È sempre più chiaro che la miopia e i dispositivi digitali siano correlati, ma quest’ultimi potrebbero non esserne la causa diretta.
La lettura e lo studio sono sempre state etichettate come le cause principali dell’insorgenza della miopia, soprattutto nei soggetti in età scolare.
Negli ultimi anni, però, a causa della digitalizzazione della scuola e della vita quotidiana, che ha provocato un incremento dell’uso di tablet, cellullari e computer, la colpa è stata direttamente trasportata sui device tecnologici.
Tuttavia, questa correlazione non è mai stata scientificamente provata.
Infatti, il processo alla base dell’insorgenza della miopia non è del tutto noto, ma è risaputo che un corretto sviluppo della vista avviene quando si esercita sia il focus sia da vicino che da lontano.
Sicuramente, l’uso di dispositivi digitali non favorisce un cambiamento di focalizzazione, quindi, molto probabilmente agevola la comparsa dei sintomi miopici.
La “sindrome da computer”, però, è reale e comporta arrossamento e bruciore agli occhi, così come prurito e secchezza oculare, ma sono tutti sintomi dovuti all’eccessiva luminosità degli schermi e al riflesso spontaneo di sbattere le palpebre meno frequentemente quando si fissa un oggetto vicino.
Principalmente, si sospetta che uno dei possibili motivi alla base dello sviluppo della miopia sia l’assenza di luce naturale.
È dimostrato come i bambini che passano meno tempo all’aperto abbiano una maggiore predisposizione alla miopia: i raggi solari, infatti, stimolerebbero il rilascio di dopamina da parte delle cellule della retina, questo inibirebbe la crescita dell’occhio evitando il tipico allungamento del bulbo oculare presente in soggetti affetti da miopia.
Anche se la tecnologia potrebbe non essere alla base dell’aumento dei casi di miopia, è risaputo che gli schermi sottopongono gli occhi ad un forte stress.
Ma cosa fare per evitare di stancare la vista quando si utilizzano device digitali?
La regola del 20/20/20 è fondamentale per il risposo della vista: ogni venti minuti, fare venti secondi di pausa e guardare un oggetto a 20 piedi (6 metri) di distanza, meglio se fuori la finestra!
Fonte: Medical Xpress