Staminali embrionali contro la degenerazione maculare Negli Usa sperimentate cellule per rigenerare la retina, ma è presto per cantare vittoria 24 gennaio 2012 – Il dono della vista può essere ‘salvato’ non solo con la prevenzione ma anche con la ricerca scientifica. Le cellule staminali embrionali sono state utilizzate in alcuni laboratori americani per rigenerare la retina: stando a uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet grazie ad esse l’acuità visiva è migliorata in persone affette da due differenti malattie che colpiscono il centro della retina (la maculopatia di Stargardt e l’AMD). Tra i rischi in agguato quando si usano le cellule staminali c’è quello dei tumori; tuttavia, scrivono i ricercatori, queste cellule retiniche – dopo essere state impiantate nella macula degli esseri umani – non si sono moltiplicate troppo rapidamente né hanno dato origine a cancro né, tantomeno, hanno causato rigetto nei quattro mesi successivi all’impianto stesso. Tuttavia, avverte Paul Sternberg, Presidente dell’ American Academy of Ophthalmology e docente presso la Vanderbilt University , “bisogna stare molto attenti a non interpretare in modo esagerato i benefici per la vista“. Anche se le staminali embrionali danno risultati interessanti non sono da dimenticare i problemi etici che solleva il loro impiego; inoltre in molti Paesi, tra cui l’Italia, tali esperimenti sono vietati per legge. Dunque ci sono ricercatori che cercano di sfruttare le staminali ricavate da cellule adulte mediante la riprogrammazione genetica; ad esempio le cellule della pelle possono essere modificate impiegando dei geni che danno il via a un ringiovanimento cellulare. Dopodiché, mediante opportuni fattori di sviluppo, le cellule possono essere fatte crescere sino a diventare neuroni sensibili alla luce (clicca qui per approfondire). Tuttavia anche questa strada terapeutica è ancora lunga e necessiterà di molti nuovi studi.
Fonte originale: The Lancet
Ultima modifica: 27 gennaio 2012.