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Topo mutante con Dna

Staminali salva-vista da liquido amniotico

Staminali salva-vista da liquido amniotico Siglato un accordo Italia-Usa per curare la retinite pigmentosa e le degenerazioni maculari 11 settembre 2009 – Serve a proteggere l’embrione durante il suo sviluppo, ma in futuro potrebbe essere una risorsa preziosa per i malati di retinite pigmentosa e di diverse forme di degenerazioni maculari (che comportano una perdita di funzionalità del centro del campo visivo). Stiamo parlando del liquido amniotico, dove si trovano cellule staminali con cui, in futuro, si potrebbe rigenerare la retina : effettuare dei test sulle cavie di laboratorio è l’obiettivo di un accordo siglato tra la Harvard Medical School, il Biocell Center di Busto Arsizio (Mi), la Fondazione Irccs, l’Ospedale Maggiore, il Policlinico Mangiagalli e il Regina Elena di Milano. Più nello specifico si cercherà di far sviluppare le staminali dallo stadio indifferenziato fino a cellule retiniche (epitelio pigmentato e fotorecettori), iniettando poi queste cellule ‘salva-vista’ nei topi. Si prevede che il progetto durerà da uno a due anni: si tratta del preludio a una possibile sperimentazione sugli esseri umani che potrà partire al Massachusetts General Hospital (Boston, Usa).Cellule retiniche ottenute da staminali “Siamo entusiasti di collaborare con i nostri colleghi italiani allo sviluppo di terapie per patologie degenerative che possono portare alla cecità – ha dichiarato la professoressa Joan W. Miller, direttrice del dipartimento di Oftalmologia della Harvard Medical School (Massachusetts Eye and Ear Infirmary) –. Crediamo che le cellule staminali amniotiche rappresentino un approccio molto innovativo che in futuro, speriamo, potrà portare a nuovi trattamenti, e forse anche a cure per patologie dell’occhio”. “A seguito di recenti scoperte scientifiche – scrive il Biocell Center nel proprio sito ufficiale – è dimostrato che nel liquido amniotico è presente una quantità considerevole di cellule staminali multipotenti, in grado cioè di differenziarsi in vari tessuti del futuro individuo e pertanto utili […] per applicazioni sull’uomo”.

Fonti: Biocell Center, Varese News

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