fbpx Skip to content

Come si fa a mantenere sani i propri occhi?

Prevenzione, stili vita, stagioni, lenti a contatto e arrossamenti. Come comportarsi in diverse situazioni per aver cura della vista.

Il segreto per mantenere in salute i nostri occhi è, innanzitutto, quello di condurre uno stile di vita sano, di non esporli ad agenti nocivi e di sottoporsi periodicamente a visite oculistiche.

È importante seguire un’alimentazione corretta, ricca e varia con frutta e verdura in abbondanza, [Secondo l’OMS minimo 400 grammi al giorno (Link per approfondire)]. È importante, inoltre, praticare quotidianamente almeno mezz’ora di attività fisica, evitare sostanze tossiche per l’organismo (come il fumo) e non esporsi troppo ai raggi solari senza occhiali scuri dotati di filtri a norma di legge (soprattutto d’estate, al mare e in montagna). Inoltre bisogna mettersi gli occhiali correttivi eventualmente prescritti da un oculista per evitare uno sforzo oculare eccessivo o improprio (astenopia).

Quanto contano gli aspetti genetici?

Chiaramente la salute oculare è influenzata da fattori genetici: esistono patologie oculari ereditarie più o meno gravi (degenerazioni retiniche, ecc.) o che, comunque, presentano familiarità (come il glaucoma). Ci sono poi malattie di origine genetica che colpiscono svariati organi e possono coinvolgere indirettamente anche il sistema visivo.

Quanto conta il fattore ambientale?

I fattori ambientali vanno tenuti in grande considerazione. Vivere in zone ad alto tasso d’inquinamento, svolgere la propria attività lavorativa in ambienti polverosi o contaminati da sostanze tossiche aumenta notevolmente il rischio di sviluppare problemi agli occhi (allergie, secchezza oculare, congiuntivite, cheratite, ecc.).

Quali pratiche è importante seguire?

Se un corretto stile di vita e un ambiente sano può tutelarci da molti disturbi oculari, è anche vero che, per preservare la salute dei nostri occhi, è fondamentale la prevenzione. È ovviamente importante eseguire visite oculistiche con cadenza regolare. Questo semplice accorgimento può portare enormi vantaggi:

a) aiuta a fare una diagnosi precoce di malattia (in modo da intervenire in maniera corretta e tempestiva);

b) nei bambini consente di evitare l’occhio pigro (ambliopia);

c) determina una precisa correzione di eventuali vizi refrattivi in modo che la vista non venga sforzata eccessivamente con tutti i disturbi che ne possono derivare (mal di testa, irritabilità, bruciore e rossore oculare, calaziosi, blefarite).

Ogni quanto devo fare una visita oculistica?

Nei bambini è consigliabile un primo controllo alla nascita (test del riflesso rosso) e possibilmente anche a un anno d’età. Se poi non sono stati riscontrati problemi, occorre almeno un’altra visita intorno ai 3-4 anni (età in cui il bambino comincia ad essere collaborante, anche se non riconosce ancora le lettere) e in età prescolare (a 5-6 anni). Per la frequenza dei successivi controlli ci si affida normalmente ai consigli del proprio oculista.

Al di là della periodicità stabilita, si veda anche il calendario suggerito dalla Società Oftalmologica Italiana nel 2019. La periodicità sarà ovviamente maggiore in presenza di specifiche patologie e che può variare anche sensibilmente a seconda dei casi considerati.  È generalmente ritenuta imprescindibile una visita oculistica intorno ai 40 anni; chi ha più di 60-65 anni deve essere ancora più scrupoloso nel sottoporsi annualmente o biennalmente a visite oculistiche (in assenza di particolari patologie o diversa indicazione dell’oculista). Infatti col crescere dell’età aumenta anche l’incidenza di particolari patologie (come la cataratta, la retinopatia diabetica o l’AMD).

Quando ho gli occhi rossi come mi devo comportare?

L’occhio rosso, un disturbo molto frequente e aspecifico, è spesso il segno di un’infiammazione oculare. L’arrossamento è indotto dalla flogosi (infiammazione) e dalla dilatazione dei capillari oculari presenti sulla superficie dell’occhio (a livello della congiuntiva). In base alle cause che lo determinano vanno presi provvedimenti diversi.

Le cause che inducono l’arrossamento oculare sono varie: può essere di origine virale, allergica, batterica, può trattarsi di un attacco acuto di glaucoma, essere di origine traumatica, causato dall’aria troppo secca o dall’esposizione al sole senza adeguata protezione [[occhiali da sole dotati di filtri a norma di legge e marchio CE]].

In linea di massima si può distinguere un arrossamento dell’occhio di tipo transitorio (della durata di 1-2 giorni al massimo), che generalmente non ha conseguenze rilevanti: nei casi più banali, se non è presente un corpo estraneo nell’occhio, sarà utile l’impiego di lacrime artificiali.

