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Relatori del convegno

Salute da… mangiare

Relatori del convegnoSalute da… mangiare Oggi si tiene a Roma un convegno sull’alimentazione degli italiani 26 novembre 2009 – Mangiano più riso, pasta e olio d’oliva, cenano meno spesso fuori, ma non consumano abbastanza frutta e verdure. Sono queste, in sintesi, le nuove abitudini degli italiani delineate in apertura del convegno che si tiene oggi a Roma sull’alimentazione e la salute (“Spesa alimentare e la salute a tavola”), ideato e promosso da La Repubblica-Salute. Nutrizionisti, medici, dietologi e operatori del mondo alimentare si sono dati appuntamento per fare una ‘radiografia’ delle abitudini alimentari degli italiani, elargendo al contempo consigli e raccomandazioni. Come mangiano gli italiani? Pierluigi Ascani, direttore dell’istituto di ricerche Format, l’ha spiegato sulla base di una nuova indagine. Le ragioni di salute contano per il 67,4% degli intervistati, mentre le tradizioni hanno un peso nelle scelte alimentari per il 66,1%. Il risparmio è al secondo posto, ma solo dopo l’importanza di evitare cibi contaminati (85%); anche non nutrirsi di Ogm è ritenuto importante (per il 73,4% degli intervistati). Questi ultimi aspetti sono stati ripresi in modo più analitico dal Generale Cosimo Piccinino, Comandante dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri (NAS), secondo cui al terzo posto delle priorità degli italiani c’è la sicurezza dei cibi (2008). La tutela della salute pubblica degli italiani passa sia per la sicurezza alimentare che per quella sanitaria (come l’affidabilità dei farmaci) e dei luoghi di lavoro. Non sono poche le

Fonti di preoccupazione a livello alimentare: si va dall’errato uso di ormoni all’abuso di antibiotici, passando per pesticidi, metalli pesanti, grassi saturi, conservanti (nocivi) e contaminanti. “La popolazione italiana – ha affermato il Comandante dei NAS – è quella più antibiotico-resistente del mondo proprio perché ci ritroviamo gli antibiotici negli alimenti”. Negli ultimi 12 mesi gli italiani hanno ridotto i consumi di alimenti arricchiti (-44,8%), dolcificanti alternativi (-26,4%) e di latte (-26,3%), vino (-25,8%), pesce (-20%) e carne (-11,6%). Se ci si nutre più spesso di riso (+12,3%) e pasta (+8%), va sottolineato però che – secondo il Prof. Eugenio Del Toma – l’apporto calorico dei carboidrati non dovrebbe superare il 50-60% della dieta; invece, i grassi dovrebbero essere tenuti sotto il 30% (tra cui quelli contenuti nell’olio d’oliva) e le proteine tra il 12% e il 20%. Se da un lato sono importanti gli alimenti calorici (come i carboidrati), dall’altro non bisogna trascurare quelli non calorici (come vitamine, minerali e fibre). Frutta e verdura sono importanti per la salute, anche quella visivaL’esperto ha, comunque, invitato a “non essere ossessionati dal problema della dieta” e ha sottolineato, sulla scorta dell’Oms, che “la pandemia vera è l’obesità”, con connesso rischio di sviluppare il diabete (vedi retinopatia diabetica). Si può fare prevenzione anche con l’alimentazione: come diceva Benjamin Franklin “un’oncia di prevenzione vale di più di una libbra di cure”. A livello oculare è importante sapere – aggiungiamo noi – che l’alimentazione deve essere varia e ricca di vitamine con proprietà antiossidanti (frutta, verdura a foglia verde e noci sono importanti per proteggere la retina); luteina, zinco e zeaxantina possono essere utili, mentre indispensabile è la vitamina A, la cui carenza provoca un mancato sviluppo delle cellule deputate alla visione (vedi xeroftalmia, che colpisce i Paesi poveri). Inoltre, hanno un ruolo di prevenzione della degenerazione maculare legata all’età (AMD) anche i celebri Omega-3, contenuti nel pesce. Il ricorso al mirtillo può migliorare la visione in condizioni di scarsa luminosità. Infine, mezzo bicchiere di vino rosso al giorno (durante i pasti), grazie alle sue proprietà antiossidanti, contribuisce a combattere l’invecchiamento e, contemporaneamente, migliora la circolazione sanguigna. Note: Congresso organizzato da Somedia. Effettuata l’11 e il 12 novembre su un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne. Vedi: Repubblica Salute

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