In linea con le raccomandazioni dell’OMS, il Ministero della Salute e l’ANCI hanno trovato un’intesa a Roma
La salute tende ad essere meno buona in città. Proprio per questo l’11 dicembre il Ministero della Salute ha organizzato a Roma una giornata di approfondimento sulla salute urbana: si tratta di una sfida globale sullo sfondo dei cambiamenti climatici, delle diseguaglianze sociali e dell’invecchiamento demografico.
Grazie a un ampio panel di esperti e di sindaci sono state condivise le migliori esperienze e gettate le basi per un futuro più vivibile nelle aree urbane (più sano, sicuro e sostenibile). Ad esempio, nelle zone urbane non solo ci sono maggiori rischi di essere colpiti da malattie respiratorie e cardiovascolari così come dal diabete, ma persino da alcune malattie oculari (come congiuntiviti allergiche [la loro insorgenza sarebbe favorita, secondo alcune ipotesi, dalla combinazione di pollini e smog. Si veda, tra gli altri, Szyszkowicz M, Kousha T, Castner J, “[Air pollution and emergency department visits for conjunctivitis: A case-crossover study“, Int J Occup Med Environ Health. 2016;29(3):381-93. doi: 10.13075/ijomeh.1896.00442]] e retinopatia diabetica).
Va segnalato che, a livello di dieta, c’è la tendenza a sostituire la frutta e la verdura con le merendine, particolarmente forte in Francia, Germania e Gran Bretagna, ma presente comunque anche in Italia [[Cecchini, The Lancet, 2014]]. Dunque gli stili di vita non sempre divengono più salutari, ma può avvenire esattamente l’inverso soprattutto laddove i ritmi sono più frenetici e magari non si pratica sport a sufficienza (ad esempio non si va in bicicletta). Tra l’altro durante i lavori è stato ricordato che esiste una rete di città europee per la salute – promossa dall’OMS – che attualmente comprende 1400 città, 30 Paesi e 165 milioni di persone.
In occasione dell’appuntamento promosso dal Ministero della Salute è stata sottoscritta una dichiarazione comune tra il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Antonio Decaro. Questa Urban Health Rome Declaration…
- riconosce a ogni cittadino il diritto ad una vita sana ed integrata nel proprio contesto urbano e la salute dei cittadini come fulcro di tutte le politiche urbane.
- Evidenzia che le amministrazioni devono impegnarsi nella promozione della salute dei cittadini, studiando e monitorando i determinanti della salute specifici del proprio contesto urbano, facendo leva sui punti di forza delle città e riducendo drasticamente i rischi per la salute.
- Invita le Istituzioni sanitarie e i Sindaci ad assicurare un alto livello di alfabetizzazione (Health Literacy) e di accessibilità all’informazione sanitaria per tutti i cittadini, aumentando il grado di autoconsapevolezza.
- Rileva la necessità di inserire l’educazione sanitaria in tutti i programmi scolastici, con particolare riferimento ai rischi per la salute nel contesto urbano.
- Incoraggia ad attuare strategie per assicurare la promozione di stili di vita sani nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle grandi comunità e nelle famiglie.
- Propone l’attuazione di politiche d’incentivazione rivolte alle imprese socialmente responsabili che investano in sicurezza e prevenzione e che promuovano la salute negli ambienti di lavoro.
- Esorta a promuovere una cultura alimentare appropriata, attraverso programmi dietetici mirati, prevenendo l’obesità, le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2.
- Incoraggia la creazione di iniziative locali per promuovere l’adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione primaria, con particolare riferimento alle malattie croniche, trasmissibili e non trasmissibili.
- Richiama l’attenzione sulla necessità di ampliare e migliorare l’accesso alle pratiche sportive e motorie per tutti i cittadini, favorendo lo sviluppo psicofisico dei giovani e l’invecchiamento attivo.
- Accoglie con estremo favore e incoraggia la condivisione di buone pratiche a livello locale, come la creazione di percorsi ciclo-pedonali per attività di running e walking [[rispettivamente corsa e camminata, ndr]], e l’utilizzazione degli spazi verdi pubblici attrezzati come “palestre a cielo aperto”.
- Sollecita le amministrazioni locali a sviluppare politiche locali di trasporto urbano orientate alla sostenibilità ambientale e alla creazione di una vita salutare.
- Sottolinea l’urgenza di agire direttamente sui fattori ambientali e climatici per ridurre i rischi legati allo sviluppo di malattie correlate all’inquinamento atmosferico e ambientale.
- Ribadisce l’esigenza di considerare la salute delle fasce più deboli e a rischio, quale priorità per l’inclusione sociale nel contesto urbano.
- Auspica una forte alleanza tra Comuni, Università, Aziende sanitarie, Centri di ricerca, industria e professionisti per studiare e monitorare a livello urbano i determinanti della salute dei cittadini.
- Suggerisce la creazione della figura dell’Health City Manager, in grado di guidare il processo di miglioramento della salute in ambito urbano, in sinergia con le amministrazioni locali e sanitarie.
Fonte principale: Ministero della Salute