Prevenire gli effetti del caldo
Il Ministero della Salute pubblica i bollettini sulle ondate di calore. La Croce Rossa ha attivato il numero verde 800-065510
Il caldo attanaglia l’Italia e può mettere a rischio la nostra salute. Cosa si può fare per prevenirne gli effetti negativi? Innanzitutto leggere i bollettini sulle ondate di calore pubblicati dal Ministero della Salute e adottare una serie di accorgimenti (vedi oltre). Inoltre la Croce Rossa Italiana (CRI) mette ora a disposizione un numero verde.
Occhio ai numeri utili
Nel 2019 la CRI ha attivato un nuovo servizio telefonico per tutte le persone, l’800-065510 (disponibile 24 ore su 24), per l’emergenza caldo e i consigli quotidiani relativi alla salute.
Inoltre per ottenere informazioni esiste anche il numero verde di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16.[[Salvo eventuale potenziamento]]
Naturalmente resta sempre valido e utile il numero unico europeo 112 per tutte le emergenze.
Rischio alte temperature, c’è la app
Il sistema ministeriale di monitoraggio delle temperature funziona già in 27 città italiane [[Le città monitorate sono: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo.]]: consente d’individuare le condizioni meteo-climatiche a rischio per la salute, soprattutto nelle persone più vulnerabili (anziani, malati cronici, bambini, donne in gravidanza).
Gli aggiornamenti sono consultabili anche attraverso la app “Caldo e Salute”, realizzata dal Ministero della Salute in collaborazione con il Dipartimento di Epidemiologia del servizio sanitario della Regione Lazio-ASL Roma.[[Disponibile per dispositivi Android su Google Play e per iOS su App Store]]
Consigli utili
Ecco alcuni consigli del Ministero della Salute [[Dispensati già nel 2018]] sui comportamenti da adottare d’estate per proteggersi dal caldo:
- Non uscire nelle ore più calde: durante le giornate in cui viene previsto un rischio elevato, deve essere ridotta l’esposizione all’aria aperta nella fascia oraria compresa tra le 11.00 e le 18.00.
- Migliorare l’ambiente domestico e di lavoro: la misura più semplice è la schermatura delle finestre esposte a sud e a sud-ovest con tende e oscuranti regolabili (persiane, veneziane) che blocchino il passaggio della luce, ma non quello dell’aria. Efficace è naturalmente l’impiego dell’aria condizionata che tuttavia va impiegata con attenzione, evitando di regolare la temperatura a livelli troppo bassi rispetto alla temperatura esterna. Una temperatura tra 25-27°C con un basso tasso di umidità è sufficiente a garantire il benessere e non espone a bruschi sbalzi termici rispetto all’esterno. Sono da impiegare con cautela anche i ventilatori meccanici. Accelerano il movimento dell’aria, ma non abbassano la temperatura ambientale. Per questo il corpo continua a sudare: è perciò importante continuare ad assumere grandi quantità di liquidi. Quando la temperatura interna supera i 32°C, l’uso del ventilatore è sconsigliato perché non è efficace per combattere gli effetti del caldo.
- Bere molti liquidi: bere molta acqua e mangiare frutta fresca è una misura essenziale per contrastare gli effetti del caldo. Soprattutto per gli anziani è necessario bere anche se non si sente lo stimolo della sete. Esistono tuttavia particolari condizioni di salute (come l’epilessia, le malattie del cuore, del rene o del fegato) per le quali l’assunzione eccessiva di liquidi è controindicata. Se si è affetti da qualche malattia è necessario consultare il medico prima di aumentare l’ingestione di liquidi. È necessario consultare il medico anche se si sta seguendo una cura che limita l’assunzione di liquidi o ne favorisce l’espulsione.
- Non bere bevande alcoliche o bevande contenenti caffeina.
- Fare pasti leggeri: la digestione è per il nostro organismo un vero e proprio lavoro che aumenta la produzione di calore nel corpo.
- Vestire comodi e leggeri, con indumenti di cotone, lino o fibre naturali (evitare le fibre sintetiche). All’aperto è utile indossare cappelli leggeri e di colore chiaro per proteggere la testa dal sole diretto.
