Giornata nazionale del cieco

Non vedente con accompagnatore

Non vedente con accompagnatoreGiornata nazionale del cieco Si è celebrata il 13 dicembre: necessaria più formazione e integrazione per i disabili visivi 14 dicembre 2010 – Più formazione e accompagnamento per i disabili visivi, evitando tagli dei fondi al Ministero dell’Istruzione sul fronte dell’integrazione scolastica. Sono questi i leitmotif della Giornata Nazionale del Cieco, di cui il 13 dicembre si è celebrata la 52° edizione all’insegna del lavoro e della cultura per una maggiore inclusione sociale. Non è mancata una riflessione a voce alta di Tommaso Daniele, Presidente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti: “L’inserimento a pieno titolo nella società non può mai prescindere dal pieno sviluppo delle potenzialità personali, delle inclinazioni, delle passioni”; “nella vita di oggi gli aspetti immateriali, la conoscenza, il sapere, diventano armi formidabili per l’affermazione di sé, in ogni ambito, al di là di ogni difficoltà”.Il Presidente nazionale dell'UICI Tommaso Daniele “Di questi tempi – ha incalzato il Presidente Daniele – il processo d’integrazione scolastica dei nostri ragazzi subisce un momento di crisi, con i tagli dei fondi al Ministero dell’Istruzione che provocano sofferenza all’area del sostegno e delle attività integrative speciali, compromettendo la possibilità di una formazione integrale. Ma, oltre alla scuola, grandi passi avanti sono stati fatti sul versante dell’accessibilità alla cultura, con le esperienze dei musei tattili e quelle del libro parlato, oltre al progetto Lia (Libro italiano accessibile)”. Ricordiamo che, solo in Italia, secondo l’Istat risiedono 362.000 non vedenti, mentre nel mondo – stando ai dati preliminari Oms 2010 – vivono circa 40 milioni di ciechi: si tratta di una ‘massa critica’ straordinariamente elevata. Tra gli handicap sensoriali la cecità è probabilmente la più invalidante: si calcola che nei normodotati oltre l’80% delle informazioni giunga al cervello attraverso gli occhi.

Fonti principali: Superabile, UICI, Oms, Istat.

Ultima modifica: 21 dicembre 2010.

Tentata la rigenerazione del nervo ottico

Journal of Neuroscience (copertina)

Journal of Neuroscience (copertina)Tentata la rigenerazione del nervo ottico Esperimenti effettuati a Boston su cavie di laboratorio; ma l’approccio potrebbe essere promettente anche sugli esseri umani 13 dicembre 2010 – Rigenerare il nervo ottico , il filo biologico che collega la retina al cervello: il sogno di molti pazienti ed oculisti si avvicina sempre di più alla realtà, almeno a livello sperimentale. Un’équipe di ricercatori del Children’s Hospital di Boston, infatti, è riuscita a far ricrescere dei nervi danneggiati attivando una serie di meccanismi biochimici e ‘bloccando’ un gene. L’effetto di rigenerazione del nervo ottico è stato ottenuto affrontando il problema su più fronti (approccio sinergico): si è ‘scommesso’ su una proteina (oncomodulina) in grado di promuovere la rigenerazione cellulare delle fibre nervose, i cui effetti sono stati potenziati mediante una piccola molecola (chiamata cAMP); inoltre è stato inibito un gene (il PTEN) che, mediante un enzima, riesce a bloccare la ricrescita cellulare. Anche se la strada maestra per curare malattie come il glaucoma resta la prevenzione (bisogna instillare generalmente colliri per abbassare la pressione dell’occhio), questi studi potrebbero essere utili per curare una serie di malattie neurodegenerative e le vittime di traumi oculari con danni al nervo ottico. Per ora, tuttavia, gli esperimenti sono stati condotti solo su cavie di laboratorio. In ogni caso, se il successo degli esperimenti condotti negli Stati Uniti verrà confermato si potrà iniziare la sperimentazione sull’uomo: quest’approccio può essere promettente. Referenza originale: Takuji Kurimoto, Yuqin Yin, Kumiko Omura, Hui-ya Gilbert, Daniel Kim, Ling-Ping Cen, Lilamarie Moko, Sebastian Kügler, and Larry I. Benowitz, “Long-Distance Axon Regeneration in the Mature Optic Nerve: Contributions of Oncomodulin, cAMP, and pten Gene Deletion”, J. Neurosci. 2010 30: 15654-15663; doi:10.1523/JNEUROSCI.4340-10.2010

