La presenza di IAPB Italia ETS e le parole del Presidente Mario Barbuto
In Italia, sono circa 5 milioni le persone che convivono con malattie ottico-retiniche, un numero destinato a crescere a causa del progressivo invecchiamento della popolazione.
Le istituzioni hanno riconosciuto la necessità di riorganizzare l’assistenza sanitaria, investire in screening e prevenzione, e affrontare le disuguaglianze di trattamento tra le diverse Regioni.
Il 26 novembre 2024 si sono svolti gli Stati Generali delle Malattie Oculari presso Palazzo Baldassini, un evento realizzato in collaborazione con le principali società scientifiche, le associazioni dei pazienti e le organizzazioni di advocacy, tra cui IAPB Italia ETS.
“La vista è un bene preziosissimo, da tutelare con grande attenzione nella società odierna, considerata la progressiva crescita dell’età media e delle aspettative di vita a livello globale, che sta determinando un significativo incremento del numero di persone affette da patologie oculari”, ha sottolineato Mario Barbuto, Presidente IAPB Italia ETS e dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Ha poi aggiunto: “Gli Stati Generali hanno messo in luce dati e tematiche che meritano una profonda riflessione: entro il 2030, secondo il rapporto annuale delle Nazioni Unite del 2024, gli ultrasessantenni nel mondo passeranno dai 971 milioni del 2017 a 1,4 miliardi, mentre gli ultraottantenni aumenteranno da 137 milioni a 208 milioni. Questi cambiamenti demografici stanno già determinando un’esplosione dei problemi visivi”.
A preoccupare maggiormente sono proprio le proiezioni future: la degenerazione maculare legata all’età si prevede in aumento di 1,2 volte tra il 2020 e il 2030, mentre il numero di persone affette da glaucoma crescerà di 1,3 volte nello stesso periodo.
Anche la presbiopia è in forte crescita: si stima che il numero di persone colpite passerà da 1,8 miliardi nel 2015 a 2,1 miliardi entro il 2030. Inoltre, milioni di pazienti affetti da retinopatia diabetica necessitano di uno screening tempestivo, poiché molti non sono consapevoli né della retinopatia né della presenza del diabete. In questi casi, la prevenzione si conferma fondamentale, ancor prima della cura.