- In auto, ricordarsi di ventilare l’abitacolo prima di iniziare un viaggio, anche se la vettura è dotata di un impianto di ventilazione. In questo caso, regolare la temperatura su valori di circa 5 gradi inferiori alla temperatura esterna evitando di orientare le bocchette della climatizzazione direttamente sui passeggeri. Se ci si deve mettere in viaggio, evitare le ore più calde della giornata (specie se l’auto non è climatizzata) e tenere sempre in macchia una scorta d’acqua. Non lasciare mai neonati, bambini o animali in macchina, neanche per brevi periodi.
- Evitare l’esercizio fisico nelle ore più calde della giornata. In ogni caso, se si fa attività fisica, bisogna bere molti liquidi. Per gli sportivi può essere necessario compensare la perdita di elettroliti con gli integratori.
- Occuparsi delle persone a rischio, facendo visita almeno due volte al giorno e controllando che non mostrino sintomi di disturbi dovuti al caldo. Controllare neonati e bambini piccoli più spesso.
- Dare molta acqua fresca agli animali domestici e lasciarla in una zona ombreggiata.
Link utile: opuscoli del Ministero della Salute
Fonti: Ministero della Salute, Cri
Brilla “Estate in vista”
Iniziative gratuite dal Nord al Sud Italia tra giugno e agosto 2019, accompagnate da consigli per proteggere la salute oculare
È tornata “Estate in vista”: questa campagna, giunta alla seconda edizione, tocca circa 25 province italiane, dal Nord al Sud Italia. Si punta così – tra giugno e il 10 agosto 2019 – alla prevenzione delle malattie oculari attraverso una sensibilizzazione capillare, affidandosi a progetti promossi e finanziati dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-Sezione italiana (IAPB Italia onlus). La formula comprende gazebo informativi dove viene distribuito materiale informativo, incontri aperti al pubblico e – in alcune località – check-up oculistici gratuiti a bordo di Unità mobili oftalmiche [[calendario]]. Ogni singola campagna viene declinata localmente in vario modo, dando spazio alla creatività dei singoli Comitati IAPB e delle sezioni locali dell’UICI, in armonia con le caratteristiche locali del territorio (mare, montagna) e delle diverse ambientazioni (spiaggia, piscina, ecc.).I consigli utili: occhio al sole e all’acqua
La spensieratezza tipica dell’estate deve andare comunque di pari passo con una serie di accorgimenti atti a proteggere la nostra vista. Tra i consigli dispensati in un opuscolo realizzato per l’occasione troviamo il seguente:Il sole è “amico” della salute adottando alcune precauzioni: può essere dannoso a causa dei raggi ultravioletti che, pur essendo invisibili all’occhio umano, possiedono una grande energia. Per questo bisogna proteggersi bene, in particolare evitando le ore centrali della giornata. […] Oltre a usare creme ad alta protezione, è opportuno usare occhiali scuri di qualità, dotati di filtri a norma di legge, soprattutto se è presente molto riverbero.Per quanto riguarda, invece, la balneazione si ricorda che “il sale del mare e il cloro della piscina possono irritare gli occhi”. Cosa fare per prevenire fastidiose irritazioni? Ovviamente “quando nuoti usa gli occhialini o la maschera. L’importante è comunque non fare il bagno con le lenti a contatto: se per errore l’hai già fatto, buttale subito via”. In ogni caso, la IAPB Italia ricorda che:
È meglio evitare sia l’esposizione al sole che i bagni in mare o in piscina in presenza di infezioni o infiammazioni oculari come le congiuntiviti e le cheratiti. Ricordati anche di non toccare gli occhi con le mani sporche.Oltre a mangiare molta frutta e verdura, soprattutto d’estate bisogna bere molta acqua [[orientativamente un paio di litri al giorno]], “che non deve essere mai gelata, perché anche l’occhio ha ‘sete’. Infatti il corpo vitreo (il gel che riempie il bulbo oculare) ha bisogno di un adeguato apporto idrico e di sali minerali. Se non bevi a sufficienza si possono accentuare le cosiddette ‘mosche volanti’ ”. Insomma, lo stile di vita va tenuto… bene in vista! Leggi anche:
Province aderenti all’edizione 2019 di “Estate in vista”: Ascoli Piceno; Asti; Brindisi; Caltanissetta; Campobasso; Catanzaro; Chiavari; Cosenza; Crotone; Foggia; Enna; Isernia ; Livorno; Lucca; Massa Carrara; Matera; Napoli; Nuoro; Perugia; Pesaro; Pordenone; Potenza; Salerno; Terni; prov. di Trento (Levico – Muse di Trento – Lavarone); Vibo Valentia.