Quando l’arrossamento è invece persistente o si manifesta in maniera ricorrente è il caso di consultare un oculista, che potrà prescrivere un antibiotico specifico e, in alcuni casi, colliri cortisonici. Inoltre bisogna correggere bene i difetti visivi e proteggere gli occhi dagli agenti atmosferici. In ogni caso, è sempre necessaria una diagnosi precisa e non bisogna accontentarsi di rimedi fai-da-te o ricorrere all’autodiagnosi, che può essere del tutto fuorviante.

Gli accorgimenti per proteggere gli occhi variano stagionalmente?

Le regole di base da seguire citate in precedenza ovviamente vanno seguite durante tutto l’anno; tuttavia a seconda dei cambiamenti climatici o dei luoghi che si frequentano normalmente, potrebbe risultare utile qualche altro accorgimento aggiuntivo a seconda delle stagioni.

Ad esempio, se compare un arrossamento oculare durante il periodo primaverile accompagnato da prurito e gonfiore palpebrale, lacrimazione, fastidio alla luce (fotofobia), è necessario accertarsi se sia in atto una congiuntivite allergica ed impostare, grazie all’oculista, la terapia più opportuna (che varierà in base alla severità dei sintomi).

Durante la stagione estiva, invece, è consigliabile indossare sempre gli occhiali scuri, soprattutto durante le ore più luminose della giornata; se si è portatori di lenti a contatto bisogna evitare di utilizzarle quando si va al mare o in piscina (approfondisci).

In autunno e inverno, essendo più frequenti i malesseri di stagione da raffreddamento, bisogna prestare più attenzione ai disturbi oculari. Ad esempio le congiuntiviti virali sono spesso la conseguenza d’infezioni delle vie respiratorie superiori (laringiti e faringiti) o di un raffreddamento. La causa più frequente di questo tipo di congiuntiviti è appunto il virus del raffreddore (adenovirus). In molti casi la congiuntivite viene trasmessa da persone con cui si è a stretto contatto.

Quant’è importante un sano stile di vita?

Secondo recenti studi è molto importante. Seguire una dieta ricca di vitamine e antiossidanti (presenti nella frutta, verdura e noci), di omega-3 e omega-6 (contenuti nel pesce), può contribuire a proteggere la nostra salute, compresa quella oculare.

Bisogna sempre proteggersi con gli occhiali scuri?

Non sempre, ma solo quando è necessario. L’occhio è particolarmente vulnerabile ai danni provocati dalla luce solare se non si fa ricorso a protezioni adeguate: soprattutto in caso di riverbero è opportuno utilizzare filtri a norma di legge, che proteggono dalla radiazione ultravioletta.

Se si fuma molto quali rischi corrono gli occhi?

Il tabacco aumenta il rischio di tumori (soprattutto ai polmoni) e di malattie cardio-circolatorie, ma è anche uno dei fattori che accrescono la probabilità di essere colpiti da degenerazione maculare legata all’età (AMD), una grave malattia degenerativa della retina che può provocare ipovisione e cecità centrale (particolarmente negli anziani). Inoltre il fumo può irritare direttamente gli occhi (a partire dalla congiuntiva) soprattutto in chi porta lenti a contatto e, secondo recenti studi, aumenta il rischio di cataratta (l’opacizzazione del cristallino è molto comune nella terza età).

Non mi piace portare gli occhiali, posso farne a meno?

Se prescritti da un medico oculista è consigliabile indossare sempre gli occhiali (o, in alternativa, le lenti a contatto, che però presentano maggiori rischi se non utilizzate correttamente). La giusta correzione è fondamentale per non sforzare gli occhi. Non solo bisogna insegnare ai bambini a portare gli occhiali, ma anche dopo i 40 anni spesso servono per leggere da vicino.

Metto spesso le lenti a contatto, potrei avere problemi oculari?

Dipende dall’uso che se ne fa. Chi porta le lenti a contatto (LAC) deve stare molto attento a una corretta igiene e non deve metterle troppe ore al giorno. Il problema principale è la sofferenza della superficie oculare, con annessi rischi di congiuntiviti o cheratiti infettive (che colpiscono la cornea). Le lenti a contatto in realtà non devono sostituire mai completamente gli occhiali, anche se sicuramente offrono a chi le indossa grande comfort (buona qualità visiva, possibilità di essere più liberi quando si pratica uno sport, ecc.).

È infine consigliabile l’utilizzo di lacrime artificiali che tendono a mantenere stabile il film lacrimale che ricopre la superficie oculare, soprattutto quando si portano le lenti a contatto. I sintomi più comuni di un loro abuso sono un’eccessiva lacrimazione e bruciore oculare. L’occhio può diventare rosso (iperemia congiuntivale) e la congiuntiva gonfiarsi (ossia diventare edematosa). La vista generalmente non risulta ridotta, ma se tale evenienza si verificasse bisogna sospettare un coinvolgimento infiammatorio della cornea (cheratite), la quale potrebbe anche presentare delle piccole opacità superficiali (infiltrati).

Leggi anche: Una dieta sana secondo l’OMS (“Healthy Diet“)

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn