Teniamo d’occhio le staminali
Quelle della cornea possono essere utilizzate per riparare danni della superficie oculare trasparente
21 maggio 2009 – Cellule per riparare la superficie oculare trasparente: sono le staminali corneali, concentrate nel limbus, l’anello di confine apparente tra l’iride (che però si trova sotto alla cornea ) e il bianco dell’occhio (sclera). Stanno dando risultati incoraggianti, ma ancora non esiste uno standard terapeutico universalmente accettato. Tanto più che le terapie hanno ancora un carattere sperimentale: la questione è delicata e, in occasione del principale convegno mondiale di oculistica che si è tenuto questo mese negli Stati Uniti (Arvo), le varie ‘scuolé di pensiero hanno sostenuto un acceso dibattito.
Le staminali sono quelle cellule che hanno la capacità di generare altre cellule (dopo essersi specializzate). Il vantaggio è che ogni staminale può diventare una cellula qualunque del corpo umano. Se la cellula è complessa e specializzata, ha però un’inferiore capacità di rigenerazione. Per questo occorrono le staminali, che non a caso sono state definite cellule ‘bambiné.
“Le staminali corneali – spiega Marco, medico oculista della IAPB Italia onlus – possono funzionare soprattutto nei pazienti che hanno dei meccanismi riparatori alterati; dunque la lesione del tessuto trasparente dell’occhio può essere rimarginata. Il successo dell’intervento dipende da quanto le staminali ‘attecchiscono’. Per il futuro si mira non solo a ripristinare l’integrità della cornea, ma anche a restituirle la capacità autoriparatrice propria dei tessuti viventi”.
Fonte di riferimento: Society for Clinical Ophthalmology
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