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Edificio sede del Censis (Roma)

Salute, aumentate le diseguaglianze

Edificio sede del Censis (Roma)Salute, aumentate le diseguaglianze Il sistema di welfare secondo il 48° Rapporto Censis sulla situazione sociale italiana 5 dicembre 2014 – Le diseguaglianze, nel campo della salute, si fanno sempre più pronunciate per gli italiani. La spesa sanitaria privata è tra l’altro cresciuta da 29.578 milioni di euro nel 2007 a 31.408 milioni nel 2013, con una tendenza all’aumento interrotta solo nell’ultimo anno. Fondamentale il Servizio sanitario nazionale Non solo si è verificato un aggravamento di disuguaglianze antiche, ma anche l’insorgenza di nuove disparità. La metà degli italiani è convinta che le manovre sulla sanità, la spending review e i piani di rientro delle Regioni abbiano aumentato le disuguaglianze. Non a caso, il 48% degli italiani indica tra i fattori più importanti, in caso di malattia, il denaro che si possiede per curarsi. Inoltre l’86,7% ritiene che, nonostante i suoi difetti, il Servizio sanitario nazionale sia comunque fondamentale per garantire salute e benessere a tutti. Quasi un italiano su due usa il web per la salute Informati e incerti: sono questi gli effetti del boom dell’informazione sanitaria. La pratica delle ricerche sul web è sempre più diffusa: il 41,7% degli italiani cerca informazioni on-line sulla salute; ma l’esposizione a un numero molto elevato di contenuti informativi determina come conseguenza, scrive il Censis, “un’alterazione della percezione relativa al proprio livello di conoscenze sui temi sanitari“. Insomma, si finisce col pretendere di saperne più dei medici. Problemi di welfare per i giovani La radice della fragilità della condizione giovanile è occupazionale. In meno di dieci anni sono scomparsi oltre 2,6 milioni di occupati giovani, con un costo della perdita che ammonta a 142 miliardi di euro in termini di mancata produttività. Alle difficoltà reddituali si affianca una fragilità delle condizioni patrimoniali in relazione alle altre generazioni. Il rapporto dei giovani con il welfare sta diventando più problematico, perché il 40,2% dichiara che negli ultimi dodici mesi ha verificato che ci sono prestazioni di welfare (sanitarie, per istruzione, di altro tipo) che prima aveva gratuitamente e per le quali ora deve pagare un contributo. Le funzioni economiche e sociali dei longevi Se si considerano la spesa pubblica per le pensioni (pari in Italia al 61,9% della spesa per prestazioni sociali) e l’elevato consumo di sanità pubblica, emerge un notevole costo sociale della longevità. Va sottolineato, tuttavia, che gli anziani hanno un ruolo di tutela ovvero di “paracadute sociale”.

Fonte: Censis

Ultima modifica: 10 dicembre 2014

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