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L’OCULISTA RISPONDE - DISCUSSIONE

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uveite erpetica

Discussione avviata da mtondini il 25 marzo 2011

Buongiorno,
nel 2003 mi è stata diagnosticata un’uveite anteriore di eziologia erpetica.
Sono stato trattato con Aciclovir 400 mg (2 cp die - per un anno), Luxazone + virgan + midriatici (solo nei primi giorni). Luxazone a scalare sulla distanza dei mesi fino a raggiungere dosaggi molto blandi, utilizzando altri corticosteroidi più "diluiti".
La mia cornea ne è risultata leggermente compromessa visto che mi è rimasto un esito cicatriziale centrale.
Per farla breve: pur scalando il cortisone su un periodo che arriva anche a sei mesi e considerando che appena lo sospendo (il massimo periodo trascorso dsenza utilizzo di cortisone è DUE MESI!) torna una recidiva, di fatto ho circa due recidive l’hanno e l’impossibilità di abbandonare il cortisone.
Per recidive intendo la sintomatologia classica: effetto corpo estraneo, arrossamento, fotofopia, dolore, fino all’appannamento e garantisco che si preferirebbe non avere l’occhio malato talvolta.
Per fortuna non sono "cortico-responder". Ho visto ben più di un oculista nel nord italia. Tutti scrollano impotenti le spalle e alla fine ordinano cortisone, quasi increduli che le mie recidive siano così frequenti.
Dopo anni, in cui trovo giovamento (in termini di visus, che torna prossimo agli 8/10) solo con cortisone ad alto dosaggio, mi chiedo se devo abbandonarmi all’idea di una vita schiavo del cortisone in attesa di cataratta, ulcera, o qualche altro effetto collaterale.
grazie se vorrete darmi una vostra opinione

Marco Tondini - VR (34 anni)

risposta dell'oculista

re: uveite erpetica

Risposta di Oculista

Scritto il 25 marzo 2011

Gentile utente,
purtroppo l’unico rimedio al suo problema è proseguire la terapia cortisonica quando la patologia va incontro a recidive, pur considerando i numerosi effetti collaterali che tale farmaco può avere (come lei ha ben sottolineato). Eventualmente potrebbe provare a chiedere all’oculista che la segue (avendo lui un quadro completo e aggiornato della sua condizione clinica) se è il caso di fare una terapia antivirale preventiva per cercare di ridurre il rischio di recidiva.

Cordiali saluti Iapb Italia onlus.

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