Salvare i bambini dalla cecità da glaucoma La trabulectomia viene praticata anche in Nigeria 20 maggio 2008 – Curare chirurgicamente il glaucoma si può anche nei
Paesi con scarse risorse. La malattia è dovuta generalmente a una pressione
troppo elevata all’interno dell’occhio, che può danneggiare irreparabilmente il
nervo ottico, rendendo cieca la persona malata. Il dramma è ancora più grave se
si tratta di bambini che sono colpiti dalla nascita. Uno studio condotto in
Nigeria getta nuova luce su questo aspetto.
Durante
la ricerca sono stati analizzati i dati riguardanti i bambini di meno di tre
anni di età trattati per glaucoma congenito in tre centri nigeriani, per un
periodo di cinque anni. Sono stati identificati 26 casi con entrambi gli occhi
malati e 5 casi con un solo occhio colpito (57 occhi di 32 pazienti). Dopo
l’operazione, chiamata “trabulectomia”, la pressione intraoculare si è ridotta
sensibilmente (da una media di 28,3
a una media di 17).
In cosa
consiste l’intervento chirurgico? “Si toglie – spiega il medico oculista della
linea verde della IAPB Italia onlus – un pezzo di trabecolato, che è un
minifiltro che serve a filtrare l’umore acqueo prodotto dai corpi ciliari. In
sostanza: si tratta di un sistema di drenaggio che, quando funziona male,
provoca l’aumento della pressione dell’occhio, provocando il glaucoma”. Per
dirla in termini semplici: è come se, quando il rubinetto del lavandino rimane
aperto, l’acqua non riuscisse a defluire. “Con l’intervento – conclude
l’oculista – viene rimossa una parte di un elemento che, nelle persone malate,
è di ostacolo al deflusso”.
Lo
studio conferma che, malgrado gli scarsi mezzi esistenti in Nigeria e in molti
altri Stati africani, il trattamento con trabeculectomia risulta efficace.
Numero Verde di assistenza oculistica (tutte le mattine dei giorni
feriali, dalle 10 alle 13). Risponde un medico oculista anche alle domande che
vengono poste nel forum
del sito della IAPB
Italia onlus.
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