Giappone e in Germania. Il lavoro – finanziato tra l’altro dal National Eye Institute americano – è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Cell. Per comprendere come vengano regolati geneticamente i meccanismi della visione gli scienziati hanno studiato il moscerino della frutta (drosophila) evidenziando come diversi geni lavorino assieme mettendosi ‘in rete’ tra loro. Nell’occhio della drosophila le modalità d’espressione delle rodopsine – proteine sensibili alla luce – determinano almeno otto diversi sottotipi di fotorecettori . Si è scoperto che l’espressione delle rodopsine è regolata da un fattore di trascrizione genetico chiamato defective proventriculus (dve). “Sappiamo che i geni operano in combinazione – ha affermato Robert Johnston, uno degli autori dello studio, che lavora presso l’Università di New York –, ma la coerenza dell’interazione tra i tipi cellulari non è ben compresa. Noi abbiamo dimostrato come queste reti funzionino collegando diversi tipi cellulari, con un meccanismo che fa sì che le rodopsine siano presenti nelle cellule giuste”.

Fonti: Cell , New York University.

I rischi del fumo secondo l’Istituto Superiore di Sanità

Campagna contro il fumo passivo (Oms)

Campagna contro il fumo passivo (Oms)I rischi del fumo secondo l’Istituto Superiore di Sanità Tracciato l’identikit del fumatore italiano: giovani più consapevoli, ma il vizio non tramonta 7 giugno 2011 – Il nuovo allarme si chiama polonio ed è contenuto nelle sigarette: lo ha denunciato la settimana scorsa l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il quale ha evidenziato che si tratta di una sostanza cancerogena, una delle più potenti contenute nel fumo. “I valori ottenuti dalle analisi – scrive l’ISS – sul tabacco… hanno rivelato che il rischio biologico per un fumatore di 20 sigarette al giorno per un anno sarebbe paragonabile a circa 25 radiografie al torace”. Il polonio, una sostanza radioattiva, è contenuto nei fertilizzanti usati nelle piantagioni di tabacco (ricchi di polifosfati contenenti radio e piombo). “Con la combustione delle sigarette – puntualizza l’Istituto Superiore di Sanità – il fumo diventa radioattivo e piombo e polonio raggiungono l’apparato broncopolmonare”. Inoltre secondo l’AMD Alliance il tabacco accresce anche il rischio di provocare una malattia oculare quale la degenerazione maculare legata all’età ( AMD ). L’amante delle “bionde” in Italia ha iniziato a fumare a 17 anni influenzato dagli amici e fuma mentre guida. Il problema è che generalmente non conosce i centri antifumo ed è contrario a estendere il divieto nelle aree pubbliche aperte. La salute... può andare in fumo Nel Belpaese la percentuale dei fumatori che ha iniziato prima dei 15 anni è diminuita costantemente negli ultimi tre anni: 19,8% nel 2009, 17,8% nel 2010 e 15,7% nel 2011. A fronte degli 11,8 milioni di tabagisti, pari al 22,7% della popolazione, si collocano 7,8 milioni, pari al 15% della popolazione, che hanno smesso di fumare da più 6 anni (per motivi di salute o per una maggiore consapevolezza dei danni). Secondo l’ISS in Italia l’80,2% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non ha mai fumato. È la percentuale nettamente maggiore rispetto a tutte le altre fasce di età. Il 72,8% dei giovani fumatori tra 15-24 anni fuma meno di 15 sigarette al giorno. I giovani tra i 15-24 anni rappresentano l’unica fascia di età in cui in Italia il numero dei fumatori è diminuito tra il 2010 e il 2011 (dal 21,9% al 18,8%). L’Oms ha sottolineato, in occasione della Giornata mondiale contro il tabacco che si è celebrata lo scorso 31 maggio, che quest’anno il fumo ucciderà nel mondo quasi 6 milioni di persone, compresi 600mila non fumatori (a causa del fumo passivo). Se non si correrrà ai ripari entro il 2030 le vittime potrebbero salire, sempre stando all’Oms, a 8 milioni.

Fonti principali: ISS, AMD Alliance, Oms.

Battaglia genetica contro le degenerazioni retiniche

Battaglia genetica contro le degenerazioni retiniche Bloccando due molecole di microRNA si potrebbe prevenire la degenerazione maculare legata all’età 7 giugno 2011 – Bloccare la crescita anomala di vasi sanguigni che infestano la retina. È lo scopo di una ricerca condotta presso il Southwestern Medical Center, che ha consentito di individuare due piccole molecole di Rna – chimicamente ‘cugine’ del Dna – in grado di sopprimere lo sviluppo incontrollato di vasi in malattie oculari come la degenerazione maculare legata all’età ( AMD ). Durante lo studio, condotto negli Stati Uniti, i ricercatori sono riusciti a rendere ‘silenti’ due membri della famiglia dell’Rna (miR-23 e miR-27), che possono causare neovascolarizzazione coroideale, provocando la perdita della visione centrale in seguito a emorragie locali (ad esempio nel caso della cosiddetta forma essudativa dell’AMD, considerata quella più grave perché a più rapida evoluzione). Generalmente il corpo è capace di bilanciare i fattori di accrescimento dei vasi sanguigni (VEGF) con quelli inibitori (anti-VEGF). Quando si crea uno squilibrio, tuttavia, si possono presentare una serie di patologie debilitanti. L’inibizione della proteina che stimola la formazione dei capillari è una delle strade a cui si ricorre per combattere le malattie vascolari retiniche: “Vogliamo vedere – ha affermato Shusheng Wang, coautore dello studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences – se una combinazione di microRNA e di farmaci antiangiogenici (normalmente impiegati contro la forma umida dell’AMD, ndr) possano avere un effetto sinergico sulla progressione della degenerazione maculare”.

Fonte: UT Southwestern Medical Center

Ultima modifica: 9 giugno 2011