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Se l’attenzione si legge nello sguardo

Se l’attenzione si legge nello sguardo La dimensione della pupilla è un indice importante per capire quanto si sia concentrati 5 febbraio 2015 – Il livello di concentrazione di un individuo si può leggere negli occhi. Nella vita quotidiana le dimensioni della pupilla sono un indice importante per capire quanto la mente sia focalizzata su un compito prestabilito, su un oggetto o su una persona. Le tecniche di visualizzazione dell’attività cerebrale mostrano che la corteccia cingolata anteriore dorsale (dACC) è quella parte del cervello che, situata nella regione superiore dei lobi frontali, regola il conflitto tra gli obiettivi da perseguire e i fattori di distrazione. Questo aspetto è particolarmente importante per selezionare gli stimoli socialmente importanti. Un nuovo studio di ricercatori americani della Stanford University e della Duke University illustra questo punto grazie a esperimenti condotti sulle scimmie (macachi). “Per alcuni neuroni – scrivono gli autori dell’articolo pubblicato su Neuron – i segnali conflittuali durante determinati compiti hanno predetto le successive variazioni della dimensione pupillare”. Infatti il diametro della pupilla può riflettere lo stato d’animo dell’interlocutore. Se una persona, ad esempio, si trova in uno stato di eccitazione ha le pupille più dilatate (o anche se è in uno stato di rabbia). Lo stesso fenomeno si verifica quando si apprezza qualcosa o qualcuno. Quanto la dilatazione della pupilla sia correlata con l’attenzione si è constatato anche sui bambini piccoli: per valutare quale, tra due o più oggetti, sia più interessante per un neonato, si possono misurare non solo i tempi di fissazione, ma si può ricorrere anche alla pupillometria. Insomma, la dimensione della pupilla è generalmente proporzionale all’attenzione.

Fonti principali: Neuron, Infancy, Front. Psych.

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