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Peggior dieta, più cataratta

Esiste una relazione tra una cattiva alimentazione e la cataratta nucleare senile

cataratta_con_blefarostato-chirurgia_in_diretta-web.jpgMiglior cibo uguale miglior vista. Anche se questa equazione potrebbe sembrare poco rigorosa, ci sono invece studi scientifici che ne confermano la fondatezza.

Un’alimentazione sana, ricca in particolare di vitamine e Omega-3, ad esempio fa bene alla retina. Quando si mangia correttamente [con pochi grassi animali, molta vitamina C, ecc.]] anche la [cataratta tarda ad arrivare e, se si presenta, comunque progredisce più lentamente. Infatti il cristallino si può opacizzare a causa di accumuli proteici. Pur avendo una base genetica [abbiamo un orologio biologico che fa invecchiare anche il nostro cristallino]] – che peserebbe per circa un terzo sulla sua insorgenza in persone d’età media o appartenenti alla terza età – la cataratta sarebbe perlopiù evitabile grazie a uno stile di vita sano [[In un numero d’archivio di [Ophthalmology si legge: “Secondo il miglior modello l’ereditarietà della progressione della cataratta nucleare pesava per il 35% […], mentre i fattori ambientali individuali rendevano conto del rimanente 65%. La vitamina C della dieta ha avuto un effetto protettivo sia contro la cataratta nucleare all’inizio dello studio che sulla sua progressione”]] (anche se ciò è spesso contestato dagli oculisti “tradizionalisti”).

Fattori evitabili

cataratta_operazione_chirurgica_in_italia-web.jpgSi può prevenire la cataratta? Secondo gli studi internazionali più recenti in parte sì o, almeno, se ne può ritardare l’insorgenza. Il fumo, il sole forte preso senza protezioni (ossia senza lenti scure con filtri a norma di legge) e la mancanza d’esercizio fisico vanno evitati. Inoltre, è stato confermato ora un altro fattore che la favorirebbe: la cattiva alimentazione.

Negli Usa, in occasione dell’ARVO, lo scorso maggio è stata infatti presentata una ricerca intitolata “Associazioni tra il microbioma intestinale, una dieta sana e la cataratta nucleare correlata all’età” [[autori: Ekaterina Yonova et al., Ophthalmology, King’s College London, UK. ARVO è una sigla che designa l’americana The Association for Research in Vision and Opthalmology, la quale organizza un meeting annuale, l’ultimo dei quali si è tenuto dal 7 all’11 maggio 2017 a Baltimora]]

Studio condotto su donne gemelle

cataratta-indiana_operata-degenza-india-web-photospipe27f054674c68a36c1a0458f1cc81a16.jpgI ricercatori britannici sottolineano che “una dieta sana, ricca d’antiossidanti protegge dalla cataratta correlata all’età” [[cataratta senile, ndr]]. Lo studio è stato condotto su 757 donne gemelle britanniche. Tali ricercatori si sono basati soprattutto sulla compilazione di un questionario e almeno su una visita oculistica (età media dei partecipanti 62,4 anni [[fascia d’età dei soggetti compresa tra i 45,2 anni e gli 83,6]]). Hanno quindi constatato “il legame protettivo tra la cataratta nucleare e una dieta sana”. Invece non è stata scoperta alcuna evidenza statistica tra i batteri intestinali e lo sviluppo della cataratta.

Leggi anche: “Quella vitamina C che protegge il cristallino”

Fonte: ARVO.org (pdf)

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