Se il sangue è troppo dolce
“Il diabete – ricorda l’Organizzazione mondiale della sanità – è una malattia cronica metabolica caratterizzata da livelli elevati di glucosio nel sanguePrevalenza dei diabetici sulla popolazione italiana (Fonte Epicentro-Istituto superiore di sanità su dati Istat 2014), che col tempo possono provocare seri danni al cuore, ai vasi sanguigni, agli occhi, ai reni e ai nervi”, senza parlare degli arti inferiori (in particolare dei piedi). L’Oms evidenzia, poi, i danni economici provocati da questa malattia cronica non trasmissibile, con un impatto elevato sui sistemi sanitari e sulle economie nazionali (spese mediche, perdite sul piano lavorativo e reddituale). Fondamentali sono l’esercizio fisico regolare, mangiare sano, evitare di fumare, controllare regolarmente la pressione arteriosa, la glicemia e il livello di lipidi nel sangue (trigliceridi e colesterolo; quest’ultimo contiene anche proteine).
Stare più in forma, mangiare meglio
Bisogna riuscire a prevenire, diagnosticare e trattare in tempo il diabete. Occorre prestare attenzione alla dieta e al peso corporeo oltre, ovviamente, all’indice glicemico. Nel 2014 più di un adulto su tre risultava in sovrappeso nel mondo, mentre uno su dieci era obeso. Margaret Chan, direttrice generale dell’OMS, ha affermato:
Se vogliamo fare qualche passo avanti per fermare l’aumento del diabete, dobbiamo ripensare le nostre vite quotidiane: mangiare sano, essere fisicamente attivi ed evitare l’eccessivo aumento di peso
Verso il 2030
I governi – scrive l’Organizzazione mondiale della sanità – “hanno l’obiettivo ambizioso di ridurre di un terzo la mortalità prematura provocata dalle malattie non trasmissibili – tra cui il diabete –; di raggiugere una copertura sanitaria universale; di consentire l’accesso ai farmaci essenziali e affidabili. Il tutto entro il 2030”.
Insomma, il diabete è un'”emergenza ampiamente sottovalutata”. Tuttavia, sottolinea l’OMS, il diabete di tipo 1 (il più grave che necessita d’insulina) non è prevenibile; invece il diabete di tipo 2 è evitabile o controllabile stando attenti alla dieta.
Sovrappeso e obesità da allarme rosso
Circa 20 milioni di persone in Italia sono in sovrappeso e l’obesità è in crescita (circa 640 milioni di obesi nel mondo secondo The Lancet, un fenomeno che ha assunto le dimensioni di una “piaga sociale”). Lo si è sottolineato a Roma il 19 aprile durante la presentazione del nuovo Rapporto nazionale IBDO sul diabete, nella cornice istituzionale della Camera dei Deputati (Sala del Refettorio). La pubblicazione è stata curata dall’Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (IBDO) e dall’Università di “Tor Vergata” (Rm), col patrocinio di Ministero della Salute e della European Public Health Association (EUPHA). L’evento è stato intitolato: “Il management dell’obesità e del diabete di tipo 2: le sfide da vincere”.
“La retinopatia diabetica – si legge nel Rapporto – costituisce la principale causa di cecità legale fra i soggetti in età lavorativa; 90.000-150.000 cittadini italiani con diabete sono a rischio di cecità se non individuati e curati in tempo”. Insomma, bisogna mettere la persona diabetica al centro dei percorsi di cura e delle riflessioni relative.
Più prevenzione, meno aggravi
“Quanto più lavoreremo sulla prevenzione tanto meglio sarà”, ha affermato il deputato Lorenzo Becattini, intervenuto durante i lavori. Di parere analogo anche Renato Lauro, Presidente della IBDO Foundation.
“Per fare della buona sanità – ha incalzato il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri – bisogna fare della buona governance” anche a livello territoriale; in questo tipo di gestione in Italia “purtroppo siamo sguarniti”. Il nostro Paese ha servizi disomogenei anche a livello sanitario, ha una sorta di “federalismo diseguale”. Per questo, ha proseguito Lettieri, “abbiamo bisogno di una nuova etica della responsabilità e di una nuova architettura costituzionale”. “Oggi – ha proseguito il senatore – in ben sette Regioni i livelli essenziali di assistenza non vengono più garantiti”. D’altronde “se non c’è appropriatezza non c’è sostenibilità”. Anche “quando si parla di ‘diabesità’ [diabete + obesità, ndr] abbiamo bisogno di una ‘rivoluzione culturale’ “, ha avvertito Lettieri.
Presente anche Daniela Galeone in rappresentanza del Dicastero della Salute:
Quello che portiamo avanti è un concetto di Welfare Community (tutti s’impegnano per garantire la salute pubblica, ndr). Confermo l’impegno del Ministero della Salute contro il diabete, l’obesità e le malattie non trasmissibili.
“Quello che preoccupa non è tanto il numero assoluto [di diabetici], quanto piuttosto il trend: il diabete è una vera e propria ‘bomba’ a orologeria che deve essere disinnescata”, ha avvertito il professor Domenico Cucinotta, coordinatore del Rapporto. Dunque si tratta di una patologia che andrebbe diagnosticata tempestivamente (grazie ad analisi del sangue comprensive di misurazione della glicemia) e curata per tutta la vita in modo appropriato.
Infine una buona notizia: in Italia l’ospedalizzazione per diabete con complicanze è in calo. L’ha comunicato Salvatore Caputo, diabetologo, già Presidente di Diabete italia.
Tra gli altri relatori intervenuti: Walter Ricciardi (Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità), Giuseppe Novelli (Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata), Andrea Lenzi (Presidente del Consiglio Universitario Nazionale).
Link utile: Ministero della Salute
Fonti: OMS, Epicentro, Università di Tor Vergata, IBDO