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Unità mobile

Settimana mondiale glaucoma 2016

Quella salute oculare da non perdere di vista

Il 4 marzo è stata presentata al Ministero della Salute la settimana mondiale del glaucoma

Storie di cecità vissuta e storie di cecità evitata. Sono state raccontate il 4 marzo 2016 presso l’ Auditorium del Ministero della Salute, durante la presentazione della settimana mondiale del glaucoma che si è celebrata dal 6Unità mobile oftalmica della IAPB Italia onlus (Roma, 8-10 marzo 2016) al 12 marzo (con iniziative in almeno 77 città italiane). Informazioni sulla malattia si sono potute ottenere presso numerosi gazebo in piazza e durante le conferenze organizzate per l’occasione. Inoltre si sono svolti check-up oculistici gratuiti in oltre 37 città a bordo di Unità mobili oftalmiche o in ambulatori.
Il glaucoma è una malattia subdola, che nelle fasi iniziali può colpire senza dare sintomi. Si stima che ne siano affette oltre 55 milioni di persone nel mondo, quasi quanto l’intera popolazione italiana. Sono principalmente coloro che hanno più di 40 anni che possono manifestare la patologia, il più delle volte associata a una pressione oculare troppo alta che danneggia il nervo ottico. In Italia ne soffre circa un milione di persone, ma una persona su due ancora non lo sa, dunque i diagnosticati sarebbero circa mezzo milione. Da qui parte un grande impegno per la prevenzione, che deve essere basata sui controlli oculistici periodici , comprensivi della misurazione del tono oculare (ossia della pressione dell’occhio).

Io, cieco di guerra che si batte per la prevenzione

“Ho perso la vista a nove anni a causa di un ordigno bellico” (26 giugno del 1944), ha affermato l’avv. Giuseppe Castronovo di fronte al pubblico intervenuto a Roma. Piombato nel buio a causa della cecità, la sua battaglia si è trasferita sul piano della prevenzione. Per preservare il senso che, come di diceva Aristotele, è più amato dall’uomo [circa l’80 per cento delle informazioni provenienti dal mondo circostante ci provengono attraverso l’apparato visivo]. Perché, come sosteneva Leonardo da Vinci, “l’occhio, che si dice finestra dell’anima, è la principale via donde il comune senso può più copiosamente e magnificamente considerare le infinite opere di natura”.
Così come periodicamente ci si controlla la pressione arteriosa, analogamente è necessario farsi misurare la pressione dell’occhio. Il glaucoma infatti, se non diagnosticato e curato in tempo, può causare una perdita irrimediabile della vista. Nelle ultime fasi si vede come attraverso un tubo: il campo visivo si restringe fino a scomparire (come se ci fosse un black-out ). Però questa situazione è prevenibile.

Occhio al ‘ladro’ silenzioso della vista

Tiziano Melchiorre, segretario generale della IAPB Italia onlus, ha illustrato gli aspetti principali della campagna voluta e promossa dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (in collaborazione con le Sezioni locali dell’Uici): “L’arma più efficace è la prevenzione, che può colpire il ‘ladro’ silenzioso della vista”.

Italia in prima linea nella prevenzione e nella riabilitazione

“Il caso ha voluto che, in un contesto internazionale, l’Italia sostenesse fortemente la prevenzione della cecità evitabile”, ha osservato Francesco Cicogna del Ministero della Salute. “Noi siamo stati uno dei primi Paesi, forse il primo in Europa, a costituire una Commissione nazionale per la prevenzione della cecità”. Tra l’altro il Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva della IAPB è diventato un importante Centro di collaborazione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). In un contesto internazionale bisogna tenere conto che, ad esempio in Africa, ci sono Paesi in cui c’è un medico ogni centomila abitanti. Dunque conoscere bene il contesto in cui ci muove.

Più a rischio chi ha casi di glaucoma in famiglia

Da destra il Prof. Mario Stirpe (Fondazione Bietti) con l'avv. Giuseppe Castronovo (IAPB Italia onlus) Il glaucoma lo conosce molto bene il prof. Mario Stirpe, Presidente della Fondazione Bietti, il quale è tra l’altro a capo della Commissione nazionale prevenzione cecità del Dicastero della Salute (di cui fa parte anche la IAPB Italia). Il prof. Stirpe è partito da una “raccomandazione a una vita più disciplinata, senza fumo, che limiti i grassi animali”. Inoltre, ha proseguito, “il soggetto predisposto può fare una terapia preventiva o comunque può ricevere una diagnosi precoce”. Va detto che, se il glaucoma è stato diagnosticato, non vanno mai trascurate le cure. Tuttavia, avverte il docente, “non tutti si adattano a mettere i colliri tre volte al giorno. L’intervento chirurgico è veramente minimale…”. La chirurgia consiste nell’apertura di un canale nell’occhio per consentire il deflusso dell’umor acqueo e, quindi, diminuire la pressione oculare.

Esiste una correlazione tra pressione arteriosa e pressione dell’occhio?

Curiosamente sì, almeno sotto un aspetto. “I soggetti ipotesi – ha spiegato il Presidente della Commissione nazionale – sono quelli che soffrono più precocemente di innalzamento della pressione dell’occhio”. Insomma, se la pressione arteriosa è bassa si è più a rischio. La terapia può essere approntata con farmaci diversi, colliri per abbassare la pressione intraoculare. “Il glaucoma è una malattia per la quale la prevenzione è essenziale. La vista si può conservare per tutta la vita se si fa ciò che si deve fare”. “Io – ha concluso il prof. Stirpe – ho scoperto la riabilitazione visiva nella quale inizialmente non credevo, che noi abbiamo incluso nella prevenzione terziaria”.

La conferenza è stata moderata da Carla Massi, giornalista de Il Messaggero.

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