Una nuova ricerca suggerisce che l’esercizio fisico può ridurre la crescita di vasi sanguigni sotto la retina. Si tratta della prima prova scientifica sviluppata in laboratorio.
Uno studio della School of Medicine dell’Università della Virginia ha evidenziato che l’esercizio fisico può ridurre la neovascolarizzazione coroideale (CNV) negli occhi dei topi di laboratorio, ovvero la crescita eccessiva di vasi sanguigni[1]. Il groviglio di vasi sotto la retina può essere causa di fenomeni emorragici che contribuiscono in maniera determinante allo sviluppo di diverse patologie oculari. Generalmente, la CNV è una complicanza associata alla degenerazione maculare senile, ma può verificarsi anche in associazione ad altre patologie, come la retinopatia miopica o diabetica.
Nello studio americano, i topi sono stati abbinati per sesso ed età e sono stati alloggiati singolarmente all’interno di gabbie, di cui alcune munite di ruote. I topi addestrati all’esercizio hanno corso per 28 giorni, mentre il 29esimo tutti i topi sono stati sottoposti ad un trattamento di fotocoagulazione laser per indurre una neovascolarizzazione coroideale ed essere poi ricondotti nelle rispettive gabbie per altri 6 giorni.
Nei due studi di replicazione che sono seguiti, il confronto tra topi addestrati e non ha mostrato che l’esercizio fisico ha ridotto la crescita eccessiva dei vasi sanguigni del 39% prima edel 32% poi.I topi addestrati hanno dunque mostrato una forma meno grave di CNV: “Questo beneficio – ha affermato il ricercatore Bradley Gelfand del Center for Advanced Vision Science dell’Università della Virginia – è stato ottenuto con bassi livelli di esercizio. Il prossimo passo è capire come e perché ciò accade e vedere se siamo in grado di sviluppare un farmaco o un metodo che possa garantire i benefici dell’attività fisica senza doversi allenare. Pensiamo infatti ad una popolazione anziana affetta da degenerazione maculare, di cui la maggioranza potrebbe non essere in grado di svolgere il regime di esercizio richiesto per trarre benefici”[2].
Se questi primi risultati sperimentali attestano l’effetto migliorativo dell’attività fisica sulle patologie oculari, in futuro sarà necessario definire i meccanismi attraverso i quali l’esercizio riduce effettivamente la neovascolarizzazione oculare.
[1] R. D. Makin et al., Voluntary exercise attenuates choroidal neovascularization in mice, in “Investigative Ophthalmology & Visual Science”, Vol. 61, Giugno 2020.