Un video della precedente edizione (“La prevenzione non va mai in vacanza”)
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Carovana della Salute a Bologna
ISTAT: migliorano gli indicatori della salute
Presentato alla Camera il 20 giugno il 27° Rapporto sulla situazione del Paese. Il Presidente dell’ISTAT Blangiardo: c’è “malessere demografico”
Migliora la salute in Italia, ma c’è ancora un problema demografico. Sono due punti importanti contenuti nella 27ª edizione del “Rapporto annuale ISTAT 2019-La situazione del Paese”, presentato a Roma il 20 giugno 2019 alla Camera dei Deputati.
A proposito di longevità nel volume si legge che in Italia:
Un uomo può godere di buona salute in media 59,7 anni, mentre una donna 57,8 anni. Queste ultime, sebbene più longeve degli uomini, vivono un maggior numero di anni in condizioni di salute via via più precarie. Le donne sono infatti maggiormente colpite da patologie croniche meno letali, che insorgono più precocemente e diventano progressivamente invalidanti con l’avanzare degli anni. Rispetto al 2009 gli uomini hanno però guadagnato solo due anni di vita in buona salute, mentre le donne ne hanno conquistati quasi tre.
Nel confronto internazionale si sottolinea, sempre nel Rapporto ISTAT, come “l’Italia sia tra i paesi in Europa con i minori differenziali sociali nella salute” in relazione al livello d’istruzione. Insomma, il nostro Sistema Sanitario Nazionale nel complesso sembra funzionare efficacemente come “livellatore” sociale.
Progressi su diversi fronti
Secondo l’ISTAT gli ambiti nei quali oltre due terzi degli indicatori in Italia migliorano sono sei: salute, benessere soggettivo, politica e istituzioni, sicurezza, ambiente, innovazione ricerca e creatività.
Ciò sintetizza progressi per buona parte degli indicatori che riguardano la salute: la speranza di vita alla nascita, indicatori relativi agli stili di vita, con diminuzioni nella quota di fumatori, nel comportamento a rischio nel consumo di alcol e nella sedentarietà, ecc. Per quanto riguarda il benessere soggettivo, è aumentata la quota di persone che ritengono che la loro situazione migliorerà nei prossimi cinque anni [[passando dal 24,6 per cento nel 2012 al 29 per cento nel 2018]].
Il Presidente dell’ISTAT, Gian Carlo Blangiardo, ha illustrato a grandi linee i contenuti del Rapporto nella cornice istituzionale della Camera. “Gli ultra 90enni – oggi 800.000 – sono destinati ad aumentare di altri 500.000 nei prossimi 20 anni”. Allungamento della vita e diminuzione della natalità sono già in atto da tempo e sono fenomeni che non mostrano un’inversione di rotta, anzi s’aggravano in Italia, testimoniando un “malessere demografico del Paese” (il numero di nascite si è ulteriormente ridotto a poco più di un figlio per donna).
Dal canto suo il Presidente della Camera Roberto Fico ha auspicato, nel suo intervento, una “ridefinizione di una strategia di sviluppo sostenibile e duratura, senza lasciare indietro nessuna delle categorie più fragili”.
Fonti: ISTAT, Camera dei Deputati
Riabilitazione, il punto dell’OMS
Nei Paesi a basso e medio reddito i riabilitatori sono troppo pochi in rapporto alle esigenze reali: c’è una diffusione crescente di malattie non trasmissibili
Malattie, lesioni o traumi. Sono diversi i motivi per cui può essere necessaria la riabilitazione, compresa quella visiva. A fare il punto è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che cita non solo le difficoltà di vedere – in particolare per gli ipovedenti – oppure problemi di tipo cognitivo, ma anche di udito, comunicazione, deambulazione, difficoltà relazionali e lavorative.
L’OMS scrive nel suo sito:
La riabilitazione consente a individui di ogni età di mantenere o di recuperare le proprie attività quotidiane, adempiere al proprio ruolo significativo e massimizzare il proprio benessere.
