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Colonia di cellule staminali pluripotenti indotte (iPS). (Foto di S. Tsang)

Staminali riprogrammate contro la cecità

Colonia di cellule staminali pluripotenti indotte (iPS). (Foto di S. Tsang)Staminali riprogrammate contro la cecità Cellule della pelle sono state ringiovanite e trasformate in cellule retiniche: cavie cieche hanno recuperato in parte la vista 2 ottobre 2012 – Cellule della pelle sono state ringiovanite e trasformate in cellule per rigenerare la retina. Lo hanno fatto ricercatori della Columbia University (Usa): la sperimentazione è avvenuta su cavie cieche, con risultati incoraggianti. Dopo aver trasformato le cellule adulte di un essere umano in cellule staminali retiniche – grazie a una riprogrammazione del DNA – le cellule “bambine” sono state iniettate sotto la retina di cavie di laboratorio due giorni dopo la loro nascita. Le cavie hanno così beneficiato di un miglioramento della vista parziale ma duraturo. In primo luogo i ricercatori hanno prelevato le cellule cutanee da un donatore di 53 anni. Poi le hanno riprogrammate utilizzando dei virus per trasportare alcuniCavia di laboratorio geni che hanno fatto scattare degli “interruttori” genetici. Questi ultimi hanno fatto ringiovanire le cellule fino allo stadio di staminali. Dopodiché, grazie a una sorta di “cocktail” di fattori di accrescimento, sono state fatte sviluppare in giovanissime cellule retiniche. Infine queste staminali pluripotenti indotte (iPS) sono state iniettate sotto la retina di 34 topolini – preventivamente modificati geneticamente per far sì che la loro retina degenerasse come nei malati di retinite pigmentosa –: è stato osservato un incremento dell’attività bioelettrica della loro retina (mediante ERG) dopo aver “rigenerato” l’epitelio pigmentato retinico, DNAtessuto che fornisce nutrimento ai fotorecettori. “Credo che siamo più vicini a uno scenario in cui le cellule della pelle del paziente stesso vengono impiegate per rimpiazzare le cellule retiniche distrutte da malattia o degenerazione”, ha affermato il direttore dello studio, Stephen Tsang, professore associato di oftalmologia presso la Colombia University. “Se la terapia fosse sicura, potremmo intervenire molto presto per prevenire in gran parte la perdita della vista”. Il principale rischio dell’impiego delle staminali, quello dello sviluppo di un tumore, è stato scongiurato selezionando accuratamente le cellule. Fino ad oggi va detto però che non sono state ancora impiantate cellule pluripotenti indotte negli esseri umani. Le staminali ottenute mediante riprogrammazione genetica di cellule adulte sono state ottenute per la prima volta in Giappone nel 2006. A metà del 2009 l’Università del Wisconsin-Madison ha pubblicato un lavoro nel quale le cellule adulte della pelle erano state trasformate in cellule staminali retiniche umane (pluripotenti indotte).

Fonti: Molecular Medicine , Columbia University Medical Center

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