Servizio sanitario nazionale, gli italiani lo apprezzano Per il 56,6% degli intervistati è migliorato, l’84,7% non vuole un sistema diverso 11 dicembre 2008 – Il Servizio sanitario nazionale è stato ‘assolto’ dagli italiani. Il verdetto è incoraggiante: a 30 anni dalla sua introduzione il 56,6% degli intervistati ha dichiarato che il Ssn è migliorato e l’84,7% non vuole un sistema diverso dall’attuale. I più soddisfatti vivono nel Nord Italia. In sintesi sono questi i risultati ottenuti sulla base di mille interviste: i risultati sono stati commissionati da Repubblica e pubblicati oggi sull’inserto Salute. Più nello specifico: una persona su due (49,7%) ritiene che il Servizio sanitario nazionale sia migliorato abbastanza, il 6,9% che lo sia molto, mentre i senza opinione sono il 13,1%. I più critici si dividono tra coloro che pensano che il Ssn sia peggiorato molto (9,6%) oppure abbastanza (20,7%). Solo il 12,9% pensa che debba essere lasciato più spazio alla sanità privata. Eppure, secondo quanto percepito dal campione intervistato, ci sono anche degli aspetti ‘oscuri’: per il 74,5% i tempi di attesa si sono allungati e l’accesso ai servizi è più difficoltoso che in passato (per il 60,2%). A conferma di questa percezione è stato presentato ieri un rapporto della Regione Lazio, realizzato con i fondi del Ministero dello Sviluppo Economico, chiamato “Da paziente ad impaziente”. Le interviste sono state condotte su oltre duemila utenti. Lo scenario che emerge è inquietante: molte prestazioni sono state erogate dalle Asl capitoline dopo il tempo massimo consentito dalla legge (si va dal 32,4% al 68,7%). Il primato negativo nel Lazio va a Frosinone, seguito da Latina; si sono, invece, comportate meglio le strutture di Viterbo e quelle di Rieti. Eppure l’Organizzazione mondiale della sanità ritiene che il sistema assistenziale italiano nel suo complesso sia, nel settore della sanità, secondo al mondo in rapporto alla spesa; tuttavia, non è altrettanto positiva la percezione dei pazienti se si fa un confronto con gli altri Paesi dell’Unione europea: in un rapporto pubblicato lo scorso mese l’Italia compariva al 16° posto.
Fonti: Repubblica Salute, Codicisora , Oms, Healthpowerhouse.
Ultima modifica: 3 luglio 2014