Fonte: Children’s Hospital Boston

Maggiori protezioni contro gli infortuni oculari

Lavoro di saldatura di travi di ferro

Lavoro di saldatura di travi di ferro Maggiori protezioni contro gli infortuni oculari Al lavoro i traumi oftalmici si possono prevenire in sette casi su dieci. Il Vision Council statunitense: maggiori precauzioni per mansioni a rischio 10 dicembre 2010 – Ogni giorno circa duemila lavoratori americani sono colpiti da traumi oculari prevenibili. Il Vision Council statunitense ha lanciato l’allarme: occorrono più protezioni degli occhi quando si svolgono mansioni a rischio. Secondo le stime tre lavoratori su cinque non indossavano, al momento del trauma, alcuna protezione oppure ne avevano una inadeguata. Oltre alle disposizioni di legge da rispettare c’è però anche un’attenzione individuale alla propria salute: si va dagli occhiali di protezione agli schermi con filtri (ad esempio per la saldatura ad alta temperatura), passando per gli elmetti e la maschere facciali filtranti (per difendersi, ad esempio, dalle esalazioni nocive all’interno di alcune industrie chimiche). Basti pensare che i traumi oculari che avvengono nel mondo del lavoro si possono prevenire in sette casi su dieci. Dopo le mani e i piedi sono gli occhi ad essere i più colpiti: segno che mancano adeguate misure di protProf. Filippo Crucianiezione, data la delicatezza dell’organo. Proprio di questi temi si è discusso anche in Italia lo scorso 8 ottobre, in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Oftalmologia Legale che si è svolto a Milano (SIOL). “Quella da trauma – ha spiegato il Prof. Filippo Cruciani, docente presso l’Università Sapienza di Roma – è la prima causa di cecità monolaterale (che colpisce un solo occhio, ndr ) in età lavorativa: è un problema importante. Secondo studi nostri e stando a quello che dice un registro americano, gli infortuni sono prevenibili al 70%. Inoltre la gravità del trauma è inversamente proporzionale all’età: quanto più si è giovani tanto più la prognosi è peggiore. Nel mondo lavorativo italiano l’occhio è la terza sede anatomica per infortunio, dopo la mano e il piede (dati Inail)”. Gli uomini, ha rilevato l’American Academy of Ophthalmology, sono colpiti tre volte più frequentemente rispetto alle donne dai traumi oculari. Negli Usa, quindi, è il sesso maschile a ‘farsi carico’ del 73,5% degli incidenti, il più delle volte domestici (52% dei casi). Complessivamente ben due milioni e mezzo di americani sono soggetti annualmente a traumi oculari. Oltreoceano un trauma all’occhio su quattro avviene in casa: in un caso su quattro mentre si gioca o si pratica sport, per un altro quarto mentre si effettuano riparazioni e, per il resto, soprattutto mentre si lavora in giardino. Quasi la metà dei traumi oculari sono, negli Usa, a danno di persone tra i 30 e i 64 anni, mentre i bambini con meno di 12 anni incidono per il 12%. Oltre il 40% di essi avviene tra mezzanotte e le sette del mattino. Per tutti questi motivi anche l’American Academy raccomanda l’impiego di occhialini protettivi a norma di legge. (Leggi anche “ I rischi oculari del fai-da-te “).

Fonti di riferimento: The Vision Council, SIOL (ottobre 2010), American Academy of Ophthalmology.

Dieta a base di pesce contro l’AMD

Forma secca della degenerazione maculare legata all'età (attualmente considerata non trattabile con farmaci)

Forma secca della degenerazione maculare legata all'età (attualmente considerata non trattabile con farmaci)Dieta a base di pesce contro l’AMD La retinica degenerativa può essere contrastata assumendo omega-3 10 dicembre 2010 – Retina più sana… grazie al pesce e ai frutti di mare. Se il fine tessuto fotosensibile dei nostri occhi ha bisogno, per nutrirsi, di vitamine e sali minerali, non ci si può dimenticare dei celebri omega-3 che si possono assumere mediante un’apposita dieta ittica. La quale, secondo uno studio americano, fa particolarmente bene alla macula, il centro della retina. Così è più difficile che progredisca una malattia come la degenerazione maculare legata all’età ( AMD ) nella sua forma più comune, detta ‘secca’ o ‘atrofica’, che ai suoi ultimi stadi può compromettere la visione centrale. Test di Amsler: i malati di AMD osservano una deformazione delle linee rette in prossimità del centro del campo visivo e una macchia più scura o di non visione Che gli omega-3 abbiano un effetto protettivo è stato confermato mediante un questionario compilato quasi da 2.400 persone di età compresa tra i 65 e gli 84 anni (su un campione casuale di 2520 individui). La maggioranza di esse non soffrivano di AMD (1.942 persone), mentre le altre ne erano affette in misura variabile: 227 avevano una forma precoce, 153 intermedia e 68 avanzata. “Il nostro studio – ha affermato Sheila West della Johns Hopkins School of Medicine – corrobora scoperte precedenti secondo cui assumere pesce e frutti di mare ricchi di omega 3 può proteggere dalla forma avanzata di AMD”: mentre generalmente i partecipanti dello studio assumevano almeno una porzione di pesce o di frutti di mare ogni settimana, le persone affette dalla forma avanzata di AMD erano significativamente inclini ad assumerne una quantità inferiore.

