Staminali da membrana amniotica, possibili benefici per la retina In uno studio sperimentale su cavie si sono avuti risultati interessanti in caso malattie retiniche indotte 31 agosto 2015 – Prevenire la riduzione della vista sino alla cecità è una sana “ossessione“ di diversi gruppi di ricercatori nel mondo. I quali continuano a testare caparbiamente le potenzialità delle cellule staminali nel rigenerare la retina . Se da un lato abbiamo la proliferazione incontrollata dei vasi retinici in alcune patologie oculari (angiogenesi che può essere indotta nelle cavie), dall’altro abbiamo staminali ricavate dalla membrana amniotica (estratta dalla placenta) che hanno un notevole potenziale terapeutico. Queste ultime, se opportunamente utilizzate, potrebbero contribuire a fermare la moltiplicazione indesiderata dei vasi che si verifica, ad esempio, in caso di retinopatia diabetica, degenerazione maculare e retinopatia del prematuro. È quanto ha verificato una squadra di ricercatori della Corea del Sud presso un’università e un grande ospedale di Seoul. Se una delle opzioni sperimentali attuali consiste nell’iniettare cellule “neonate” sotto la retina, l’impiego delle staminali si può spingere fino alla loro iniezione nelle cavie animali (direttamente in circolo). In questo caso hanno avuto l’effetto positivo di bloccare la proliferazione incontrollata dei vasi dannosi per la retina. Tuttavia saranno necessarie ulteriori ricerche, anche perché le staminali non selezionate bene hanno il potenziale di indurre tumori; dunque, ammesso che si arrivi a un ulteriore stadio di ricerca, potrebbero essere opportune ulteriori ricerche sulla retina umana.
Fonte: Cell Transplantation