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Campo visivo (occhio destro)

Vista mezza salvata in seguito a lesioni cerebrali

Campo visivo (occhio destro)

Con stimoli elettrici si è potuto recuperare il 41% del campo visivo perduto

La vista “rubata” in seguito a lesioni cerebrali potrebbe essere parzialmente recuperata. A ridare speranza a chi ha subito lesioni cerebrali ci ha pensato uno studio condotto in Germania e pubblicato nel 2011 sulla rivista Brain Stimulation.

I ricercatori sostengono che, grazie a opportuni stimoli elettrici al nervo ottico, i pazienti possano recuperare in media il 41% del campo visivo perduto. Aree cerebrali deputate alla visione (Fonte: Università di Monaco) Si tratta di una percentuale significativa se si pensa che i danni alle cellule nervose che conseguono alle lesioni sono di solito considerati irreversibili. Invece è bastata una lieve corrente somministrata ripetutamente per dieci giorni per restituire agli sventurati quasi metà dell’area di non visione. Questo si è tradotto, ovviamente, in un sensibile miglioramento della loro qualità della vita. Seri danni al nervo ottico inficiano, infatti, attività quotidiane come leggere, guidare e orientarsi nello spazio; non tutti i tipi di danno, tuttavia, possono essere trattati né, tanto meno, “riparati”.

Allo studio hanno partecipato 42 persone affette da seri problemi visivi provocati da danni al nervo ottico avvenuti mediamente 5 anni e mezzo prima. Ai pazienti sono stati sistemati degli elettrodi vicino agli occhi; la stimolazione elettrica giornaliera è durata dai 10 ai 20 minuti ad occhio. L’intento di fondo dello studio è stato quello di aumentare la plasticità delle cellule nervose accrescendo la potenza sinaptica delle cellule attive del sistema visivo parzialmente danneggiato, accrescendo al contempo le capacità visive residue. In conclusione, anche se lo studio documenta un notevole e inaspettato incremento del livello di riattivazione del nervo ottico, ricordiamo che non sempre è possibile un recupero.

Vedi anche: emianopsia

Fonte di riferimento: Elsevier

Link allo studio scientifico: Brain Stimulation

Notizia pubblicata il 9 novembre 2011. Ultimo aggiornamento: 24 maggio 2012

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