Link utile: AMD Onlus

Fonti: American Academy of Ophthalmology, Ophthalmology.

Tre giorni di check-up oculistici in Puglia

Controllo oculistico gratuito

Controllo oculistico gratuitoTre giorni di check-up oculistici gratuiti in Puglia A Manfredonia, dal 9 all’11 dicembre 2010, controlli voluti dall’Uici di Foggia 9 dicembre 2010 – Scongiurare la cecità mediante una visita oculistica di controllo è possibile se la diagnosi è tempestiva. L’opportunità si può cogliere gratuitamente da oggi fino all’11 dicembre in Puglia, a Manfredonia (Foggia), grazie a un camper attrezzato messo a disposizione dall’Agenzia internazionale per prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus. L’iniziativa è stata organizzata dalla sezione provinciale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti foggiana, in collaborazione col Centro culturale Diomedes e col Comitato provinciale della IAPB (Sezione italiana). Unità mobile oftalmica (camper attrezzato) I check-up oculistici si rivolgono, nella mattinata di giovedì 9 e venerdì 10 dicembre 2010 solo ai bambini delle materne, mentre al pomeriggio (dalle 15 alle 19) sono aperti a tutta la cittadinanza: un’Unità mobile oftalmica sosta in via Elvio Giustino 12. L’iniziativa si concluderà sabato, quando si celebrerà la 52° Giornata Nazionale del Cieco: in mattinata, dalle 9 alle 13, allo stesso indirizzo si potrà approfittare di nuovo dei controlli oculistici gratuiti. Il primo cittadino di Manfredonia, Angelo Riccardi, è particolarmente entusiasta dell’iniziativa. “Iniziative simili – ha spiegato Michele Corcio, Presidente della Sezione foggiana dell’Unione italiana ciechi – sono sempre particolarmente gradite dai cittadini, specie da coloro che trascurano molto la propria salute. La gratuità delle visite oculistiche permette a tanti cittadini di farsi controllare la vista per la prima volta e scoprire così che vi possono essere anche patologie silenti“ (come il glaucoma). Sabato 11 dicembre, alle ore 18, verrà offerto un concerto ad amici e sostenitori presso il Teatro comunale di Manfredonia. La manifestazione, che sarà ad inviti, “ha lo scopo – scrive l’Unione italiana ciechi di Foggia – di sollecitare l’attenzione delle pubbliche amministrazioni e dei privati cittadini sulle molte e gravi problematiche dei ciechi e degli ipovedenti, nonché per promuovere la cultura per la prevenzione delle patologie oculari”. La serata sarà allietata da diversi momenti musicali.

Fonte di riferimento: UICI di Foggia

Glaucoma, occhio al ‘ladro’ della vista

La misurazione periodica della pressione oculare può salvare la vista

La misurazione periodica della pressione oculare può salvare la vistaGlaucoma, occhio al ‘ladro’ della vista Ridurre la pressione oculare è, il più delle volte, fondamentale per salvare il nervo ottico 3 dicembre 2010 – Abbassare la pressione oculare: è questa la parola d’ordine per la maggior parte dei malati di glaucoma , una malattia subdola che può mettere a repentaglio la salute visiva. Se non curata, infatti, la pressione troppo alta esercitata sul nervo ottico può danneggiarlo in modo irreparabile. Per questo la Fondazione G. B. Bietti di Roma, che inaugurerà un centro dedicato esclusivamente al glaucoma, spiega che ridurre la pressione oculare diminuisce il rischio di cecità in misura compresa tra il 13% e il 19% per ogni millimetro di mercurio (mmHg, unità di misura del tono dell’occhio). Un aspetto sorprendente della ricerca, effettuata su quasi mille persone, è che oltre il 35% dei soggetti non si sottoponeva abitualmente alla misurazione della pressione dell’occhio. Il 65% delle persone controllate aveva, inoltre, un familiare affetto da glaucoma, dunque era particolarmente a rischio. Il 30% aveva una pressione oculare tale da poter beneficiare di un trattamento locale, l’11% soffriva di diabete e il 5% una pressione oculare superiore al limite di 21 mmHg senza presentare danni funzionali. Il Presidente della Fondazione Bietti è Mario Stirpe che, tra l’altro, presiede la Commissione Nazionale per la Prevenzione della Cecità presso il Ministero della Salute, di cui fa parte anche l’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus (clicca qui per approfondire).

