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applicazione di lente a contatto

Usa, troppi casi di danni da lenti a contatto tra gli adolescenti

applicazione di lente a contattoUsa, troppi casi di danni da lenti a contatto tra gli adolescenti Più frequenti i danni corneali e le congiuntiviti, il 23% di quasi 145mila casi al pronto soccorso 28 luglio 2010 – Più rischi per l’occhio con le lenti a contatto, soprattutto se a usarle sono gli adolescenti. Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista americana Pediatrics sono la prima causa di problemi dovuti a dispositivi medici nei giovanissimi che arrivano nei pronto soccorso statunitensi. A sostenerlo sono ricercatori della Food and Drug Administration (ente governativo), della Johns Hopkins University e dell’ Office of Surveillance and Biometrics , che hanno studiato per due anni quasi 145mila casi di bambini e adolescenti fino a 21 anni d’età, considerando tredici diverse specialità. Danni da lenti a contatto – presumibilmente in seguito al loro impiego non corretto (leggi buone norme per il loro uso ) – hanno rappresentato il 23% del campione. Hannolente a contatto provocato abrasione/ ulcerazione corneale e congiuntivite in 33.779 casi (su 45.791 al pronto soccorso oftalmico), concentrati soprattutto tra i 16 e i 21 anni e, in minor misura, tra gli 11 e i 15 anni. Molto più sicuri sono gli occhiali: si sono avute lacerazioni dell’occhio oppure del viso, nel 2004 e il 2005, solo in poco più di ottomila casi (per oltre la metà concentrati tra i 6 e i 15 anni). Più in generale le ferite e i danni più frequenti sono stati contusioni o abrasioni, corpi estranei, punture, lacerazioni e infezioni. Gli organi o le zone del corpo più colpite sono , oltre al bulbo oculare, la regione pelvica, le dita, il viso e le orecchie. Nella maggior parte dei casi i giovani hanno corso un rischio moderato. Mentre le bambine hanno avuto più frequentemente problemi tra i 16 e i 21 anni, i maschi sono più ‘spericolati’ e si fanno male maggiormente quando sono più piccoli (soprattutto sotto i 10 anni). Lo studio, concludono i ricercatori, invita naturalmente a “sviluppare interventi per prevenire danni causati da dispositivi” in bambini e adolescenti.

Fonte: Pediatrics (per l’abstract in inglese clicca qui )

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