Visite oculistiche fuori tempo massimo Secondo Cittadinanzattiva le prenotazioni per una visita specialistica hanno superato i 30 giorni nel 18,4% dei casi in un campione di strutture pubbliche 10 giugno 2010 – Anche le visite oculistiche prenotate nelle strutture pubbliche attraverso il Centro Unico di Prenotazione regionale sono finite sotto la ‘lente di ingrandimento’ di Cittadinanzattiva . Nel VI Rapporto Audit Civico presentato oggi presso il Ministero della Salute, infatti, su 87 tra ASL e Aziende Ospedaliere indagate lo scorso anno, 16 ASL hanno superato il limite di legge di 30 giorni (di cui due tra i 90 e i 120 giorni), con una percentuale pari al 18,4% del campione. Nel considerare la situazione del sistema sanitario italiano Cittadinanzattiva nota come alcuni tempi d’attesa risultino ancora troppo dilatati (in particolare per esami quali l’ecodoppler, la risonanza magnetica nucleare del cervello, la tac all’addome e la spirometria). “Nella maggioranza delle strutture osservate – scrive Cittadinanzattiva sulla base di un’indagine effettuata da tremila persone – vengono rispettati i limiti stabiliti dalle norme in vigore nel momento della rilevazione sui tempi massimi. Per farlo però, in troppi i casi i cittadini devono affrontare viaggi di molti chilometri all’interno del proprio territorio, spostamenti all’interno della ASL se non addirittura fuori”. Anche se, scrive ancora la onlus, “il Servizio Sanitario nazionale sta imparando a combattere gli errori”, va detto che il divario tra Nord e Sud non è stato affatto sanato. Il Mezzogiorno, infatti, è considerato sempre di più un “fanalino di coda, anche per le lungaggini burocratiche, tempi di attesa e comfort mediocre”. Uno dei difetti principali è la scarsa informazione fornita al cittadino; nel complesso si presta troppa poca attenzione alle sue esigenze. “Mentre il 70% delle aziende del Nord e la metà di quelle del Centro si trovano nell’area dell’eccellenza, le strutture che si collocano nella mediocrità – conclude Cittadinanzattiva – riguardano solo il Sud”.
Fonte: Cittadinanzattiva