Fonte principale: Fondazione G. B. Bietti

Terza età, over 65 italiani pigri e in sovrappeso

Anziane... in forma (Australia)

Anziane... in forma (Australia)Terza età, over 65 italiani troppo pigri Nuovo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità presentato oggi a Roma 3 dicembre 2010 – Anziani italiani troppo pigri: sono fuori forma, si muovono poco e non sono motivati a migliorare lo stile di vita. È questo il ‘verdetto’ dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), partner italiano del progetto europeo Care of Health Advertising New Goals for Elderly people (CHANGE). Assieme ad altri quattro Paesi membri dell’Unione Europea (Austria, Spagna, Polonia e Lituania) è stato, infatti, ‘radiografato’ lo stile di vita degli ultrasessantacinquenni. I dati vengono presentati oggi presso l’ISS, durante il workshop “Invecchiare oggi: una sfida per il domani”. Il campione di anziani italiani, nel complesso, si è mostrato più “pigro” degli altri. Infatti, al di là della percentuale di soggetti sovrappeso più elevata di tutti e del più elevato indice di massa corporea medio più elevato (Body Mass Index o BMI), gli italiani sembravano essere anche quelli meno interessati a tenere uno stile di vita più attivo e dinamico. Secondo il rapporto l’indice di massa corporea calcolato sulla base dei parametri fisiologici registrati nel campione indica che la popolazione è tendente al sovrappeso: infatti nel complesso il 68% degli anziani ha un Body Mass Index superiore a 25, quindi classificabile come sovrappeso, con una forbice che va dal 50% della Spagna al 78% dell’Italia. jogging Gli antidoti quali sono? “Il camminare, per esempio, oltre ad essere – afferma il dott. Giustini, responsabile scientifico del progetto – un’occasione frequente per fare un po’ di attività fisica, sembra anche essere l’attività maggiormente implementabile sia in termini di frequenza settimanale, sia in termini di durata. In alcune realtà, ed è il caso proprio dell’Italia, il ballo, attività per eccellenza socializzante, ha mostrato in seguito all’intervento del mediatore sanitario un incremento significativo in termini di frequenza”. Lo stile di vita, ricorda l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus, è importante anche per mantenere una buona salute oculare. Ci sono studi internazionali che dimostrano come, praticando regolarmente l’esercizio fisico, si possa contribuire a prevenire o a ritardare sia la cataratta che la degenerazione maculare legata all’età (AMD). Per combattere quest’ultima è particolarmente importante una dieta ricca e varia, ricca di vitamine, sali minerali, di Omega-3 e Omega-6. Inoltre, il sovrappeso può favorire il diabete o, comunque, essere ad esso correlato, con annesso rischio di contrarre la retinopatia diabetica, una malattia oculare che può provocare ipovisione o cecità.

Leggi anche: “Attività fisica, ecco le raccomandazioni dell’Oms

Fonti: ISS, IAPB Italia onlus.