Cos’è la riabilitazione
La riabilitazione è una strategia sanitaria incentrata sulla persona che può essere portata avanti grazie a programmi specifici oppure integrata in altri programmi e servizi, ad esempio inseriti nell’assistenza primaria.
Gli interventi precoci consentono di ottenere risultati migliori soprattutto in alcuni bambini, sfruttando la plasticità cerebrale, l’integrazione sensoriale e la cura di sé.
Interventi a sostegno delle attività quotidiane possono contemplare l’accesso a gruppi di auto e mutuo aiuto costituiti da persone colpite da grave riduzione oppure da perdita visiva. Esiste una vasta gamma di professionisti della salute che offrono interventi riabilitativi (compresi fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, tecnici, medici fisici e medici specializzati nella riabilitazione).
L’OMS precisa:
C’è un crescente bisogno di riabilitazione in tutto il mondo associato al cambiamento delle tendenze sanitarie e demografiche della crescente prevalenza di malattie non trasmissibili e dell’invecchiamento della popolazione. Si prevede che la proporzione di individui di età superiore a 60 anni raddoppierà entro il 2050 e c’è [già] stato un aumento del 18% nella prevalenza di malattie non trasmissibili negli ultimi 10 anni.
Attualmente la necessità di riabilitazione è in gran parte insoddisfatta nel mondo. in particolare, in molti Paesi a basso e medio reddito vi è una forte carenza di professionisti qualificati per fornire servizi riabilitativi, con meno di 10 professionisti qualificati ogni milione di abitanti.
L’appuntamento
A febbraio 2017 l’OMS ha ospitato l’evento Rehabilitation 2030: a Ginevra, in seguito a un appello, si sono riuniti oltre 200 esperti in riabilitazione provenienti da 46 Paesi. Si è così fatto il punto sulle esigenze riabilitative globali, invitando a un’azione coordinata a livello mondiale da parte di tutti i protagonisti della riabilitazione (stakeholders). Un secondo appuntamento è previsto l’8 e il 9 luglio 2019 sempre a Ginevra.
Fonte: OMS
Carovana della Salute
La Carovana della Salute in Emilia Romagna
A Bologna i controlli medici gratuiti si sono tenuti il 22 giugno in piazza nonostante violenti fenomeni meteo
La prevenzione è arrivata in Emilia Romagna, regione investita da fenomeni meteorologici estremi nella seconda metà di giugno. L’appuntamento con la “Carovana della Salute” – campagna basata su controlli medici gratuiti aperti a tutti (previa prenotazione telefonica) – c’è stato il 22 giugno 2019 a Bologna (colpita da una violenta grandinata), preceduto da una presentazione pubblica il 18 giugno mattina nel Palazzo comunale. L’iniziativa è sempre promossa dalla FNP CISL Nazionale (organizzata dalle sezioni locali), in stretta collaborazione con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus e il patrocinio del Comune, assieme ad altri partner quali la Fondazione Umberto Veronesi e la Fondazione ANT (consulenza e prevenzione del melanoma).Cosa dicono gli studi
Secondo studi scientifici un italiano su tre vive in città e ciò può comportare seri rischi per la salute, specialmente per le persone più anziane; malattie croniche quali diabete e obesità così come tumori e disturbi dell’umore sono ormai all’ordine del giorno e incidono in modo determinante sulla qualità della vita. Per cercare di ovviare a questa situazione, oltre a uno stile di vita più sano e regolare, è consigliabile sottoporsi periodicamente a esami di controllo che possono aiutare a preservare un buono stato di salute. Una diagnosi preventiva può infatti permettere sia l’individuazione di patologie prive di sintomi sia di intervenire per tempo, evitando percorsi di cura invasivi.I protagonisti
Partecipano i medici che hanno aderito alla Carovana della Salute. Tuttavia i veri attori dell’iniziativa restano i cittadini. L’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia, ha affermato:È indispensabile che la prevenzione delle patologie causa di cecità e ipovisione, diventi una delle priorità del nostro Sistema Sanitario Nazionale. La IAPB Italia onlus, che ha al suo interno anche la componente medico-scientifica, assolve ai suoi compiti di prevenzione e riabilitazione visiva su tutto il territorio nazionale, attribuiti dalla Legge 284 del 1997, in efficace sinergia col Ministero della Salute e tutte le realtà socio-sanitarie che si occupano di vista.
Dove, come, cosa
Bologna In Emilia Romagna la tavola rotonda si è tenuta il 18 giugno (palazzo D’Accursio, in piazza Maggiore); la Carovana è scesa poi in piazza Re Enzo il 22 giugno, sempre a Bologna, nonostante il maltempo (violenta grandinata con raffiche di vento). E’ stato, in particolare, possibile eseguire gratuitamente il controllo della vista, test e brevi consulenze cardiologiche, visite e consulti per la prevenzione del melanoma. I cittadini che si sono prenotati hanno potuto ricevere il Passaporto della Salute, con la misurazione del peso, della pressione e indicazioni sulle corrette abitudini alimentari, consulenze neurologiche, geriatriche e test di valutazione sulla demenza in età senile e presenile. E’ stato inoltre possibile, grazie alla Fondazione Umberto Veronesi, assistere a dimostrazioni pratiche degli effetti dannosi del fumo sui polmoni e in tutti i gazebo è stato distribuito materiale informativo sulla promozione di stili di vita sani, sull’importanza della prevenzione e della cura della persona.Calendario provvisorio 2019 (saranno possibili variazioni)
- Toscana, Orbetello: 9 aprile tavola rotonda; 13 aprile Carovana della Salute
- Alto Adige, Bolzano: conferenza stampa 1 giugno (ore 15 presso la Sala consiliare del Comune); 1 giugno: Carovana della Salute in piazza Don Bosco (orario: 10-13; 14-18)
- Piemonte: Ivrea, tavola rotonda 10 giugno dalle 16 alle 17.30 al Polo formativo officine H; 15 giugno Carovana della Salute presso il Polo formativo officine H (orario 10-13; 14-18); Casale Monferrato: Carovana l’8 giugno
- Emilia Romagna: Bologna, tavola rotonda 18 giugno (palazzo D’Accursio, nella cappella di sala Farnese); Carovana 22 giugno (in piazza Re Enzo, con orario 10-13; 14-19)
- Abruzzo: Pescara: tavola rotonda e Carovana in fase di definizione
- Sardegna: Sassari: 13 settembre tavola rotonda; 14 settembre Carovana; Cagliari: 12 settembre tavola rotonda; 15 settembre Carovana
- Toscana (nuova tappa): Firenze – Festival delle Generazioni: 10-12 ottobre: Carovana in piazza da giovedì pomeriggio a sabato + tavola rotonda da definire
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The blindness of inaction
On 11 June 2019 the Parliamentary Intergroup for Sight Prevention was presented in Rome at the Chamber of Deputies. Its objective is to bring eye health prevention to the heart of Italian health policies, with the ambitious goal of saving the sight of Italian citizens through good health-care practises
This initiative was promoted by a group of MPs in the wake of a number of awareness campaigns run by the International Agency for the Prevention of Blindness – IAPB Italy, which carried out a screening for retinal and optic nerve pathologies at the premises of Italy’s lower and upper chambers.
At least three million Italians are affected by eye diseases that compromise the retina and the optic nerve, such as diabetic retinopathy, glaucoma and age-related macular degeneration, each affecting about one million people.
Paolo Russo MP, President of the Parliamentary Intergroup for Sight Prevention, has stated that “prevention is an absolute necessity.” Dr. Marco Verolino, Head of Ophthalmics at the Ospedali Riuniti Area Vesuviana ASL Napoli 3 Sud, added that “today the best cure for problems of the visual system is still prevention.”
Amongst the speakers was also Mr. Giuseppe Castronovo, President of IAPB Italy, who stated: “Prevention is maybe the noblest word. […] If we are talking about the prevention of blindness, then it becomes a wonderful word, especially for me, since I lost my sight at the age of nine to a World War II shell. […] We always insist that people must go to an ophthalmologist for an examination. […] Prevention needs to be in place from birth and maybe, if possible, even before (from gestation).”
Prof. Filippo Cruciani, scientific advisor of IAPB Italy, explained that “researchers are committed on various fronts and they have produced some results, but we especially need to invest in prevention, both in primary and secondary terms. Primary prevention basically means lifestyle, while secondary prevention consists of early diagnosis, when diseases are still in the asymptomatic stage. Unfortunately prevention is still not widespread in Italy.
Speakers:
● Paolo Russo MP, President of the Parliamentary Intergroup for Sight Prevention (FI)
● Giuseppe Castronovo, President of IAPB Italy
● Guido De Martini MP, Member of the Social Affairs Committee of the Chamber of Deputies (Lega)
● Dr. Marco Verolino, Head of Ophthalmics at the Ospedali Riuniti Area Vesuviana ASL Napoli 3 Sud
● Prof. Filippo Cruciani, scientific advisor of IAPB Italy
Quasi 20 milioni di italiani si pagano le prestazioni sanitarie
Presentato il 13 giugno a Roma il IX Rapporto Rbm-Censis: nell’ultimo anno un italiano su tre si è dovuto rivolgere alla sanità privata o all’intramoenia per tempi d’attesa eccessivi
Gli italiani pagano sempre più spesso di tasca propria le prestazioni sanitarie: nell’ultimo anno 19,6 milioni di persone hanno provato a prenotarle col Servizio Sanitario Nazionale, ma si sono dovute rivolgere alla sanità privata o all’intramoenia per i tempi d’attesa eccessivi. Insomma, hanno dovuto pagare di tasca propria le prestazioni sanitarie necessarie. Lo rileva il IX Rapporto Rbm-Censis presentato il 13 giugno a Roma, presso il “Welfare Day 2019” – sulla base di un campione nazionale di 10.000 maggiorenni –, un evento patrocinato dal Ministero della Salute.
Stando a questo studio gli italiani sono arrivati alla sanità a pagamento dopo il 36,7% dei tentativi di prenotazione di visite specialistiche e il 24,8% degli accertamenti diagnostici. I Livelli Essenziali d’Assistenza (LEA) – a cui si ha diritto sulla carta –, è scritto nel Rapporto, “in realtà sono in gran parte negati a causa delle difficoltà di accesso alla sanità pubblica”.
Aspettando una visita
Liste d’attesa troppo lunghe oppure bloccate. In media in Italia si attendono 128 giorni per una visita endocrinologica, 114 per una diabetologica, 65 per una oncologica, 58 per una neurologica, 57 per una gastroenterologica e 56 giorni per una visita oculistica (comunque in miglioramento perché l’anno precedente per una visita oculistica bisognava attendere mediamente 88 giorni).
Nell’ultimo anno il 35,8% degli italiani non è riuscito a prenotare, almeno una volta, una prestazione nel sistema pubblico perché ha trovato le liste d’attesa chiuse. Per questo poi si sono rivolti al privato anche per prestazioni prescritte dai propri medici.
I rassegnati
Oltre a tentare di prenotare le prestazioni sanitarie nel sistema pubblico e decidere se attendere i tempi delle liste d’attesa oppure rivolgersi al privato, di fronte a una esigenza di salute stringente, molti cittadini si sono rassegnati a priori. Nell’ultimo anno il 44% degli italiani si è rivolto direttamente al privato per ottenere almeno una prestazione sanitaria, senza nemmeno tentare di prenotare nel sistema pubblico.
Ci si fida del pronto soccorso
Il 48,9% dei cittadini che nell’ultimo anno hanno avuto una esperienza di accesso al pronto soccorso ha espresso un giudizio positivo, ma solo il 29,7% ci è andato per una condizione di effettiva emergenza, mentre il 38,9% lo ha fatto perché non erano disponibili altri servizi (come il medico di medicina generale, la guardia medica, l’ambulatorio di cure primarie). Il 17,3%, invece, ci è andato perché ha maggiore fiducia nel pronto soccorso dell’ospedale rispetto agli altri servizi.
La spesa sanitaria
Nel 2018 la spesa sanitaria privata è lievitata a 37,3 miliardi di euro: +7,2% in termini reali rispetto al 2014. Nello stesso periodo la spesa sanitaria pubblica ha registrato, invece, un -0,3%. La spesa privata riguarda prestazioni sanitarie necessarie o inutili? Di sicuro tutte quelle svolte nel privato dopo il fallito tentativo di prenotazione nel sistema pubblico sono state prescritte da un medico. “Sono numeri – si legge nel Rapporto Rbm-Censis – che riguardano prestazioni necessarie, non un ingiustificato consumismo sanitario”.
Fonte principale: Censis