Tornare a vedere In seguito a un’operazione chirurgica un 46enne ha riacquistato parzialmente la vista, ma le sue capacità sono molto limitate Operato a 46 anni torna a vedere parzialmente dopo essere diventato cieco a 3 anni, in seguito a danni allacornea (la superficie oculare trasparente di fronte all’iride). A distanza di sette anni dall’intervento chirurgico, non riesce comunque ad affidarsi alle sue capacità visive: perdere la vista nella prima infanzia costituisce un problema permanente. La deprivazione visiva precoce, infatti, compromette lo sviluppo dei circuiti neuronali deputati alla visione e rende molto difficile un ‘riadattamento’ successivo. Lo hanno confermato quattro psicologi della Stanford University (Usa) e uno dell’Helmholtz Institute (Università di Utrecht, Olanda). “A 46 anni M.M. – scrivono i ricercatori su Neuron – ha riguadagnato la sua immagine retinica, ma le sue capacità visive […] restano molto limitate e non può contare sulla vista nella vita quotidiana”. Le misurazioni sono state condotte anche impiegando la risonanza magnetica per immagini, che consente di studiare l’attivazione delle aree cerebrali in risposta agli stimoli visivi. Nel caso in cui, invece, a essere danneggiata è la cornea di una persona il cui cervello sia già sviluppato (giovani, adulti e anziani), si possono ottenere ottimi risultati col trapianto. Negli ultimi anni si stanno testando anche le cellule staminali come soluzione contro la cecità corneale (clicca qui per approfondire). Referenza originale principale: “Cortical Maps and White Matter Tracts following Long Period of Visual Deprivation and Retinal Image Restoration“, by Netta Levin, Serge O. Dumoulin, Jonathan Winawer, Robert F. Dougherty, Brian A. Wandell, Neuron, Volume 65, Issue 1, 21-31, 14 January 2010 (10.1016/j.neuron.2009.12.006). Notizia pubblicata il 15 gennaio 2010.
Fonte principale: Neuron