Emergenza disabilità

Emergenza disabilità Il 3 dicembre si è celebrata con l’Oms la Giornata mondiale dei disabili: sono 650 milioni nel mondo Una persona su dieci nel mondo è disabile: a sostenerlo è l’Oms, che il 3 dicembre ha celebrato la Giornata mondiale dedicata ai portatori di handicap. In tutto si calcola che i disabili siano 650 milioni. Secondo le stime preliminari Oms del 2010 i ciechi sono 40 milioni e gli ipovedenti 245 milioni. A livello oculistico le principali cause sono la cataratta (53% dei disabili visivi), il glaucoma (9%) e la degenerazione maculare legata all’età (6%).Non vedente con accompagnatore Questa mole enorme di individui richiede assistenza sanitaria e riabilitazione, a cui dovrebbero avere accesso: “La giornata mira a promuovere le tematiche della disabilità – scrive l’Organizzazione mondiale della sanità – e a mobilitare il sostegno in favore della dignità, i diritti e il benessere delle persone con disabilità. Cerca anche di accrescere la consapevolezza dei progressi che possono derivare dall’inclusione delle persone con disabilità in tutti gli aspetti della vita”. L’obiettivo dell’Oms è principalmente quello di migliorare la qualità della vita dei disabili. L’attuale piano d’azione è quinquennale e giunge sino al 2011, concentrandosi anche sulla necessità della riabilitazione. “Le cause più comuni di menomazione e disabilità – si legge nel piano d’azione – includono malattie croniche come il diabete, malattie cardiovascolari e cancro”. Tra l’altro il diabete può causare seri danni alla retina (vedi retinopatia diabetica ). Notizia pubblicata il 30 novembre 2010. Ultimo aggiornamento: 3 dicembre 2010.

Fonte: Oms

L’inquinamento restringe i vasi retinici

Secondo ricercatori americani i mutamenti microvascolari osservabili sul fondo oculare sono associati a un maggior rischio cardiovascolare

2 dicembre 2010 – L’inquinamento fa restringere i vasi sanguigni della retina: lo hanno concluso ricercatori americani dell’Università del Michigan e dell’Università di Washington. Misurando il diametro delle arteriole della retina di 4.607 persone – di cui è stata scattata una foto del fondo oculare – si sono resi conto che a lungo andare esso si riduce e, tra l’altro, aumentano i rischi cardiovascolari.

La ricerca è stata condotta su persone di età compresa tra i 46 e gli 87 anni inizialmente prive di malattie cardiache (anni 2000-2). Dopodiché si sono valutate le concentrazioni di polveri sottilissime (PM2,5), capaci di penetrare a fondo nei polmoni, e si è trovata una correlazione tra la riduzione del diametro delle arteriole retiniche e i maggiori livelli d’inquinamento (tenendo conto anche dello stile di vita, del gruppo etnico, del fumo di sigaretta, dell’indice di massa corporea, ecc.). Si è concluso che sono più a rischio di problemi cardiovascolari e hanno vasi retinici più piccoli gli anziani che sono vissuti in città.

“Queste scoperte – scrivono i ricercatori su PLOS Medicine – suffragano l’ipotesi secondo cui importanti fenomeni vascolari sono associati a piccoli incrementi dell’esposizione all’aria inquinata a breve o a lungo termine, persino agli attuali livelli d’inquinamento, e corroborano ulteriormente le associazioni osservate tra l’inquinamento atmosferico e lo sviluppo e l’esacerbazione di malattie cardiovascolari”.

Referenza originale: Adar SD, Klein R, Klein BEK, Szpiro AA, Cotch MF, et al. (2010) Air Pollution and the Microvasculature: A Cross-Sectional Assessment of In Vivo Retinal Images in the Population-Based Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis (MESA). PLoS Med 7(11): e1000372. doi:10.1371/journal.pmed.1000372

Fonte: PLOS
Ultima modifica: 1 marzo 2018

Allenamento visivo contro il declino dovuto all’età

Riabilitazione visiva

Riabilitazione visivaAllenamento visivo contro il declino dovuto all’età Si possono migliorare le capacità visive anche dopo i 65 anni grazie alla plasticità cerebrale 1 dicembre 2010 – La vista si può migliorare con l’allenamento anche se si è anziani. A sostenerlo sono i ricercatori dell’Università della California-Riverside e della Boston University. In un articolo intitolato “Apprendimento percettivo, invecchiamento e miglioramento delle performance visive”, pubblicato sul Journal of Vision, un gruppo di psicologi ha condotto una serie di esperimenti per stabilire se una serie di compiti visivi possono migliorare le capacità visive anche dopo i 65 anni. Già dopo due giorni di addestramento visivo con sessioni da un’ora circa si sono notati miglioramenti che si sono mantenuti anche per tre mesi. Sono stati presentati diversi stimoli, ad esempio delle lettere su uno sfondo a righe. “Questi risultati – conclude l’Università della California-Riverside – dimostrano un alto grado di plasticità cerebrale tra gli anziani e suggeriscono che questa tecnica sia utile per contrastare il declino della vista dovuto a un normale invecchiamento”. Dunque un’opportuna stimolazione e la riabilitazione possono essere fruttuose per ‘allenare’ il cervello e, nel caso in cui si sia ipovedenti, per imparare a sfruttare al meglio il campo visivo residuo.

Fonte: University of California-Riverside