Il nostro Paese al 22° posto con troppe differenze regionali. Sul podio Olanda, Svizzera e Norvegia
La prevenzione, l’informazione ai pazienti, i tempi d’attesa, l’efficienza e l’ampiezza dei servizi sanitari. Sono i principali parametri considerati nel Rapporto Euro Health Consumer Index 2016 di cui Health Consumer Powerhouse ha pubblicato la nuova edizione. L’Italia è indicativamente stabile al 22° posto – su 35 Paesi considerati in tutta Europa –, mentre in vetta alla classifica troviamo Olanda, Svizzera e Norvegia. In ultima posizione si trova la Romania.
Ok prevenzione, informazione ai pazienti da migliorare
Se l’Italia si comporta complessivamente bene sul fronte della prevenzione, mentre troviamo i maggiori limiti sul piano dell’accessibilità ai servizi (tempi d’attesa) e dell’informazione offerta ai pazienti (l’Italia ottiene un punteggio di 83 contro i 122 dei Paesi Bassi).
Interventi di cataratta, la più virtuosa è la Francia
La Francia, il Portogallo e il Lussemburgo. Sono i tre Paesi europei dove si esegue il maggior numero d’interventi annuali di cataratta in rapporto al numero di ultrasessantacinquenni residenti. L’Italia si trova nel gruppo di Paesi intermedi (al 21° posto, sotto metà classifica), mentre in coda si attestano Cipro, Romania e Serbia. La Germania ottiene il 16° posto, mentre la Gran Bretagna è 20° e la Spagna fa peggio di noi (è in 23° posizione).
Italia disomogenea
I servizi sanitari vanno da un’alta qualità dell’offerta al Centro-Nord fino a servizi mediamente carenti al Sud. Dunque il Belpaese si conferma avere le maggiori difformità d’Europa sul piano territoriale.
Così come avviene in Spagna – si legge nel Rapporto – anche in Italia ci sono molti luoghi dove si possono trovare eccellenti servizi medici. “Nell’assistenza dell’Europa meridionale la vera eccellenza sembra dipendere un po’ troppo dalla capacità dei consumatori [=utenti dei servizi sanitari] di sostenere i costi dell’assistenza privata a integrazione di quella pubblica. Inoltre, sia in Spagna che in Italia si hanno ampie variazioni regionali che, per questi Paesi, culminano in molti punteggi gialli”. Sono i valori intermedi, collocati tra l’eccellenza dei Paesi del Centro-Nord europeo (contraddistinta in verde) e gli ultimi dell’Est europeo (in rosso).
L’Italia, scrivono i redattori del nuovo Rapporto, registra “la maggiore differenza tra Pil pro capite fra le Regioni di qualunque Paese europeo; il Pil della Regione più povera è solo un terzo di quello della Lombardia (la più ricca)”. Infine viene denunciata la piaga della corruzione che, come in Grecia, colpirebbe anche la spesa farmaceutica.
Fonti: Euro Health Consumer Index 2016, quotidianosanita.it