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Sanità digitale, Italia indietro

24 maggio 2016 – Si registrano dei passi avanti, ma l’Italia è ancora indietro. Nei servizi digitali ci collochiamo al 25° posto tra i 28 Paesi membri dell’Unione europea. Tra questi ci sono naturalmente anche quelli dedicati alla salute e, in particolare, il Fascicolo sanitario elettronico (Fse).
La Commissione europea segnala, in proposito, l’assenza di una strategia nazionale. Infatti il servizio – che consente ai medici di caricare i dati sanitari sulla tessera sanitaria (se dotata di chip) – è decollato solo in alcune regioni quali la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Toscana. Però si fatica ad arrivare a uno standard nazionale uniforme e il Centro-Sud sconta sensibili ritardi.

Solo il 63% della popolazione usa spesso internet

Nonostante i ripetuti annunci il Belpaese è tra gli ultimi della “classe” europea. Ciò è probabilmente dovuto a un aspetto demografico, al di là degli aspetti strutturali (la banda larga si fa attendere)Fascicolo sanitario elettronico sotto forma di card (Regione Lombardia), senza trascurare la mentalità (l’apparato burocratico stenta a modernizzarsi). Nel nostro Paese usa frequentemente internet solo il 63% della popolazione tra i 16 e i 74 anni. Eppure sempre più persone navigano con smartphone, tablet o altri dispositivi mobili. Tuttavia nel 2015 solo 18 utenti internet su cento hanno compilato online moduli della pubblica amministrazione (contro il 32% dell’Unione europea).

Svezia, Danimarca e Finlandia in vetta

Lo scorso anno, evidenzia la Commissione europea, l’Italia ha fatto pochi progressi nella maggior parte degli indicatori (connettività, competenze digitali, uso di internet, integrazione delle tecnologie digitali nelle imprese, servizi pubblici digitali). Uno dei pochi aspetti in cui il nostro Paese è avanti è l’identità elettronica, mentre la propensione all’uso della rete è bassa (ad esempio per imperizia di solito correlata all’età). I Paesi in vetta alla classifica Ue – Svezia, Danimarca e Finlandia – primeggiano invece su scala internazionale, attestandosi persino davanti agli Usa e alla Corea del Sud. Insomma, i nostri “cugini” del Nord Europa fanno meglio di noi, almeno per ora. Si comportano peggio di noi solo Grecia, Bulgaria e Romania.

Leggi anche: “Sanità, il futuro è a ritmo di bit”

Documento utile: “Cittadini e sanità digitale. L’impatto sociale della digitalizzazione in sanità” (Censis 2016)
Fonti principali: Commissione europea, Panorama della Sanità, Censis

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