Visione 3D… con cervello Secondo l’Università di Lovanio esiste un’area specifica della corteccia cerebrale deputata alla percezione della tridimensionalità 13 gennaio 2012 – La tridimensionalità della visione, com’è noto, passa per il nostro cervello. Ammesso che non ci siano patologie che possono inficiarla (come, ad esempio, uno strabismo ), come fa la corteccia cerebrale a fondere gli impulsi che provengono dalle due retine fino a fornire una percezione tridimensionale del mondo? Il meccanismo non è ancora ben chiaro agli scienziati, ma un gruppo di ricercatori dell’università di Lovanio (Belgio) ha individuato un’area specifica del cervello che sarebbe deputata alla visione 3D. Si tratta, infatti, di un’area chiamata corteccia inferotemporale (IT), come sottolineato dalla rivista Neuron. Infatti nelle scimmie, che hanno una forte affinità genetica con l’uomo, stimolando i neuroni di quell’area i ricercatori sono riusciti a condizionare la scelta delle strutture 3D mentre venivano classificate (in concave o convesse) e ad incidere sul tempo necessario alla scelta stessa.
Fonte originale: Cell Press