Tutela della vista: costituito l’Intergruppo parlamentare
12 giugno 2019
Estate in vista 2019
La cecità del non fare
L’11 giugno conferenza stampa alla Camera dei Deputati trasmessa in streaming. Focus su retinopatia diabetica, glaucoma e maculopatia. Costituito l’Intergruppo parlamentare per stimolare nuove scelte di politica sanitaria e tutelare la vista
La prevenzione al centro delle politiche sanitarie italiane, in particolare a livello oftalmico. In quest’ottica è stato presentato a Roma l’11 giugno 2019, presso la Camera dei Deputati, l’Intergruppo Parlamentare per la Tutela della Vista. Un obiettivo ambizioso, che mira a salvare gli italiani dalla cecità mediante buone pratiche sanitarie. L’iniziativa è stata presa da un gruppo di Senatori e Deputati anche a seguito di una serie di iniziative di sensibilizzazione promosse dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità-IAPB Italia onlus, che ha effettuato uno screening delle patologie ottico-retiniche presso i due rami del Parlamento. Sono almeno tre milioni gli italiani colpiti da malattie della vista che coinvolgono la retina e il nervo ottico: retinopatia diabetica, glaucoma e maculopatia, ognuna delle quali conta circa un milione di persone affette. L’On. Paolo Russo, Presidente Intergruppo Parlamentare Tutela della Vista, ha affermato pertanto che “la prevenzione è una necessità assoluta”. Oggi, infatti, ha incalzato il dott. Marco Verolino, Responsabile di oculistica Ospedali Riunioni Area Vesuviana ASL Napoli 3 Sud, “la migliore cura dell’apparato visivo resta la prevenzione”. Tra gli intervenuti c’è anche l’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus, che ha dichiarato:La parola prevenzione è forse quella più nobile… Se poi parliamo di prevenzione della cecità allora questa diventa meravigliosa, soprattutto per me che ho perso la vista a 9 anni a causa di un ordigno bellico… Noi diciamo che i cittadini devono sempre farsi visitare da un oculista… La prevenzione si deve effettuare sin dalla nascita e forse, se possibile, anche prima (sin dalla gestazione).Il prof. Filippo Cruciani, referente scientifico della IAPB Italia onlus, ha spiegato
La ricerca è impegnata su vari fronti e qualche risultato lo ha già dato, ma ciò su cui bisogna soprattutto puntare è la prevenzione, sia primaria che secondaria. Primaria vuol dire sostanzialmente stile di vita, mentre la secondaria consiste nella diagnosi precoce, quando la malattia è ancora allo stato asintomatico; purtroppo l’attitudine alla prevenzione è ancora molto bassa nel nostro Paese.Comunicato stampa SOCIAL MANIFESTO
Relatori
- On. Paolo Russo, Presidente Intergruppo Parlamentare Tutela della Vista (FI)
- Avv. Giuseppe Castronovo, Presidente IAPB Italia onlus
- On. Guido De Martini, Componente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati (Lega)
- Dott. Marco Verolino, Responsabile di oculistica Ospedali Riunioni Area Vesuviana ASL Napoli 3 Sud
- Prof. Filippo Cruciani, referente scientifico IAPB Italia onlus
Attached documents
Campagna in Togo
Gazzetta del Mezzogiorno
“Tutela vista contro retinopatia, glaucoma e maculopatie”
di N. Simonetti
11 giugno 2019
Conferenza stampa alla Camera
Videochat con l’oculista
Il 13 giugno il prof. Teresio Avitabile ha parlato di distacco di vitreo, fosfeni e corpi mobili durante la diretta Facebook della IAPB Italia onlus
Accendiamo i riflettori sulla salute visiva. Una serie di temi a carattere oftalmico sono stati trattati durante le videochat dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus.
Sono stati invitati a parlare una serie di specialisti di alto profilo. L’ultima intervista è stata quella di giovedì 13 giugno al prof. Teresio Avitabile – Direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Catania, ordinario di oculistica e Segretario SOI – che ha parlato di “Distacco di vitreo, fosfeni e corpi mobili”, ossia dei vari problemi generati dal “gel” contenuto nei nostri occhi: ai rischi di una sua trazione sulla retina (con annessi flash luminosi) e alle sue impurità (filamenti semitrasparenti, puntini più scuri e “ragnatele”, chiamati tecnicamente “miodesopsie”, che possono dare fastidio alla nostra visione).
A condurre le videochat con l’oculista è stata sempre la giornalista Livia Azzariti, uno dei volti più noti della RAI nel campo dell’informazione medico-scientifica.
Come porre domande
Basta inviare entro il giorno precedente ogni puntata un’email con la propria domanda a videochat@iapb.it oppure si può pubblicare un quesito nella forma di post su Facebook persino durante la videointervista. Se non si riesce a seguire la diretta si può rivedere, comunque, la puntata registrata su Facebook.
Gli appuntamenti precedenti
La videochat Facebook del 29 maggio 2019 è stata dedicata alla riabilitazione visiva: ne ha parlato il dott. Filippo Amore, Direttore del Polo Nazionale presso il Gemelli.
