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USA, ciechi e ipovedenti verso il raddoppio

Entro il 2050 le menomazioni visive aumenteranno sensibilmente, complice l’invecchiamento demografico

ipovedente_con_tablet-web.jpgIn poco più di 30 anni i ciechi e gli ipovedenti negli Stati Uniti potranno raddoppiare, passando da 8,8 milioni a oltre 15 milioni. Lo prevede un nuovo studio pubblicato su JAMA Ophthalmology da un team di ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine (Baltimora).

Occorrerà quindi un incremento dei servizi di riabilitazione per gli ipovedenti dato che la popolazione invecchia, e non solo negli USA. Ad esempio l’Italia è uno dei Paesi al mondo col maggiore tasso d’invecchiamento demografico, insieme a Giappone, Germania e Portogallo.

Calo visivo a stelle e strisce

La forte riduzione della vista fino alla cecità colpisce una parte importante della popolazione americana, soprattutto durante la terza età.

riabilitazione_visiva_signora_ipovedente-chiaroscuro-web-small.jpgDurante la ricerca sono stati esaminati i dati relativi a 6016 persone, di cui 1714 minorenni (28,4% del campione), 2358 (39,1%) con un’età compresa tra i 18 e i 44 anni e 1944 individui dai 45 anni in su (il 32,3%).

Secondo i ricercatori negli Usa vivono – considerando l’acuità visiva con miglior correzione (BCVA [[Best Corrected Visual Acuity, ndr]]) in persone dai 45 anni in su – 3 894 406 persone che vedono meno di 5/10, 1 483 703 persone con meno di 3/10 circa e 1 082 790 che vedono 1/10 o anche meno, in tutti i casi usando lenti.

In conclusione, va ricordato come siano in aumento le malattie degenerative croniche, tra cui la degenerazione maculare legata all’età (AMD), che può causare cecità centrale. Attualmente essa è considerata la prima causa di menomazione visiva nei Paesi sviluppati tra gli anziani, mentre la retinopatia diabetica è la prima causa di perdita della vista in età lavorativa.

Fonte principale: JAMA Ophthalmology

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