Su topolini geneticamente modificati la niacina ha avuto un effetto protettivo sulla testa del nervo ottico
Si potrebbe scommettere sul contributo positivo di alcune vitamine contro i danni provocati dal glaucoma, in particolare sulla niacina (vitamina B3 [[contenuta, ad esempio, in carne, pesce, cereali, latticini, legumi, frutta secca con guscio (arachidi, mandorle, noci., ecc.)]]). Un nuovo studio condotto negli Usa ha dimostrato che funziona su cavie geneticamente modificate. In futuro questi risultati potrebbero essere estesi agli esseri umani.
Scrivono i ricercatori sulla rivista Science:
L’integrazione della vitamina B3 nella dieta dei topi giovani ha scongiurato i segni precoci del glaucoma. La vitamina B3 ha, inoltre, bloccato ulteriori evoluzioni del glaucoma in cavie in età avanzata che già mostravano segni della malattia. Quindi una sua assunzione corretta potrebbe proteggere la vista.
Anche se le ragioni esatte di quest’azione benefica sono da individuare, la vitamina B agisce stimolando i mitocondri (organelli contenuti nel citoplasma che fungono da “centrale” energetica). Insomma, rafforzando l’attività cellulare probabilmente i neuroni del nervo ottico diventano più resistenti agli “insulti” esterni, in particolare nella zona della papilla ottica.
Fonti: Science, Prog. Brain Res., The Jackson Laboratory, Quotidiano San.