La puntata dello scorso 10 maggio è stata dedicata alle malattie oculari in età pediatrica: alle domande ha risposto in streaming il prof. Paolo Nucci, Direttore della Clinica Oculistica Universitaria dell’Ospedale San Giuseppe e Docente di Malattie dell’Apparato Visivo presso l’Università degli Studi di Milano.
Un altro appuntamento con la videochat della IAPB Italia onlus è stato quello col Prof. Aldo Caporossi – Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica del Policlinico Universitario A. Gemelli-IRCCS – che il 15 aprile 2019 ha parlato di astigmatismo e cheratocono in diretta Facebook.
L’appuntamento del primo aprile è stato dedicato alle maculopatie, prima causa di cecità centrale nei Paesi di maggior benessere: ne ha parlato in diretta Facebook l’oculista Monica Varano, direttrice scientifica dell’IRCCS Fondazione G.B. Bietti di Roma.
Il 20 marzo ha parlato di glaucoma il prof. Gianluca Manni, direttore della Clinica Oculistica e del Centro glaucoma del Policlinico Universitario Tor Vergata di Roma (rivedi su Facebook).
L’appuntamento dell’8 febbraio è stato dedicato all’occhio secco: il prof. Alessandro Lambiase, Ordinario di Oftalmologia presso l’Università Sapienza di Roma – che in passato ha lavorato anche col premio Nobel Rita Levi Montalcini effettuando ricerche sulla neurorigenerazione -, il quale ha risposto in diretta alle domande (rivedi la videochat).
Della retinopatia diabetica ha, invece, parlato il prof. Francesco Bandello, Direttore dell’Unità di Oculistica dell’Ospedale San Raffaele di Milano, il 19 novembre 2018 in diretta Facebook.
La precedente puntata del 19 settembre è stata dedicata, invece, alla cataratta: è stato intervistato il Presidente della Società Oftalmologica Italiana (SOI), il dott. Matteo Piovella (l’intervista si può rivedere su Facebook).
Il 25 giugno 2018 il prof. Emilio Balestrazzi, ex Direttore di Oculistica del Policlinico A. Gemelli di Roma (Università Cattolica), aveva parlato di distacco di retina (rivedi la videochat), mentre la prima puntata è stata trasmessa il 30 maggio: è stato intervistato il prof. Filippo Cruciani (già docente di oculistica presso l’Università Sapienza di Roma e Senior Consultant del Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva) (rivedi la videochat).
Social Manifesto 2019
Troppi ipovedenti si sentono discriminati
Lo sostiene JAMA Ophthalmology in uno studio condotto su 7677 partecipanti inglesi over 50
Non solo i ciechi possono essere discriminati, ma naturalmente anche gli ipovedenti. Tanto più che la loro disabilità sovente non è visibile dall’esterno e potrebbero essere persino scambiati per falsi ciechi. Si consideri tra l’altro che nel mondo gli ipovedenti sono molto più numerosi dei non vedenti, complice l’invecchiamento demografico globale.
Uno studio pubblicato su JAMA Ophthalmology ha preso a cuore il benessere psicologico di chi vede poco, pochissimo o per nulla: sono stati analizzati i loro sintomi depressivi, il livello di soddisfazione della vita, la qualità di vita e il senso di solitudine. Gli aspetti psicologici degli ipovedenti e dei ciechi sono stati confrontati con quelli di chi dichiarava di vedere bene, molto bene o perfettamente.
Complessivamente hanno partecipato allo studio 7677 persone a partire dai 50 anni, con un’età media di quasi 67 anni.
A distanza sei anni, quando si è fatto un nuovo controllo, la sensazione di essere discriminati era associata a un maggiore rischio di sintomi depressivi tra coloro che riferivano di vedere poco all’inizio dello studio.
La rivista dell’Accademia americana di oftalmologia (AAO) conclude:
Queste scoperte suggeriscono che gli adulti con un’età più avanzata e menomazione visiva sono più a rischio di sentirsi discriminati. Coloro che hanno vissuto quest’esperienza avevano livelli più alti di sintomi depressivi e solitudine, oltre a una qualità della vita inferiore e a un minore livello di soddisfazione. Un’azione per affrontare questa discriminazione potrebbe aiutare, in queste persone, a mitigare questo maggior rischio tra coloro che vivono uno scarso senso di benessere.
Punti chiave secondo l’OMS (Vision Impairment)
- Globalmente si stima che circa 1,3 miliardi di persone vivano con qualche forma di riduzione visiva più o meno grave;
- Per quanto riguarda la visione da lontano sono 188,5 milioni di persone che vedono meno di 5/10, mentre 217 milioni soffrono di forme medio-gravi ossia sono ipovedenti (da 3/10 a 1/10) e 36 milioni sono cieche.
- 826 milioni di persone vedono molto male da vicino.
- Globalmente le principali cause di riduzione visiva importante sono gli errori refrattivi non corretti e la cataratta.
- Circa l’80% di tutte le forme di “vision impairment” sono considerate evitabili o trattabili (ad esempio grazie a un’operazione come l’intervento di cataratta)
- La maggior parte delle persone che vivono una riduzione delle proprie capacità visive hanno dai 50 anni in su.
Fonti: Jama Ophthalmology, WHO